La mostra si compone di un percorso duplice di arte estetica ( pittura, scultura, ceramica) e uno di poesia che farà da nervatura e ossatura all' intera esposizione. L’ attore Giovanni Ardemagni , la cui formazione professionale lo vede frequentare la scuola di teatro “Quelli di Grock” a Milano e proseguire la sua formazione avvalendosi degli insegnamenti di M. Zatta, attore di QdG, interpretera’ i testi e le poesie di Stefania Pennacchio intitolati “Ulisse sono io” e “il telaio di Ulisse” ."Ulisse sono io" è un racconto estetico che oltre a rispondere all' esigenza personale dell' artista, di trasmettere nell' archetipo maschile e femminile (Ulisse - Penelope), il confronto di due visioni complementari dell'Univeso del "sentire", ha una matrice culturale che sembra sorbire la linfa da un Mediterraneo arcaico e magico, teatro di genie dimenticate che l'Italia hanno attraversato approdando ad essa dalla Calabria, come Ittiti, Fenici, Ioni, Greci, Bruzi. I colori , le impronte del fuoco, nelle cotture sperimentali, raku, a legna, sembrano stelle implose la cui energia viene trasmessa per osmosi da un dentro incandescente verso un fuori ricettivo. Il racconto sembra iniziare da un neolitico tradotto al femminile , dove dee madri aspettano gravide e regali nuove ere, poi, un’ eta' del bronzo dove armi di Amazzoni e Pentesilee hanno composto i corredi funebri appena ritornati alla luce, riti d' iniziazione e malie d'amore e morte , feticci di una Circe sconfitta da Ulisse che ha scelto un viaggio "alltrove". Corpi di Sirena cristallizzate con i fondali dove sono per sempre precipitate per un riposo eterno. Il braille di tele ruvide ,di tessuti che sembrano venire da telai di Penelopi inquiete che hanno tramutato le attese in un viaggio da fare restando. Materiali di recupero che sembrano venire dai resti di una tempesta dello Ionio sacro e antico.