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Simone Gatti – I nostri amici di gomma
L’esposizione presenterà migliaia di pupazzi di gomma che ritrarranno gli storici personaggi di Walt Disney, Warner Bros, Carosello, Mattel, Pirelli, Furga, RubberToys e di altre decine di marche che, dagli anni ’50 fino agli anni ’80, hanno dedicato la propria vita al giocattolo.
Comunicato stampa
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Venerdì 8 aprile 2011 (dalle ore 19:00), presso la galleria espositiva Ex Roma Club Monti, si terrà l'inaugurazione de “I nostri amici di gomma”, la mostra di Simone Gatti (in arte Ale.Sim), annoverato dalla critica quale grande collezionista di giocattoli e tra i migliori di tutta Europa. L'esposizione, che si concluderà il 16 aprile, presenterà migliaia di pupazzi di gomma che ritrarranno gli storici personaggi di Walt Disney, Warner Bros, Carosello, Mattel, Pirelli, Furga, RubberToys e di altre decine di marche che, dagli anni '50 fino agli anni '80, hanno dedicato la propria vita al giocattolo.
Da Topolino a Pinocchio, passando per Topo Gigio, Zio Paperone, i Puffi, Lupo Ezechiele, i Tre Porcellini, Angelino Supertrim, i Barbapapà. Questi sono soltanto alcuni dei nomi che hanno accompagnato l'infanzia di almeno due generazioni attraverso le deliziose riproduzioni delle migliori fabbriche di giocattoli. Veri e propri gioielli in gomma, messi in commercio in Italia nel lontano 1962 grazie alla Ledraplastic, ditta di Udine specializzata nella lavorazione della plastica, che ottenne dalla Walt Disney il diritto di riprodurre i personaggi dei propri cartoni. Un vero e proprio boom commerciale, che permise a questi morbidi pupazzoni di entrare nelle camerette di ogni bambino. Master, Furga, Disney - persino la Esso -, Pirelli e Warner Bros ne produssero milioni, consentendo ai più piccoli di avere un compagno di giochi da mordicchiare, ciucciare, manipolare a piacimento e gettare a terra senza alcun danno. Dal loro inconfondibile profumo dolciastro, i pupazzi in gomma conservano ancora oggi il fascino di un tempo, divenendo oggetti di culto per centinaia di collezionisti di tutto il mondo. E pazienza se i tempi moderni contemplano la tecnologia quale miglior ricreazione dei bambini, in fondo nessuna console all'ultimo grido potrà mai eguagliare l'estrema suggestione di un pupazzo di gomma.
La storia dei nostri amici di gomma di Simone Gatti:
Più di vent'anni di ricerche. Una passione, una mania, o forse una s...mania. Innocente - non nuoce -, che dà vita a una delle collezioni più originali e colorate che si possano apprezzare. Pupazzi di gomma, giocattoli dall'anima sonora racchiusa in un sibilo. Un emissione di suono se vengono schiacciati: loro sono i miei amici.
