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Stefano Bressani – Picasso Re Loaded. Verso il Cielo
“PICASSO RE LOADED” costituisce una tappa del progetto internazionale che dopo presenze importanti in Italia culminerà con una grande mostra a Casa Picasso a Malaga.
Comunicato stampa
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“PICASSO RE LOADED” costituisce una tappa del progetto internazionale che dopo presenze importanti in Italia culminerà con una grande mostra a Casa Picasso a Malaga. L’omaggio di Bressani a Picasso, a colui che più di tutti è stato d’ispirazione all’artista delle stoffe. Da Picasso ha tratto l’insegnamento più importante, quello della scomposizione delle immagini tipica del periodo cubista e che ha rielaborato in chiave contemporanea per non dire del futuro, avendo creato una tecnica assolutamente nuova nel mondo delle arti. La rilettura di opere famose e conosciute anche dagli occhi meno esperti, permetterà al pubblico di scoprire nuove sfumature dell’arte, consigliando di non aver paura di rimettere in gioco certezze e capacità. Una mostra che arriva a generazioni diverse, parlando il linguaggio tipicamente giovanile capace di stupire nella sua apparente semplicità tipica di chi invece ha un grande bagaglio culturale.
“Verso il Cielo” presenterà il percorso scultoreo di Bressani. Tutte le sue opere hanno una tridimensionalità inconsueta anche quando a parete, ma nelle installazioni scultoree acquisiscono una dimensione ulteriore che ci proietta e ci suggerisce di elevarci a qualcosa di superiore, ad una spiritualità quotidiana verso la fede e verso il desiderio di miglioramento prima di tutto di noi stessi, di chi ci circonda e della natura.
Dal 12 Aprile 2017 sboccerà in Vercelli anche SKULTOFLOWER opera vincitrice del Premio speciale OPEN 19 Arte Laguna che sarà protagonista della mostra ARTE LAGUNA PRIZE in Arsenale – Venezia - dal 25 Marzo al 9 Aprile 2017 e che verrà poi esposta in Arca fino a fine mostra. L'istallazione di Bressani, ricca di significati, incoerenze, stoffe e colori, lo scorso Settembre era stata presentata in anteprima ad OPEN19 – Esposizione Internazionale di Scultura ed Installazioni – evento collaterale al Festival del Cinema – La Biennale, al Molino Stucky di Venezia, mentre l'opera gemella è entrata a far parte della collezione permanente del Museo del Parco - Centro Internazionale di Scultura all'aperto di Portofino, accanto ai grandi nomi internazionali dell’arte moderna e contemporanea.
In occasione delle aperture infrasettimanali dedicate ai “Mercoledì con l’Arte” del periodo di mostra, con calendario ancora da definire con precisione, verranno organizzati approfondimenti con interventi dell’artista, della critica Serena Mormino, dell’incaricato regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici Don Popolla e dell’Università del Piemonte Orientale, grazie alla collaborazione con il Magnifico Rettore Prof. Cesare Emanuel e il Prof. Antonio Vannugli.
La mostra si avvale della attiva collaborazione anche del Liceo Artistico Ambrogio Alciati, precisamente delle classi del triennio, con la collaborazione di qualche ex allievo affezionato che ha il piacere di cogliere le opportunità che la scuola che ha frequentato sa e desidera ancora offrire anche ai già diplomati. Di concerto con la Dirigente dell’Istituto Superiore Lagrangia, Prof.ssa Adriana Barone e della referente del progetto Prof.ssa Daniela Fontanesi, gli alunni, in un percorso di alternanza scuola lavoro, presenzieranno in mostra come assistenti sala e accompagnatori al percorso espositivo e saranno protagonisti di un laboratorio in Arca con l’artista Stefano Bressani. Bressani e la curatrice Mormino terranno una letio magistralis a tutti i ragazzi coinvolti nel progetto che lavoreranno poi fianco a fianco con l’artista analizzando le opere di Picasso e la loro scomposizione.
Anche l’Istituto Tecnico Cavour, avrà una giornata dedicata alla mostra “PICASSO RELOADED – Verso il Cielo”. In occasione della presentazione di SKULTOFLOWER, infatti, gli alunni della classe IV D indirizzo tecnico turistico, di concerto con il Dirigente Prof. Vincenzo Guarino e del coordinatore di classe Prof. Ernesto Raisaro, realizzeranno un video dell’installazione dell’opera.
