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Sonia Ros – Sbulbi
Le composizioni, più spesso dominate dalla bicronia bianco-grigia, ma talora accese da inaspettati fondi colorati, permettono esperienze spaziali in una dimensione rarefatta e “utopica’, in cui forme fluttuanti, simili a crisalidi, risultano collegate da una trama di esili “tubicoli”
Comunicato stampa
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Lasciandosi guidare da una sempre maggiore libertà di scrittura, a tratti sforante nell’automatismo, Sonia Ros ha progressivamente focalizzato l’attenzione su segni-guida, capaci, nel loro intersecaisi, di dare luogo a forme che rammentano reperti organici dotati di un’opalina iridescenza, contenitori di umori vitali.
Attraverso questa particolarissima riappropriazione dell’elemento figurale minimo, Ros ha rivendicato quella cura per il vivente che le appare irrinunciabile e che garantisce infine, la continuità tematica. Nella produzione attuale questi elementi si ordinano in organismi complessi, che propongono al fruitore-spettatore un percorso meditativo tutto interno all’opera.
Le composizioni, più spesso dominate dalla bicronia bianco-grigia, ma talora accese da inaspettati fondi colorati, permettono esperienze spaziali in una dimensione rarefatta e "utopica’, in cui forme fluttuanti, simili a crisalidi, risultano collegate da una trama di esili tubicoli: l’assieme disegna immaginifiche "macchine" in cui il confine fra organico e artificiale è indistinguibile; spia di una propensione ludica che fa garbatamente il verso alla giocosità dadaista.
E doveroso aggiungere che il percorso di Sonia Ros è contrassegnato dalla fedeltà alla pittura intesa come disciplina; scelta che può dirsi, oggi, quasi eccezionale, dal momento che molta della produzione attuale è caratterizzata, piuttosto che da longae artes, da facili scorciatoie, che approdano, nella maggior parte dei casi, a carinerie "neofigurative" che citano molto e molto a sproposito adottando l’ormai scontata grammatica del meticciamento stilistico postmodemista.
Anche Soma Ros ha inserito, nel divenire del suo linguaggio. dtvertissement e ibridazioni, ma si tratta tuttavia ia di ibridazioni a lungo meditate, difficili, antigraziose proprie di una pittura che scientemente si colloca "dopo la pittura" pur mantenendo un'assoluta fiducia nell'immutabile magia del dipingere.
Fabio Girardello.
Attraverso questa particolarissima riappropriazione dell’elemento figurale minimo, Ros ha rivendicato quella cura per il vivente che le appare irrinunciabile e che garantisce infine, la continuità tematica. Nella produzione attuale questi elementi si ordinano in organismi complessi, che propongono al fruitore-spettatore un percorso meditativo tutto interno all’opera.
Le composizioni, più spesso dominate dalla bicronia bianco-grigia, ma talora accese da inaspettati fondi colorati, permettono esperienze spaziali in una dimensione rarefatta e "utopica’, in cui forme fluttuanti, simili a crisalidi, risultano collegate da una trama di esili tubicoli: l’assieme disegna immaginifiche "macchine" in cui il confine fra organico e artificiale è indistinguibile; spia di una propensione ludica che fa garbatamente il verso alla giocosità dadaista.
E doveroso aggiungere che il percorso di Sonia Ros è contrassegnato dalla fedeltà alla pittura intesa come disciplina; scelta che può dirsi, oggi, quasi eccezionale, dal momento che molta della produzione attuale è caratterizzata, piuttosto che da longae artes, da facili scorciatoie, che approdano, nella maggior parte dei casi, a carinerie "neofigurative" che citano molto e molto a sproposito adottando l’ormai scontata grammatica del meticciamento stilistico postmodemista.
Anche Soma Ros ha inserito, nel divenire del suo linguaggio. dtvertissement e ibridazioni, ma si tratta tuttavia ia di ibridazioni a lungo meditate, difficili, antigraziose proprie di una pittura che scientemente si colloca "dopo la pittura" pur mantenendo un'assoluta fiducia nell'immutabile magia del dipingere.
Fabio Girardello.
31
maggio 2008
Sonia Ros – Sbulbi
Dal 31 maggio al 21 giugno 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA PERELA’
Venezia, Castello, 3459, (Venezia)
Venezia, Castello, 3459, (Venezia)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 15 alle 20 o su appuntamento
Vernissage
31 Maggio 2008, ore 18
Autore