“La collezione nasce dalla tendenza di mettere tutto da parte, di conservare. Poi ti ritrovi tra le mani 10, 100, 1000 e più pupazzi diversi tra loro, rinvenuti nei luoghi, nei mercati, con gli scambi più strani. Con gli anni si e' passati dalla foga di prenderli tutti indistintamente, sino ad apprezzarne i più semplici, quelli più piccoli, oppure altri con un marchio di non facile riconoscibilità. Tutti semplicemente giocati, perché è per questo che sono stati ideati, passati dalle mani ai denti dei piccoli per essere morsicati, smontati, a volte massacrati. Eppure, il loro fine ultimo è quello di essere sempre giocati. Ora che ne possiedo una collezione incalcolabile, ho il piacere di mostrarli, per il godimento dei più piccoli, che non possono non sorridere o esultare alla vista di un Paperino o un Pinocchio e dei meno giovani, che vedendoli, come avviene quando ne parlo, dopo un po' di sforzi ricercano negli archivi della memoria ricordando di averli avuti. Chi Topolino, chi Pinocchio, ma chiunque ricorda di averne avuto uno tra le mani. Qualcuno disperso in chissà quale trasloco, qualche altro rimasto incustodito in qualche cantina o, come più spesso avviene, gettato. Potrei elencarli per marca, casa di produzione, per serie, ma sono sempre tutti ugualmente preziosi nella loro essenza. Molti di loro sono visti e vissuti, altri più ricercati -di pregio- per bassa produzione e improbabile reperibilità. Dal rarissimo Pinocchio su macchinina, prodotto dalla Canova di Padova tra gli anni '50 e '60 (conosco in Italia solo un altro pezzo simile, anche se con colori differenti, appartenente a un collezionista privato), alla Pinocchia della casa Master (produzione di giocattoli in gomma, la Ledra Plastic di Osoppo, dei primi anni 60), un personaggio di fantasia. E poi l'Elefantino birbante del libro della giungla, che assieme agli altri della medesima serie, è considerato un pezzo veramente raro. Ma la lista sarebbe interminabile: ci sono i fantastici Pirelli. Si, proprio il marchio della nota casa di Milano produttrice di pneumatici. Negli anni '50 si dilettava a creare, su concessione di stampi di una casa americana, pupazzi rappresentanti animali di differenti misure e con vestiti originali in panno lenci. Non colorati come le produzioni successive, ma affascinanti per il loro profumo, per il piacere che danno al tatto attraverso la gomma più scadente e meno trattata rispetto a quella dei pupazzi targati anni '60. I Pirelli hanno ancora il caratteristico fischietto di metallo e non in plastica. Averli tra le mani e sapere di possederne una quantità non indifferente mi rende felice. Ci sono, inoltre, le tante serie di Biancaneve con i Sette Nani, i numerosi Paperino, Topolino, Pongo e Peggy de La carica dei 101 con alcuni cuccioli (tutti quelli prodotti), I tre porcellini, Lupo Ezechiele e tanti, tanti altri. Disney e non solo. I simpatici Barbapapà originali dei primi anni '70 con tutta la famiglia colorata, l'Ippopotamo pubblicitario della Lines degli anni '70, i Tom & Gerry -introvabili- sempre accoppiati. E poi il Carosello, con Toto e Tata e Angelino Supertrim. E ancora, Pimpa e i nipotini di Paperino. Altezza, anno di produzione, nazione di provenienza: tante piccole connotazioni che rendono un pezzo mai simile all'altro. Tutto condiviso con entusiasmo da mia moglie che, non solo acconsente, ma stimola e razionalizza su tutto un mondo che, con orgoglio, presentiamo come “I nostri amici di gomma”, ma che di certo sono un po' amici di tutti.”
Da Topolino a Pinocchio, passando per Topo Gigio, Zio Paperone, i Puffi, Lupo Ezechiele, i Tre Porcellini, Angelino Supertrim, i Barbapapà. Questi sono soltanto alcuni dei nomi che hanno accompagnato l'infanzia di almeno due generazioni attraverso le deliziose riproduzioni delle migliori fabbriche di giocattoli. Veri e propri gioielli in gomma, messi in commercio in Italia nel lontano 1962 grazie alla Ledraplastic, ditta di Udine specializzata nella lavorazione della plastica, che ottenne dalla Walt Disney il diritto di riprodurre i personaggi dei propri cartoni. Un vero e proprio boom commerciale, che permise a questi morbidi pupazzoni di entrare nelle camerette di ogni bambino. Master, Furga, Disney - persino la Esso -, Pirelli e Warner Bros ne produssero milioni, consentendo ai più piccoli di avere un compagno di giochi da mordicchiare, ciucciare, manipolare a piacimento e gettare a terra senza alcun danno. Dal loro inconfondibile profumo dolciastro, i pupazzi in gomma conservano ancora oggi il fascino di un tempo, divenendo oggetti di culto per centinaia di collezionisti di tutto il mondo. E pazienza se i tempi moderni contemplano la tecnologia quale miglior ricreazione dei bambini, in fondo nessuna console all'ultimo grido potrà mai eguagliare l'estrema suggestione di un pupazzo di gomma.
La storia dei nostri amici di gomma di Simone Gatti:
Più di vent'anni di ricerche. Una passione, una mania, o forse una s...mania. Innocente - non nuoce -, che dà vita a una delle collezioni più originali e colorate che si possano apprezzare. Pupazzi di gomma, giocattoli dall'anima sonora racchiusa in un sibilo. Un emissione di suono se vengono schiacciati: loro sono i miei amici.
