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Silvio D’Antonio – L’insistenza dell’Immagine
Curata da Ada Patrizia Fiorillo ed accompagnata in catalogo dai testi di Giorgio Agnisola e Vincenzo Guarracino, la mostra propone al pubblico una serie di opere dell’artista campano appartenenti agli ultimi cinque anni.
Comunicato stampa
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L’inaugurazione, in coincidenza con la XV Giornata del Contemporaneo, è l’occasione per riportare l’attenzione sulle ricerche dei linguaggi artistici attuali, sulle pratiche e le diverse modalità di espressione che li caratterizzano. Calzante è in tal senso l’esperienza di D’Antonio nella cui pittura si ritrova l’uso di materiali svariati, acciaio, legno, vetro, alluminio, mdf, combinati seguendo il filo di un preciso progetto ideativo ed affidato, per la sua realizzazione finale, alle mani di sapienti artigiani. Una pittura la sua di forte connotazione geometrica, ma altresì indirizzata verso una componente simbolica, nella quale spicca la centralità dell’immagine evocativa di elementi della realtà.
« Ne derivano – scrive Ada Patrizia Fiorillo - opere di grande eleganza compositiva […]. Forme che rimandano ad una memoria visiva, che sia una busta da lettera o l’immagine di strumenti musicali, il cui richiamo, simbolico, prescinde da un dettato di realtà, per dare fondo all’idea di un immaginifico sottratto anche dalle sollecitazioni dei nuovi processi di comunicazione. Consapevolmente D’Antonio ne segue l’onda, saldando al tempo stesso il suo registro espressivo all’esperienza dell’arte, alla sua capacità di aprire mondi, di scoprire tracciati emotivi oltre la superficie».
Una narrazione pittorica, protesa talora ad invadere lo spazio, a farsi cioè scultura, nella quale sovente l’artista punta a raggiungere una sintesi dei contrari.
«Si legge nell’arte di Silvio D’Antonio – nota infatti in proposito Giorgio Agnisola – il desiderio di conciliare nello spartito dell’opera rigore costruttivo e trascrizione di sé, implicando sia una riflessione sul linguaggio (compreso quello digitale), che una presa emozionale per quanto vigile e misurata. Da questa sintesi deriva la particolare cifra simbolica del suo raffinato lavoro, che testimonia un sentire riflesso nella forma con una risonanza interna, in termini di avvertimento ed emozionale».
Di ciò rendono testimonianza opere quali Variazioni-Emoji#4 del 2018, Alba, Ottone, Emoji-SAX tutti del 2019 che compongono parte del percorso della mostra visitabile fino al 27 ottobre.
Silvio D’Antonio (Angri-SA, 1950). Studia all’Accademia di Belle arti di Napoli quale allievo di Capogrossi, Scordia e De Stefano. Attualmente vive e lavora a Roccapiemonte (SA). Nel 1973, con Angelomichele Risi e Nicola Salvatore, espone alla galleria Stellaria di Firenze; nel 1975 è invitato alla X Quadriennale di Roma; nello stesso anno è l’invito ad “Errata Corrige”, un’azione performative che si terrà a Roma e a Reggio Calabria. Sempre nel 1975 è invitato da Enrico Crispolti alla rassegna “Napoli Situazione 75”, tenutasi a Marigliano. È presente più volte all’Expo Arte di Bari. Nel 1975 realizza la carta 10 di bastone (carte da gioco napoletane Modiano) per le Edizioni Cavaliere Azzurro.
Dal 1980 al 2009 si dedica al design di interni: negli anni novanta ha ideato e progettato il Teatro Nuovo di Salerno, mentre tra il 2009 e il 2010 ha realizzato l’altare maggiore, l’ambone e la fonte battesimale per la chiesa di San Michele Arcangelo a Trivio di Castel San Giorgio (SA); mentre nel 2011 è a Parigi nello studio IMK Design 34.
Ha pubblicato: nel 1975, È fragile, prima edizione, Taide, Mercato San Severino, (SA); seconda edizione, D&P Editori, presentata, nel 2013 al Museo FRaC, Baronissi, al Punto Einaudi e all’ Ordine degli Architetti di Salerno, nonché, nel 2017, alla galleria Fiorillo Arte (NA); nel 1976, Per un suo bacio, libro bianco.
