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Solstizio d’estate work in progress. Artist in residency : Roberto Atzori
Work in progress di un artista in residenza premiato nella prima edizione del concorso SINCRESIS 2013 Residenze d’artista Giuria Mario Gorni Laura Vecere Marcello Di Donato Lucia Giardino
Comunicato stampa
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L’associazione culturale per le arti contemporanee SINCRESIS presenta la ricerca sperimentale di Roberto Atzori, un giovane artista selezionato nell’ambito del concorso per residenze che si è concluso nel mese di aprile scorso e che prevede di ospitare sette artisti nel corso dell’anno che hanno partecipato con i loro progetti.
Roberto è giunto nel nostro territorio, ha analizzato alcuni aspetti dell’ambiente naturale, le piante endemiche della zona, raccogliendo, catalogando alcuni elementi per tentare quali influenze possano determinare nella percezione del luogo naturale ormai urbanizzato.
Ha recuperato resti di nidi di vespe, fiori, rami, ha scavato zolle di terra che convivono nello spazio espositivo con le immagini di erbari, tipiche “iconografie” della natura, narrata con gusto descrittivo per anatomizzarla adottando gli strumenti e le modalità del metodo scientifico. Ma Roberto le rende “altro” nel momento in cui inizia a dipingerle, ad apporre strati sottili di colore che sembrano annullarne l’effetto naturalistico di base che rivela la loro mancanza di pulsazione ed energia, come statici “ritratti” di un vissuto che non parla, eclissato nel silenzio e depotenziato dal virtuosismo linguistico che ne diminuisce e raffredda la naturalità.
Così i segni naturali innestati nell’ambiente improprio ed asettico della galleria che diventa uno studio laboratorio, rispetto alla natura, provocano un effetto di spaesamento e si consegnano alla accidentalità del tempo che li deteriora, disseccandoli, suscitando riflessioni sulla vanitas.
Probabilmente un solo gesto per il ritorno alla natura permetterebbe loro di riscattarsi dall’ambiguità tra naturale ed artificiale, considerando che nel nostro universo globalizzato risulta talora difficile recuperare il valore della natura allo stato selvaggio, sempre “più rara e irraggiungibile” secondo Gillo Dorfles, rispetto a nuove forme “di natura meccanizzata o elettronicamente integrata, […] virtuale, dove persino la nostra sensorialità viene a essere artificializzata - per cui – dipenderà dal nostro saper riconvertire in natura questi elementi artificiosi se ci sarà concesso di sopravvivere in un mondo che non sia del tutto disumanizzato (Artificio e natura, 2003).
Roberto è giunto nel nostro territorio, ha analizzato alcuni aspetti dell’ambiente naturale, le piante endemiche della zona, raccogliendo, catalogando alcuni elementi per tentare quali influenze possano determinare nella percezione del luogo naturale ormai urbanizzato.
Ha recuperato resti di nidi di vespe, fiori, rami, ha scavato zolle di terra che convivono nello spazio espositivo con le immagini di erbari, tipiche “iconografie” della natura, narrata con gusto descrittivo per anatomizzarla adottando gli strumenti e le modalità del metodo scientifico. Ma Roberto le rende “altro” nel momento in cui inizia a dipingerle, ad apporre strati sottili di colore che sembrano annullarne l’effetto naturalistico di base che rivela la loro mancanza di pulsazione ed energia, come statici “ritratti” di un vissuto che non parla, eclissato nel silenzio e depotenziato dal virtuosismo linguistico che ne diminuisce e raffredda la naturalità.
Così i segni naturali innestati nell’ambiente improprio ed asettico della galleria che diventa uno studio laboratorio, rispetto alla natura, provocano un effetto di spaesamento e si consegnano alla accidentalità del tempo che li deteriora, disseccandoli, suscitando riflessioni sulla vanitas.
Probabilmente un solo gesto per il ritorno alla natura permetterebbe loro di riscattarsi dall’ambiguità tra naturale ed artificiale, considerando che nel nostro universo globalizzato risulta talora difficile recuperare il valore della natura allo stato selvaggio, sempre “più rara e irraggiungibile” secondo Gillo Dorfles, rispetto a nuove forme “di natura meccanizzata o elettronicamente integrata, […] virtuale, dove persino la nostra sensorialità viene a essere artificializzata - per cui – dipenderà dal nostro saper riconvertire in natura questi elementi artificiosi se ci sarà concesso di sopravvivere in un mondo che non sia del tutto disumanizzato (Artificio e natura, 2003).
21
giugno 2013
Solstizio d’estate work in progress. Artist in residency : Roberto Atzori
Dal 21 al 27 giugno 2013
arte moderna e contemporanea
Location
D’A SPAZIO D’ARTE
Empoli, Via Della Repubblica, 52, (Firenze)
Empoli, Via Della Repubblica, 52, (Firenze)
Orario di apertura
21.30 - 23.00
Vernissage
21 Giugno 2013, H 21.30
Autore