“La collezione nasce dalla tendenza di mettere tutto da parte, di conservare. Poi ti ritrovi tra le mani 10, 100, 1000 e più pupazzi diversi tra loro, rinvenuti nei luoghi, nei mercati, con gli scambi più strani. Con gli anni si e' passati dalla foga di prenderli tutti indistintamente, sino ad apprezzarne i più semplici, quelli più piccoli, oppure altri con un marchio di non facile riconoscibilità. Tutti semplicemente giocati, perché è per questo che sono stati ideati, passati dalle mani ai denti dei piccoli per essere morsicati, smontati, a volte massacrati. Eppure, il loro fine ultimo è quello di essere sempre giocati. Ora che ne possiedo una collezione incalcolabile, ho il piacere di mostrarli, per il godimento dei più piccoli, che non possono non sorridere o esultare alla vista di un Paperino o un Pinocchio e dei meno giovani, che vedendoli, come avviene quando ne parlo, dopo un po' di sforzi ricercano negli archivi della memoria ricordando di averli avuti. Chi Topolino, chi Pinocchio, ma chiunque ricorda di averne avuto uno tra le mani. Qualcuno disperso in chissà quale trasloco, qualche altro rimasto incustodito in qualche cantina o, come più spesso avviene, gettato. Potrei elencarli per marca, casa di produzione, per serie, ma sono sempre tutti ugualmente preziosi nella loro essenza. Molti di loro sono visti e vissuti, altri più ricercati -di pregio- per bassa produzione e improbabile reperibilità. Dal rarissimo Pinocchio su macchinina, prodotto dalla Canova di Padova tra gli anni '50 e '60 (conosco in Italia solo un altro pezzo simile, anche se con colori differenti, appartenente a un collezionista privato), alla Pinocchia della casa Master (produzione di giocattoli in gomma, la Ledra Plastic di Osoppo, dei primi anni 60), un personaggio di fantasia. E poi l'Elefantino birbante del libro della giungla, che assieme agli altri della medesima serie, è considerato un pezzo veramente raro. Ma la lista sarebbe interminabile: ci sono i fantastici Pirelli. Si, proprio il marchio della nota casa di Milano produttrice di pneumatici. Negli anni '50 si dilettava a creare, su concessione di stampi di una casa americana, pupazzi rappresentanti animali di differenti misure e con vestiti originali in panno lenci. Non colorati come le produzioni successive, ma affascinanti per il loro profumo, per il piacere che danno al tatto attraverso la gomma più scadente e meno trattata rispetto a quella dei pupazzi targati anni '60. I Pirelli hanno ancora il caratteristico fischietto di metallo e non in plastica. Averli tra le mani e sapere di possederne una quantità non indifferente mi rende felice. Ci sono, inoltre, le tante serie di Biancaneve con i Sette Nani, i numerosi Paperino, Topolino, Pongo e Peggy de La carica dei 101 con alcuni cuccioli (tutti quelli prodotti), I tre porcellini, Lupo Ezechiele e tanti, tanti altri. Disney e non solo. I simpatici Barbapapà originali dei primi anni '70 con tutta la famiglia colorata, l'Ippopotamo pubblicitario della Lines degli anni '70, i Tom & Gerry -introvabili- sempre accoppiati. E poi il Carosello, con Toto e Tata e Angelino Supertrim. E ancora, Pimpa e i nipotini di Paperino. Altezza, anno di produzione, nazione di provenienza: tante piccole connotazioni che rendono un pezzo mai simile all'altro. Tutto condiviso con entusiasmo da mia moglie che, non solo acconsente, ma stimola e razionalizza su tutto un mondo che, con orgoglio, presentiamo come “I nostri amici di gomma”, ma che di certo sono un po' amici di tutti.”
08
aprile 2011
Simone Gatti – I nostri amici di gomma
Dall'otto al 16 aprile 2011
arte contemporanea
Location
EX ROMA CLUB MONTI
Roma, Via Baccina, 66, (Roma)
Roma, Via Baccina, 66, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle 15:00 alle 21:00
Vernissage
8 Aprile 2011, ore 19:00
Autore
Curatore