INCOLTE - Simona Castellan e Alice Galli - installazione 2023
a cura di Antonella Bosio
da 6 al 21 Maggio presso la torre campanaria di Castellaro Lagusello (Mn)
Apertura ogni sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18

Questa installazione, nata dalla condivisione dei pensieri tra due artiste, Simona Castellan e Alice Galli, è cresciuta spontaneamente nello spazio della torre trovando un momento di unione e di sinergie condivise, è diventando la spontanea evoluzione di due progetti artistici che, nati separati e con differenti obiettivi, in questo spazio hanno potuto raggiungere nuove evoluzioni costruendo più complesse suggestioni.
È un’aggiunta al programma della stagione 2023 di “una Torre per l’Arte”, unica opera che occupa uno solo dei piani, quello centrale più “intimo e sicuro”, una breve sosta durante il percorso in salita verso lo spazio aperto che ci permette di prendere fiato e contemporaneamente ci suggerisce spunti di riflessione emotiva.
Le parole delle artiste;
“Incolte siamo noi. Incolte è un lavoro che sta ai margini, un lavoro di leggerezza selvatica. Incolte è un incontro, un avvicinarsi spontaneo. Incolte è uno spazio, una coesistenza di lavori che si sfiorano, si sussurrano. Un parapendio e un rumore. Una forma organica che fluttua, un sussurrare di parole e voci. Il parapendio, di Simona Castellan, è cucito a mano, lentamente durante un anno intero. Attraverso il gesto del cucire si costruisce una temporalità sollevata. Leggerezza. Il parapendio, appeso nella stanza richiama l’attenzione verso l’alto, movimento che richiama quello dello scrutare il cielo per guardare le nuvole, per interpretare le stelle, il movimento della meraviglia e della fantasia. Il momento di quando ci è concesso strabordare dalla quotidianità. Attraverso il lungo atto del cucire Simona Castellan regala una temporalità altra, il suo cucire è la necessità di condividere con l’altro un tempo di sospensione, un tempo di sogno, di vuoto. Lì, allora, entra il selvatico, ciò che non è funzionale, ciò che non è inscritto dentro una norma. Dialoga, anzi, si sfiora, con la traccia sonora di Alice Galli, che richiama ad un selvatico tra poesia e rumori. Intrecciare momenti. Desiderare disperdere nell’aria una traccia impalpabile di possibili coesistenze, di rumori che richiamano una dimensione opaca, mescolando atmosfere di bosco, domestiche e di intimità. “Selvatica sono io, selvatica sei tu”. Scavare nostalgia, la traccia di Alice Galli, è un suono da ballare ma anche in cui perdersi perché non si capisce. Incolte è una resistenza. Erbacce spontanee”