Seguiranno maggiori dettagli e due momenti di conferenza stampa nei rispettivi Istituti.
“PICASSO RE LOADED”
ex chiesa di San Marco - Arca - Vercelli
“Verso il Cielo”
ex chiesa di San Vittore - Vercelli
Eccomi, come sempre quando mi accingo a scrivere un testo critico o meglio a gettare emozioni, sensazioni e conoscenze come un fiume in piena, davanti ad un foglio bianco con la Mia penna e, questa volta, il contrasto con la contemporaneità e la tecnologia è ancora più forte… non la tastiera di un computer generazione 2.0, ma alla vecchia maniera scrivo, riprendo, correggo, aggiungo… di solito scrivo in piena notte, nel silenzio assoluto e ovattato; oggi, invece, c’è il sole, sono in compagnia della musica, musica alta, piena di energie, che arriva dal mio Ipod… almeno in questo sono contemporanea… mi immedesimo nello studio atelier di Stefano Bressani, in un palazzo storico dell’antica Pavia, tra colori vivaci, stoffe, la sua vespa d’epoca, presenza iconica del suo essere… ed ecco che le mie mani cuciono la sua arte con le parole…
Bressani, a chi ha la fortuna di conoscerlo profondamente, appare quasi surreale, come un personaggio di fantasia ma di una concretezza rara; l’amico immaginario che ognuno di noi vorrebbe; il protagonista maschile che non c’è, ma bisognerebbe aggiungere, nel romanzo “Alice nel Paese delle meraviglie”… il suo cilindro ci fa sorridere, i suoi colori ci ammaliano e fanno tornare il sereno nelle nostre menti e la sua tenacia, precisione, determinazione ci sorprendono e contagiano!
La sua arte attrae generazioni e culture diverse, è universale, facile da leggere nell’immediato, anche se ricca di simbologia che solo allo spettatore più attento è dato comprendere; dialoga benissimo ed efficacemente da sola con il suo interlocutore; ma con Bressani più che mai, il poter conoscere anche la persona che genera questa arte “fantastica” è determinante per poter entrare a far parte del suo mondo colorato.
Contaminazioni di tempi, di epoche storiche che grazie alla sua tecnica e alla sua indiscussa competenza e conoscenza artistica, grazie al suo innato senso di appartenenza al mondo, al miracolo della vita che, in quanto tale, non necessariamente deve essere collocata in un periodo, calendarizzata, sembra dialogare continuamente tra passato e presente. La sua passione per gli anni d’oro, per i decenni della Dolce Vita e della Pop Art, con il desiderio e necessità interiore della scoperta dell’ignoto, dell’evoluzione e del futuro, permettono alle sue opere di galleggiare magicamente nello spazio con infiniti viaggi nel tempo.
Opere di assoluta contemporaneità, dietro cui si nasconde una pregevole tecnica incisoria ormai quasi sconosciuta alle nuove generazioni; conoscenza del percorso americano della pop art, ma non affiancamento esclusivo a tale corrente; capacità fotografica e della sua scomposizione di immagine; ma anche tecnica di progettazione e di chirurgia plastica scultorea, fanno di Bressani punto di partenza per nuove forme di espressione artistica; in questo caso non rompe gli schemi della storia dell’arte ma, forse con ancora maggiore maestria, li scompone e li riassembla in qualcosa di assolutamente nuovo.
Bressani non è artefice e padre solo dei suoi quadri e dei suoi tessuti, ma anche della tecnica stessa che ha sapientemente elaborato negli anni, fino a renderla perfetta ed accademica.
Ogni sua opera cela segreti, nascosti dietro ogni colore, scelto non per caso o semplice armonia cromatica, ma con emozione, sensazione tattile, ispirazione e ricerca; segreti celati e fissati con la forza dei suoi chiodi, cuciti con le sue pennellate materiche nere che uniscono indissolubilmente ogni trama, ogni piega, ogni congiunzione… come fossero cicatrici del bello, della perfezione, rughe piene di vita, di consapevolezza, di forza che, con la loro fondamentale presenza, rendono tridimensionale l’opera, le danno vita, come fossero l’anima stessa della sua arte.
