La DAFNA Home Gallery di Napoli di Danilo Ambrosino ed Anna Fresa presenta la mostra di Ana Gloria Salvia. L’esposizione, che sarà inaugurata giovedì 2 marzo dalle 18.00 alle 22,00, rimarrà in mostra fino al 3 aprile 2017 negli spazi della galleria napoletana in Via Santa Teresa degli Scalzi 76.
A distanza di due anni dall’ultima mostra napoletana al PAN -Palazzo delle Arti di Napoli- dal titolo Archi-Cuba, l’artista franco-cubana torna ad esporre alla DAFNA con un nuovo ed intenso lavoro dal titolo SIGNOS SINÉRGICOS, un viaggio nell’illimitato mondo dei segni, un sistema di giochi matematici e nessi logici, tracce di realtà che invitano lo spettatore ad una riflessione sulla propria dimensione di individuo al centro dello svolgersi del tempo.
Le opere fotografiche, allestite nei suggestivi spazi della Galleria, affrontano attraverso la tecnica della frammentazione, il dualismo della parte e del tutto, sottolineando la necessità di mettere in atto il processo di conoscenza del reale, passando appunto dal particolare all’universale e viceversa. Con questo nuovo progetto espositivo Ana Gloria Salvia rivendica la fotografia come scrittura, ogni segmento dell’opera diventa parola, il cui singolo significato trova ragione nel suo essere parte di un racconto più esteso.
L’artista affida così alle sue opere la narrazione di una riflessione sul tema del rapporto singolo – moltitudine, individuo – comunità. Ogni soggetto nei suoi lavori, che sia un fiore, un corpo, una sagoma, un ombra o una ripetizione numerica, è organizzato in una griglia ordinata, in cui ciascuno occupa una spazio ben definito, perfettamente delimitato ma allo stesso tempo in relazione con il precedente ed il successivo, dando vita ad un dialogo continuo che scaturisce da tutte le loro possibili combinazioni. Il titolo stesso del lavoro SIGNOS SINÉRGICOS rimanda in tal senso alla volontà di dare evidenza ad una scrittura del caso, dello ineffabile, di un attimo che rivela un universo di elementi diversi in interazione. Questo concetto diventa così lo strumento ideale a stabilire un nuovo ordine simbolico delle cose che toccano l’essenza umana e porta l’osservatore a soffermarsi necessariamente sulla totalità del processo artistico senza allontanarsi dal valore del singolo elemento rappresentato.
La radice di tutto il lavoro ha quindi origine proprio dalla profonda osservazione che l’artista dedica alla realtà, soffermandosi sulla ripetitività degli eventi e sulla casualità dei loro nessi, ecco quindi che le opere assumono le forme di grandi polittici in cui il particolare del singolo vive nell’insieme del tutto nonostante l’apparente frammentazione.
La mostra gode del patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.