Dal 16 al 18 maggio 2020 TBD Ultramagazine presenta l’evento Ultra legato alla pubblicazione del suo primo numero tematico. Il progetto prevede infatti due tempi: la diffusione del magazine e il momento, definito ultra, in cui gli artisti sono chiamati a rispondere ai contenuti pubblicati. Il fatto zeitgeisting, da cui trae spunto la riflessione di TBD per questa prima uscita, è una notizia diventata virale da fine 2019. A Krasnogorsk, una cittadina a nord-ovest di Mosca, un allevamento di bovini sperimenta un particolare visore per la realtà virtuale sulla sua comunità di mucche, con lo scopo di offrire agli animali una sensazione di benessere e migliorare la loro produzione di latte. Sofia Braga (Parma, 1991) è l’artista invitata a reagire agli articoli che, a partire da questo fatto di cronaca, affrontano macrotematiche come il confine tra umano-non umano, la realtà aumentata, l’immersività nell’arte contemporanea e il concetto di metamorfosi.

La ricerca artistica di Braga si avvale dei dispositivi digitali per indagare il rapporto tra reale e virtuale. Da sempre interessata all’effetto di assuefazione provocato dal flusso di dati tecnologici, con il progetto Die Verwandlung l’artista concepisce una narrazione irregolare e sincopata fruibile sulla pagina Instagram e sul sito web di TBD Ultramagazine. Il progetto è pensato strutturalmente come un film ma si misura con il limite temporale delle Instagram stories. I video in soggettiva parlano di una ripetitività domestica sempre più occlusiva e inquietante, che lascia emergere il perturbante annidato tra le mura di casa. Una serie di interventi inseriti in post-produzione amplificano la sensazione di disturbo già suggerita da inquadrature di metamorfosi corporee. Inoltre, come accade normalmente nelle storie di Instagram, la narrazione è interrotta da inserzioni pubblicitarie che reclamizzano oggetti di consumo e distraggono l’osservatore rendendo frammentata la fruizione del lavoro.
La struttura del video è al contempo lineare e ambigua: il lavoro rimane aperto nel finale offrendo all’utente la possibilità di scegliere tra più opzioni e, di conseguenza, modificarne la conclusione. Ripetitività ossessiva, senso di angoscia e di alienazione dello spazio domestico si riducono a una dimensione di gioco al contempo reale e surreale. Il progetto rimanda alla dimensione ludica del video interattivo in cui il ruolo dell’utente diventa fondamentale nella creazione stessa dell’opera.



SOFIA BRAGA

Sofia Braga (Parma, 1991) vive e lavora a Linz (Austria). Sviluppa la sua ricerca artistica come una cyberstalker, tra pratiche digitali e post-digitali, concentrandosi in particolare sulla materialità del web e sull'impatto sociale delle interfacce della rete. Laureata in Arti Visive presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, frequenta attualmente il Master Interface Cultures presso l'Università di Arte e Design di Linz. Nel 2019 è stata artista residente all'IAMAS - Institute of Advanced Media Arts and Sciences di Ōgaki, in Giappone, e ha curato l’Internet Yami-Ichi ad Ars Electronica Festival (Linz, AT) e la sua prima edizione italiana a Bologna presso DAS - Dispositivo Arti Sperimentali in collaborazione con Metoché. Le sue opere sono state esposte tra gli altri al Festival Ars Electronica (Linz, Austria), The Wrong - The New Digital Art Biennale, Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti (Torino, Italia), Deutsche Bank (Milano, Italia), Xie Zilong Photography Museum (Changsha, Cina), XII Video Vortex Conference (La Valletta, Malta), Speculum Artium (Trbovlje, SIovenia) e Link Cabinet (Italia).