Giovedì 23 marzo ore 18.30 inaugura Natura dentro di Simoncini.Tangi, il duo artistico di Daniela Simoncini e Pasquale Tangi, presso l’Open Studio Italo Bolano (Via Fra’ Bartolomeo, 57 – Prato). La mostra personale, promossa dalla Fondazione Italo Bolano e a cura della direttrice artistica Erica Romano, sarà visitabile fino al 16 aprile ed è inserita all’interno della programmazione 2022-2023 dell’Open Studio che ha per tema “la natura delle cose”.
Da un’idea di Simoncini.Tangi, inoltre, nasce uno speciale appuntamento giovedì 13 aprile alle ore 18.00 dal titolo “Recherche. Viaggio nella natura del corpo”, dove il pubblico sarà invitato a partecipare ad un’esperienza multisensoriale in dialogo con le loro opere, accompagnati da una calda tazza di tè e dalla guida sapiente della Dott.ssa Barbara Neri, biologa nutrizionista e di Ran Ishwa, insegnante Metodo Feldenkrais e danzatrice butoh.

Il progetto espositivo, in gran parte realizzato site-specific, prende vita a seguito di numerosi incontri che gli artisti hanno voluto con le opere e i luoghi cari a Bolano tra Prato e l’Isola d’Elba, con l’obiettivo di mettere l’accento sulla simbiosi tra arte e natura attraverso il tema mitico del viaggio, in particolare quello compiuto dalla natura che vive dentro gli spostamenti fluttuanti di semi e spore o di conchiglie portate dal mare, unito ad una riflessione sul tempo dell’attesa e la forza dei cambiamenti che nascono dall’interno. Simoncini.Tangi portano così dentro lo studio di Italo Bolano una natura abbracciata nel fluire dei suoi ritmi, osservata nelle sue profonde e continue metamorfosi per assimilarne la dinamica e interiorizzarne le forme.

Attraverso azioni minime, vengono giustapposti elementi vegetali e minerali a elementi della personale produzione artistica, frutto a loro volta di un processo di osservazione diretta della natura. Nel comporre in un’unica visione oggetti scultorei, piccole installazioni, stampe fotografiche, gli artisti accostano e fondono insieme un approccio di tipo scientifico ad uno più legato al mondo sensibile. Invitati a sentire la materia nei suoi passaggi, nelle sue metamorfosi e a sentirsene pienamente parte senza ordine o gerarchie, gli artisti affermano che: “nel passare da una materia all’altra, il tempo insegna a soffermarsi, a pensare, a guardare”.