La mostra che Silvana SICLARI inaugura col titolo evocativo “TRA LE PIEGHE” può essere a ragione definita una mostra d’atmosfera. I suoi dipinti caratterizzati dall’assenza della figura umana, attraverso tessuti preziosi e oggetti d’uso raffinati che caratterizzano la quotidianità di un universo femminile, descrivono o lasciano intuire umane situazioni.
Due abiti muliebri ( di un guardaroba d’antan) abbandonati su due sedie davanti ad un tavolo imbandito per un te pomeridiano, portano immediatamente col pensiero ad un “gossip tra signore”. Un letto sfatto dalle lenzuola setose o una tavola apparecchiata con tovaglia in fiandra e ricchi merletti fanno immaginare una notte passionale o un tete-à tete romantico. Atmosfere che si dipanano “tra le pieghe” di preziosi tessuti, riprodotti con raffinata perizia, che lasciano alla capacità immaginativa del visitatore la possibilità di completare la scena. Come definire questo tipo di pittura? Non iperrealismo e nemmeno realismo (nella corrente accezione del termine) piuttosto metà-realismo tratto dalla secentesca “Natura immobile” e completato dall’utilizzo (ad personam) della luce di ispirazione impressionista.
Dunque un modo nuovo e unico di interpretare oggetti e luce dove questa diviene colore declinato in mille nuances e dove i sentimenti dell’artista vengono schermati da una visione distaccata dell’insieme per non esserne coinvolta e travolta. Una dimensione inedita di un mondo onirico pieno di poesia che consente al visitatore di essere protagonista di ogni opera per personali ricordi, emozioni e sentimenti. In ogni dipinto emerge la qualità dell’artista e per equilibrio compositivo e per capacità di disegno ascrivendola a capostipite di un filone di pittura finora inedito.
Le opere di Silvana SICLARI sono particolarmente apprezzate in America.