Le incoerenze della vita, le esperienze, i dolori sono ingredienti fondamentali nel percorso umano; appaiono spesso inutili e misteriose di primo acchito, ma costituiscono il labirinto che dobbiamo percorrere per arrivare ad essere ciò che siamo; ed ecco che i chiodi di Bressani simbolicamente tengono fortemente saldi attimi del vissuto ed, ancor più, le rughe nere delle sue opere ci appaiono come la strada percorsa e le scelte quotidiane essenziali per arrivare a scrivere la nostra esistenza.
Le sue incisioni contemporanee di tessuto rappresentano un contrasto assoluto ma altrettanto equilibrato tra l’Arte Povera della Venere degli stracci di Pistoletto, i chiodi di Aubertin, rovesciati perché essenziali e non violenti e la ricchezza della scuola maestra dei mosaici Bizantini… due epoche che grazie a Bressani vivono il contemporaneo ed il futuro; due scuole di eccellenza italiana nel mondo che si congiungono come in un viaggio nel tempo che solo un mano sapiente, come quella del sarto dell’arte, poteva rendere possibile.
Gioco continuo di superfici che aumentano e da tela diventano scultura per poi tornare, nel loro insieme, ad essere opere che anche all’occhio più esperto, da lontano appaiono lavori pittorici, lasciando l’emozione di sorpresa e stupore, ma mano che ci si accinge ad osservarle da vicino.
Sculture vestite, come le identifica ormai la storia dell’arte contemporanea, i lavori di Bressani congiungono tre mondi apparentemente diversi e distanti come quello di pittura, scultura ed architettura che, sapientemente, l’artista ci insegna, ci dimostra che possono coesistere su una stessa tela.
Se ci accingiamo ad “entrare” nelle sue opere, percorrendo le rughe nere, linee profonde come fossero gole e vallate tra i suoi paesaggi colorati, ecco che ci troviamo circondati da monumenti, grattacieli, monti, percorrendo strade talvolta lunghe e dirette verso la meta, spesso tortuose e ricche di deviazioni, di scelte da prendere, come in un labirinto in cui i colori ci possono certamente aiutare con un gioco di memoria visiva, ma anche sorprendere come accadde alla protagonista del Mago di Oz… perché per arrivare alla nostra essenza la vita ci impone decisioni, rinunce, convinzioni ed errori, percorsi talvolta assurdi ma che, insieme, compongono il nostro “io”.
Ed ecco che i colori di Bressani ci appagano lo spirito e cancellano inquietudini, come la magia di un arcobaleno, dandoci un senso di appartenenza al mondo che spesso nella frenesia della quotidianità e dei drammi della vita, ci sembra aver perso… come quando finisce un brano musicale… o ancora quando il sole sembra spegnersi oscurato da un forte temporale…
Entrare nel mondo colorato delle sue incisioni contemporanee, delle sue sculture vestite, ci consente di fare un altro viaggio fantastico nel tempo, nella dimensione, nella tecnica, scoprendo un mondo astratto sapientemente celato nelle rughe del figurativo, perché anche laddove tutto sembra scritto ed elementare, si nasconde sempre un’essenza più profonda, una necessità di ricerca. Proprio come i colori sono e generano luce ed energie, così l’Arte è vitamina ed energia fondamentale della nostra vita, comunicando ogni istante qualcosa di nuovo.
Serena Mormino
Curatrice e Critica d'Arte
Curatrice MUSEO DEL PARCO
Centro Internazionale di Scultura all'Aperto Portofino
Presidente Associazione Culturale AMARTE
“Verso il Cielo” presenterà il percorso scultoreo di Bressani. Tutte le sue opere hanno una tridimensionalità inconsueta anche quando a parete, ma nelle installazioni scultoree acquisiscono una dimensione ulteriore che ci proietta e ci suggerisce di elevarci a qualcosa di superiore, ad una spiritualità quotidiana verso la fede e verso il desiderio di miglioramento prima di tutto di noi stessi, di chi ci circonda e della natura.
