Quelle che Andrei Mussa ci propone sono delle escursioni all’interno del privato della gente. Mussa si innesta nelle storie delle persone goloso di fatti, eventi e dettagli, curioso di scoprire le loro verità, le loro intimità, i loro segreti, gli inconfessati e profondi pensieri.

Studia la gente, approfondisce le loro biografie, i loro atteggiamenti. Per le sue opere ritaglia, dalla vita quotidiana delle persone che sono vittime della sua attenzione, alcuni episodi, ne rende evidenti alcune azioni che in seguito unisce a fatti ed azioni di vite e casi altrui, il risultato è che questo mix di informazioni diviene un unico e vero caso da analizzare e menzionare.

Con le opere di Mussa sembra ci si trovi innanzi allo studio di un caso poliziesco, dove tutti i dettagli essenziali vengono schedati e riposti su una tabella riepilogativa, che permette di fare il punto della situazione. Griglie che consentono all’artista di tirare un filo rosso tra tutti i casi e che scatenano, in noi spettatori, un senso di curiosità ed interesse.

Mussa traccia degli appunti correlati da immagini su veri e propri storyboard che spesso riescono a trasformarsi in video d’arte. E’ infatti il video il punto focale dell’opera dell’artista, l’obbiettivo che questo buon regista si prefigge è analizzare e sviluppare tutte le note e i promemoria segnati. Quindi, a conclusione del suo lavoro, Mussa spazia tra le vite dei soggetti studiati con la telecamera a questo punto non più per spiarli ma per registrarne le azioni.

L’effetto per noi spettatori è spesso un senso di angoscia ed inquietudine.

spruzz