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Simone Panzeri – Déjà-vu
Le opere rielaborano alcuni capolavori dei grandi maestri del passato molto conosciuti dal grande pubblico tra cui Giorgione, Mantegna, Bellini, Tiziano, Bosch. La trasformazione operata dall’artista si attua su più livelli, e parte dal presupposto che l’osservatore riconosca, anche solo a livello inconscio, le iconografie di opere che, essendo state negli anni fortemente rappresentate, risultano integrate nel patrimonio collettivo di immagini
Comunicato stampa
Segnala l'evento
AREA B
Via Cesare Balbo 3 Milano
www.areab.org
SIMONE PANZERI
Déjà-vu
a cura di Ivan Quaroni
Inaugurazione: 20 settembre 2011 h 18.30
Dal 21 settembre al 29 ottobre 2011.
AREA B presenta Déjà-vu, personale di Simone Panzeri che inaugurerà martedì 20
settembre nella sede della galleria, Via Cesare Balbo 3, Milano.
Le opere che Simone Panzeri presenta nella sua prima personale ad AREA B rielaborano
alcuni capolavori dei grandi maestri del passato molto conosciuti dal grande pubblico tra
cui Giorgione, Mantegna, Bellini, Tiziano, Bosch. La trasformazione operata dall’artista si
attua su più livelli, e parte dal presupposto che l’osservatore riconosca, anche solo a livello
inconscio, le iconografie di opere che, essendo state negli anni fortemente rappresentate,
risultano integrate nel patrimonio collettivo di immagini.
Un primo livello di rielaborazione consiste nell’eliminazione delle figure umane,
determinando così l’annullamento del processo di narrazione. In questo modo ciò che
resta degli originali è il semplice contesto che rimane però privo anche di tutti quegli
evidenti rapporti simbolici e spaziali, che ricoprivano grande significato nelle iconografie
originali. L’ulteriore livello di cambiamento, consiste nel congelare ciò che resta nei toni
del bianco e del blu, in cui possiamo (forse) riconoscere ad esempio Allegoria delle Tre Età
della vita di Tiziano, La tempesta di Giorgione o San Giorgio e il Drago di Giovanni Bellini,
o ancora San Gerolamo del Mantegna.
Attraverso queste manipolazioni si instaura nello spettatore un vero e proprio processo
di Déjà-vu, che propone all’osservatore una riflessione sui temi della sottrazione e
sull’assenza, portando in primo piano anche la differenza tra un “prima”, impresso a livello
iconografico nella nostra mente attraverso opere già note e un “dopo” , ottenuto da tutte
le trasformazioni e che ci troviamo di fronte. Oltre all’effetto concettuale, la conseguenza
visiva è soprattutto un senso di vuoto e di estraniazione che spinge l’osservatore verso
la ricerca, permettendogli di concentrarsi sulla definizione e sull’esercizio del tratto della
tecnica pittorica dell’artista.
In Déjà-vu, nella sensazione di ritrovarsi all’interno di una situazione che sappiamo di
conoscere ma che in realtà non riconosciamo, Simone Panzeri utilizza le proprie opere
come mezzo per una riflessione profonda sulla caducità del mito e dell’uomo, attraverso
l’iconografia storica e riconosciuta dell’arte.
Per informazioni:
Chiara Chiapparoli – ch2
cc@ch2.it
+ 39 328 8967283
Via Cesare Balbo 3 Milano
www.areab.org
SIMONE PANZERI
Déjà-vu
a cura di Ivan Quaroni
Inaugurazione: 20 settembre 2011 h 18.30
Dal 21 settembre al 29 ottobre 2011.
AREA B presenta Déjà-vu, personale di Simone Panzeri che inaugurerà martedì 20
settembre nella sede della galleria, Via Cesare Balbo 3, Milano.
Le opere che Simone Panzeri presenta nella sua prima personale ad AREA B rielaborano
alcuni capolavori dei grandi maestri del passato molto conosciuti dal grande pubblico tra
cui Giorgione, Mantegna, Bellini, Tiziano, Bosch. La trasformazione operata dall’artista si
attua su più livelli, e parte dal presupposto che l’osservatore riconosca, anche solo a livello
inconscio, le iconografie di opere che, essendo state negli anni fortemente rappresentate,
risultano integrate nel patrimonio collettivo di immagini.
Un primo livello di rielaborazione consiste nell’eliminazione delle figure umane,
determinando così l’annullamento del processo di narrazione. In questo modo ciò che
resta degli originali è il semplice contesto che rimane però privo anche di tutti quegli
evidenti rapporti simbolici e spaziali, che ricoprivano grande significato nelle iconografie
originali. L’ulteriore livello di cambiamento, consiste nel congelare ciò che resta nei toni
del bianco e del blu, in cui possiamo (forse) riconoscere ad esempio Allegoria delle Tre Età
della vita di Tiziano, La tempesta di Giorgione o San Giorgio e il Drago di Giovanni Bellini,
o ancora San Gerolamo del Mantegna.
Attraverso queste manipolazioni si instaura nello spettatore un vero e proprio processo
di Déjà-vu, che propone all’osservatore una riflessione sui temi della sottrazione e
sull’assenza, portando in primo piano anche la differenza tra un “prima”, impresso a livello
iconografico nella nostra mente attraverso opere già note e un “dopo” , ottenuto da tutte
le trasformazioni e che ci troviamo di fronte. Oltre all’effetto concettuale, la conseguenza
visiva è soprattutto un senso di vuoto e di estraniazione che spinge l’osservatore verso
la ricerca, permettendogli di concentrarsi sulla definizione e sull’esercizio del tratto della
tecnica pittorica dell’artista.
In Déjà-vu, nella sensazione di ritrovarsi all’interno di una situazione che sappiamo di
conoscere ma che in realtà non riconosciamo, Simone Panzeri utilizza le proprie opere
come mezzo per una riflessione profonda sulla caducità del mito e dell’uomo, attraverso
l’iconografia storica e riconosciuta dell’arte.
Per informazioni:
Chiara Chiapparoli – ch2
cc@ch2.it
+ 39 328 8967283
20
settembre 2011
Simone Panzeri – Déjà-vu
Dal 20 settembre al 29 ottobre 2011
arte contemporanea
Location
AREA/B
Milano, Via Passo Buole, 3, (Milano)
Milano, Via Passo Buole, 3, (Milano)
Vernissage
20 Settembre 2011, ore 18.30
Autore
Curatore