Dal 12 Aprile 2017 sboccerà in Vercelli anche SKULTOFLOWER opera vincitrice del Premio speciale OPEN 19 Arte Laguna che sarà protagonista della mostra ARTE LAGUNA PRIZE in Arsenale – Venezia - dal 25 Marzo al 9 Aprile 2017 e che verrà poi esposta in Arca fino a fine mostra. L'istallazione di Bressani, ricca di significati, incoerenze, stoffe e colori, lo scorso Settembre era stata presentata in anteprima ad OPEN19 – Esposizione Internazionale di Scultura ed Installazioni – evento collaterale al Festival del Cinema – La Biennale, al Molino Stucky di Venezia, mentre l'opera gemella è entrata a far parte della collezione permanente del Museo del Parco - Centro Internazionale di Scultura all'aperto di Portofino, accanto ai grandi nomi internazionali dell’arte moderna e contemporanea.
In occasione delle aperture infrasettimanali dedicate ai “Mercoledì con l’Arte” del periodo di mostra, con calendario ancora da definire con precisione, verranno organizzati approfondimenti con interventi dell’artista, della critica Serena Mormino, dell’incaricato regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici Don Popolla e dell’Università del Piemonte Orientale, grazie alla collaborazione con il Magnifico Rettore Prof. Cesare Emanuel e il Prof. Antonio Vannugli.
La mostra si avvale della attiva collaborazione anche del Liceo Artistico Ambrogio Alciati, precisamente delle classi del triennio, con la collaborazione di qualche ex allievo affezionato che ha il piacere di cogliere le opportunità che la scuola che ha frequentato sa e desidera ancora offrire anche ai già diplomati. Di concerto con la Dirigente dell’Istituto Superiore Lagrangia, Prof.ssa Adriana Barone e della referente del progetto Prof.ssa Daniela Fontanesi, gli alunni, in un percorso di alternanza scuola lavoro, presenzieranno in mostra come assistenti sala e accompagnatori al percorso espositivo e saranno protagonisti di un laboratorio in Arca con l’artista Stefano Bressani. Bressani e la curatrice Mormino terranno una letio magistralis a tutti i ragazzi coinvolti nel progetto che lavoreranno poi fianco a fianco con l’artista analizzando le opere di Picasso e la loro scomposizione.
Anche l’Istituto Tecnico Cavour, avrà una giornata dedicata alla mostra “PICASSO RELOADED – Verso il Cielo”. In occasione della presentazione di SKULTOFLOWER, infatti, gli alunni della classe IV D indirizzo tecnico turistico, di concerto con il Dirigente Prof. Vincenzo Guarino e del coordinatore di classe Prof. Ernesto Raisaro, realizzeranno un video dell’installazione dell’opera.
Seguiranno maggiori dettagli e due momenti di conferenza stampa nei rispettivi Istituti.
“PICASSO RE LOADED”
ex chiesa di San Marco - Arca - Vercelli
“Verso il Cielo”
ex chiesa di San Vittore - Vercelli
Eccomi, come sempre quando mi accingo a scrivere un testo critico o meglio a gettare emozioni, sensazioni e conoscenze come un fiume in piena, davanti ad un foglio bianco con la Mia penna e, questa volta, il contrasto con la contemporaneità e la tecnologia è ancora più forte… non la tastiera di un computer generazione 2.0, ma alla vecchia maniera scrivo, riprendo, correggo, aggiungo… di solito scrivo in piena notte, nel silenzio assoluto e ovattato; oggi, invece, c’è il sole, sono in compagnia della musica, musica alta, piena di energie, che arriva dal mio Ipod… almeno in questo sono contemporanea… mi immedesimo nello studio atelier di Stefano Bressani, in un palazzo storico dell’antica Pavia, tra colori vivaci, stoffe, la sua vespa d’epoca, presenza iconica del suo essere… ed ecco che le mie mani cuciono la sua arte con le parole…
Bressani, a chi ha la fortuna di conoscerlo profondamente, appare quasi surreale, come un personaggio di fantasia ma di una concretezza rara; l’amico immaginario che ognuno di noi vorrebbe; il protagonista maschile che non c’è, ma bisognerebbe aggiungere, nel romanzo “Alice nel Paese delle meraviglie”… il suo cilindro ci fa sorridere, i suoi colori ci ammaliano e fanno tornare il sereno nelle nostre menti e la sua tenacia, precisione, determinazione ci sorprendono e contagiano!
