Butturini torna ad esporre a Verona dopo la personale di Berlino.
I temi e i soggetti della sua ispirazione sono molteplici: interni ed esterni, colazioni non consumate, torri d’acqua, poltrone vuote, letti e animali selvaggi. Anche la tecnica scelta alterna la tradizionale pittura ad olio con la tecnica mista della pittura su tessuto damascato.
Rimane costante un filo conduttore, una cifra unica: l’attenzione visiva, sentimentale e mentale, che Simone ripone nel rappresentare e la sua capacità di percepire il respiro del colore.
La variazione incessante della pennellata rivela come è faticoso il lavoro di questo artista, sempre preoccupato di non perdere il moto perpetuo della luce che viene dalla realtà e dalla memoria, in un coinvolgimento intellettuale ed emotivo.
Il “cangiare” del colore ben si addice anche alla forza istintiva degli animali selvaggi che ci corrono incontro e ci invitano a seguirli verso i loro spazi, liberi e infiniti.
Se ci soffermiamo e guardiamo lo spazio rappresentato nelle sue tele ci accorgiamo che la raffigurazione non è realistica, anche se lo può sembrare. Ci troviamo di fronte a timide aberrazioni ottiche che sapientemente modificano la razionalità della rappresentazione, siamo avvolti in atmosfere oniriche ed evanescenti nelle quali si cela un’attesa silenziosa o per un sogno che sta per realizzarsi o per una ”bellezza” semplice e intima che sta per essere raggiunta.
L’esperienza accumulata in questi anni di ricerca pittorica sta ormai offrendo i meritati risultati di maturità e di coerenza professionale all’artista veronese che volentieri ospitiamo nella nostra galleria.

Giancarlo Zanini