Roma, sabato 2 aprile, alle ore 18.00, si inaugura la bipersonale della pittrice Silvana Guerrieri e dello scultore Tommaso Bernabucci che, in questo incontro culturale, trovano l’occasione per esporre una teoria di opere in prevalenza appartenenti alla loro ultima produzione.
La poetica della prima vive un continuo omaggio alla paesaggistica, ai nudi, alle nature morte, nei quali la Guerrieri si compiace di cogliere gli aspetti più reconditi, là dove il colore esalta la bellezza della vita, dove il cielo accarezza le antiche vestigie romane e dove schegge di luce cantano l’eterno movimento del mare che lambisce la battigia dorata. Ben lontana da freddi accademismi, la pittura della Guerrieri si qualifica nella realtà poetica dalla natura sua principale fonte di ispirazione, nella quale materializza una tavolozza vibrante di cromatismi caldi e convincenti.
“E’ pittrice spontanea, lirica, dice il maestro Bicchi e nei quadri vi è il colore della sua Puglia... con semplici pennellate studiate rende il quadro profondo di vivace verismo”.
Altro è il linguaggio di Tommaso Bernabucci che, intagliando, scalpellando materiali diversi, dà vita a figurazioni che trasmettono lo spirito creativo o meglio l’animo stesso del loro autore.
Il progredire intuitivo col quale Bernabucci ricava la sua scultura vive nel rapporto di un raggiunto equilibrio di spazi e volumi e il continuo avvicendarsi dei materiali, dalla pietra al legno, caratterizza la sua pluralità espressiva nella completezza di risvolti accattivanti.
Dalla materia inerte ad una metamorfosi significativa il passo è breve ed è qui che è possibile individuare in un procedimento sequenziale, la vera essenza, il vero significato della sintonia formale di Bernarducci. Ne risulta una formulazione artistica assai personalizzata all’interno della quale il binomio spiritualità-materia trova la sua giusta collocazione, come processo osmotico di una nuova manifestazione interpretativa.

Anny Baldissera