Nel 1878 la Guida di Torino pubblicata da Paravia registrava la presenza in città di quattro società sportive, tre delle quali elencate sotto la voce "Circoli diversi", oltre alla Società Ginnastica che, avendo all'epoca al suo attivo un'esperienza più che trentennale, poteva vantare una fisionomia precisa e svolgeva la sua attività nelle sedi di via della Ginnastica 11, l'attuale via Magenta, e di corso Principe Umberto 23.
Undici anni più tardi le organizzazioni elencate alla voce "Società cooperative di previdenza ricreazione e sport" erano diventate venti e il termine sport era entrato a pieno titolo nell'uso comune. Nel 1899 le società ammontavano a 38 e componevano un panorama composito che comprendeva ormai un gran numero di discipline che andavano dal canottaggio all'ippica, dall'alpinismo al pattinaggio, dal tennis al podismo, al ciclismo, fino al calcio e al nascente automobilismo.
Un fenomeno di una tale vitalità e impatto sociale non tardò a coinvolgere l'amministrazione civica torinese, chiamata in causa a più riprese per questioni logistiche e organizzative. Il Municipio intervenne così a concedere spazi per le sedi e per gli impianti, a contribuire con servizi e finanziamenti all'organizzazione di manifestazioni alle quali la partecipazione delle massime autorità cittadine davano lustro e prestigio.
Nel momento in cui Torino come sede delle Olimpiadi invernali si prepara a ospitare un avvenimento sportivo di portata storica, l'Archivio Storico, attraverso una ricca selezione di documenti, propone una ricostruzione degli anni della formazione dello sport organizzato con particolare attenzione al ruolo svolto dalla Amministrazione Comunale e al suo contributo.