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Sergio Lombardo
La mostra personale di Sergio Lombardo ripercorre la sua vicenda artistica attraverso tre tappe di lavoro distinte e cronologicamente lontane l’una dall’altra.
Comunicato stampa
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La mostra personale di Sergio Lombardo ripercorre la sua vicenda artistica attraverso tre tappe di lavoro distinte e cronologicamente lontane l'una dall'altra: dai ''Gesti Tipici'' del 1961-62, ai ''Supercomponibili'' del 1966-68, fino al recentissimo ciclo delle ''12 Mappe di Heawood a 12 colori'' (2003). Sergio Lombardo, artista e psicologo, esordì nei primi anni sessanta insieme ai protagonisti della Nuova Scuola Romana, esponendo alla Galleria La Tartaruga insieme a Rotella, Kounellis, Schifano, Festa, Angeli, Mambor, Tacchi, Ceroli e Pascali. A partire dai ''Monocromi'' del 1958-61 Sergio Lombardo si indirizza verso una tematica di riduzione dell'opera pittorica, sostenuta da un atteggiamento di scetticismo verso l'arte e sospinta verso la ricerca di un tipo di quadro volutamente non-artisitico, senza valore, espressione o fantasia. Fin dalle prime opere la sua poetica ruota intorno all'idea di una definizione del concetto di creatività e di fruizione dell'arte, di eventualità e di interattività. Secondo la sua teoria dell'astinenza espressiva, l'artista non esprime i suoi contenuti e l'opera altro non è che uno stimolo per mettere in evidenza l'espressione del pubblico, la sua personale interazione con la realtà. Anche il noto ciclo dei ''Gesti Tipici'' (1961-62), pur apparentemente lontano dalle opere immediatamente precedenti e già sensibilmente attraversato da una sensibilità Pop, si ricollega ugualmente alla toria eventualista e a quella dell'astinenza espressiva: lo smalto nero come tinta industriale in
funzione anti-espressiva, la sagoma come rinuncia al dettaglio, la procedura meccanica di creazione dell'opera, lo stimolo a far interagire il pubblico. In particolare questo ultimo aspetto è presente nell'opera in fieri chiamata ''Supercomponibile'', presentata nel 1968 al Jewish Museum di New York in una mostra a cura di Alan Salomon. Anche in quest'opera l'assenza di scelta arbitraria da parte dell'artista e il compito dato al pubblico di dare personali interpretazioni, rimangono due caratteri irrinunciabili del suo fare arte. Anche l'ultimo ciclo di lavoro delle ''12 Mappe di Heawood a12 colori''(2003), muove da tematiche simili. Esso continua la ricerca avviata sui metodi formali che generano immagini casuali iniziata in dal 1971 con i ''concerti per azioni''. Questa serie di 12 opere su tela è stata progettata dall'artista usando una mappa planare simmetrica di Heawood a 12 colori, dipinta dodici volte con i colori mutati e usando solo due tinte, il magenta e lo smeraldo, per creare tutti e dodici i colori. Come scrive Sergio Lombardo, ''la bellezza non sta nel fatto che si tratta di un rompicapo difficilissimo, ma nel fatto che l'estrema complessità di queste strutture è funzionale a valori estetici irragiungibili in modo ingenuo''.
05
ottobre 2004
Sergio Lombardo
Dal 05 ottobre al 05 novembre 2004
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE MUDIMA
Milano, Via Alessandro Tadino, 26, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 26, (Milano)
Orario di apertura
lunedì/venerdì - 10,30-12,30 / 16-19,30 - chiuso sabato e festivi
Vernissage
5 Ottobre 2004, ore 19
Editore
VALLECCHI
Autore