Sue opere sono in collezioni private e pubbliche, tra queste: Collezione Arte italiana contemporanea della Scuola di Specializzazione in Beni storico artistici dell’Università di Siena; Sistema Museale dell’Università di Ferrara; Museo-Fondo Regionale d’Arte Contemporanea, Baronissi.
« Ne derivano – scrive Ada Patrizia Fiorillo - opere di grande eleganza compositiva […]. Forme che rimandano ad una memoria visiva, che sia una busta da lettera o l’immagine di strumenti musicali, il cui richiamo, simbolico, prescinde da un dettato di realtà, per dare fondo all’idea di un immaginifico sottratto anche dalle sollecitazioni dei nuovi processi di comunicazione. Consapevolmente D’Antonio ne segue l’onda, saldando al tempo stesso il suo registro espressivo all’esperienza dell’arte, alla sua capacità di aprire mondi, di scoprire tracciati emotivi oltre la superficie».
Una narrazione pittorica, protesa talora ad invadere lo spazio, a farsi cioè scultura, nella quale sovente l’artista punta a raggiungere una sintesi dei contrari.
«Si legge nell’arte di Silvio D’Antonio – nota infatti in proposito Giorgio Agnisola – il desiderio di conciliare nello spartito dell’opera rigore costruttivo e trascrizione di sé, implicando sia una riflessione sul linguaggio (compreso quello digitale), che una presa emozionale per quanto vigile e misurata. Da questa sintesi deriva la particolare cifra simbolica del suo raffinato lavoro, che testimonia un sentire riflesso nella forma con una risonanza interna, in termini di avvertimento ed emozionale».
Di ciò rendono testimonianza opere quali Variazioni-Emoji#4 del 2018, Alba, Ottone, Emoji-SAX tutti del 2019 che compongono parte del percorso della mostra visitabile fino al 27 ottobre.
Silvio D’Antonio (Angri-SA, 1950). Studia all’Accademia di Belle arti di Napoli quale allievo di Capogrossi, Scordia e De Stefano. Attualmente vive e lavora a Roccapiemonte (SA). Nel 1973, con Angelomichele Risi e Nicola Salvatore, espone alla galleria Stellaria di Firenze; nel 1975 è invitato alla X Quadriennale di Roma; nello stesso anno è l’invito ad “Errata Corrige”, un’azione performative che si terrà a Roma e a Reggio Calabria. Sempre nel 1975 è invitato da Enrico Crispolti alla rassegna “Napoli Situazione 75”, tenutasi a Marigliano. È presente più volte all’Expo Arte di Bari. Nel 1975 realizza la carta 10 di bastone (carte da gioco napoletane Modiano) per le Edizioni Cavaliere Azzurro.
Dal 1980 al 2009 si dedica al design di interni: negli anni novanta ha ideato e progettato il Teatro Nuovo di Salerno, mentre tra il 2009 e il 2010 ha realizzato l’altare maggiore, l’ambone e la fonte battesimale per la chiesa di San Michele Arcangelo a Trivio di Castel San Giorgio (SA); mentre nel 2011 è a Parigi nello studio IMK Design 34.
Ha pubblicato: nel 1975, È fragile, prima edizione, Taide, Mercato San Severino, (SA); seconda edizione, D&P Editori, presentata, nel 2013 al Museo FRaC, Baronissi, al Punto Einaudi e all’ Ordine degli Architetti di Salerno, nonché, nel 2017, alla galleria Fiorillo Arte (NA); nel 1976, Per un suo bacio, libro bianco.
Sue opere sono in collezioni private e pubbliche, tra queste: Collezione Arte italiana contemporanea della Scuola di Specializzazione in Beni storico artistici dell’Università di Siena; Sistema Museale dell’Università di Ferrara; Museo-Fondo Regionale d’Arte Contemporanea, Baronissi.
12
ottobre 2019
Silvio D’Antonio – L’insistenza dell’Immagine
Dal 12 al 27 ottobre 2019
arte contemporanea
Location
SPAZIO COMEL
Latina, Via Neghelli, 68, (Latina)
Latina, Via Neghelli, 68, (Latina)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 17 alle 20
Vernissage
12 Ottobre 2019, h 18:00
Sito web
Autore
Curatore