Qual'è la connessione tra arte e rivoluzione? E' l'arte che segue la rivoluzione o viceversa?
Secondo Vilém Flusser la società mediatica sta andando verso un mutamento radicale del processo culturale, verso una "catastrofe culturale", che però dall'altra parte porterà con sé la possibilità di creare nuovi immaginari: "non esiste niente di nuovo prima della catastrofe, solo dopo".
L'Italia ha decisamente bisogno di nuovi immaginari - e quindi di una tale catastrofe o una rivoluzione.
Se l'arte sarà capace di innescare una rivoluzione sarà dovuto al fatto che, attraverso le loro opere, gli artisti sono ingrado di allargare la nostra percezione del mondo e farci vedere delle cose note da prospettive nuove, sconosciute o inconsuete, incoraggiandoci non solo a valutare le cose e gli eventi intorno a noi sempre da capo, ma anche a reagire ed agire, a prendere le cose in mano. Senza azione non può esserci rivoluzione, e la rivoluzione ormai non è più pensabile senza il medium di internet - basti pensare alla recente rivoluzione studentesca in Austria o agli attuali accadimenti in Tunisia, Egitto o Libia.
Allora, mettiamo insieme queste premesse per una rivoluzione - arte e internet - e lasciamo questo mix far effetto: vedendo, creando, giocando e interagendo per far nascere nuovi immaginari - forse basta un click del mouse.