La sua arte attrae generazioni e culture diverse, è universale, facile da leggere nell’immediato, anche se ricca di simbologia che solo allo spettatore più attento è dato comprendere; dialoga benissimo ed efficacemente da sola con il suo interlocutore; ma con Bressani più che mai, il poter conoscere anche la persona che genera questa arte “fantastica” è determinante per poter entrare a far parte del suo mondo colorato.
Contaminazioni di tempi, di epoche storiche che grazie alla sua tecnica e alla sua indiscussa competenza e conoscenza artistica, grazie al suo innato senso di appartenenza al mondo, al miracolo della vita che, in quanto tale, non necessariamente deve essere collocata in un periodo, calendarizzata, sembra dialogare continuamente tra passato e presente. La sua passione per gli anni d’oro, per i decenni della Dolce Vita e della Pop Art, con il desiderio e necessità interiore della scoperta dell’ignoto, dell’evoluzione e del futuro, permettono alle sue opere di galleggiare magicamente nello spazio con infiniti viaggi nel tempo.
Opere di assoluta contemporaneità, dietro cui si nasconde una pregevole tecnica incisoria ormai quasi sconosciuta alle nuove generazioni; conoscenza del percorso americano della pop art, ma non affiancamento esclusivo a tale corrente; capacità fotografica e della sua scomposizione di immagine; ma anche tecnica di progettazione e di chirurgia plastica scultorea, fanno di Bressani punto di partenza per nuove forme di espressione artistica; in questo caso non rompe gli schemi della storia dell’arte ma, forse con ancora maggiore maestria, li scompone e li riassembla in qualcosa di assolutamente nuovo.
Bressani non è artefice e padre solo dei suoi quadri e dei suoi tessuti, ma anche della tecnica stessa che ha sapientemente elaborato negli anni, fino a renderla perfetta ed accademica.
Ogni sua opera cela segreti, nascosti dietro ogni colore, scelto non per caso o semplice armonia cromatica, ma con emozione, sensazione tattile, ispirazione e ricerca; segreti celati e fissati con la forza dei suoi chiodi, cuciti con le sue pennellate materiche nere che uniscono indissolubilmente ogni trama, ogni piega, ogni congiunzione… come fossero cicatrici del bello, della perfezione, rughe piene di vita, di consapevolezza, di forza che, con la loro fondamentale presenza, rendono tridimensionale l’opera, le danno vita, come fossero l’anima stessa della sua arte.
Le incoerenze della vita, le esperienze, i dolori sono ingredienti fondamentali nel percorso umano; appaiono spesso inutili e misteriose di primo acchito, ma costituiscono il labirinto che dobbiamo percorrere per arrivare ad essere ciò che siamo; ed ecco che i chiodi di Bressani simbolicamente tengono fortemente saldi attimi del vissuto ed, ancor più, le rughe nere delle sue opere ci appaiono come la strada percorsa e le scelte quotidiane essenziali per arrivare a scrivere la nostra esistenza.
Le sue incisioni contemporanee di tessuto rappresentano un contrasto assoluto ma altrettanto equilibrato tra l’Arte Povera della Venere degli stracci di Pistoletto, i chiodi di Aubertin, rovesciati perché essenziali e non violenti e la ricchezza della scuola maestra dei mosaici Bizantini… due epoche che grazie a Bressani vivono il contemporaneo ed il futuro; due scuole di eccellenza italiana nel mondo che si congiungono come in un viaggio nel tempo che solo un mano sapiente, come quella del sarto dell’arte, poteva rendere possibile.
Gioco continuo di superfici che aumentano e da tela diventano scultura per poi tornare, nel loro insieme, ad essere opere che anche all’occhio più esperto, da lontano appaiono lavori pittorici, lasciando l’emozione di sorpresa e stupore, ma mano che ci si accinge ad osservarle da vicino.
Sculture vestite, come le identifica ormai la storia dell’arte contemporanea, i lavori di Bressani congiungono tre mondi apparentemente diversi e distanti come quello di pittura, scultura ed architettura che, sapientemente, l’artista ci insegna, ci dimostra che possono coesistere su una stessa tela.
Se ci accingiamo ad “entrare” nelle sue opere, percorrendo le rughe nere, linee profonde come fossero gole e vallate tra i suoi paesaggi colorati, ecco che ci troviamo circondati da monumenti, grattacieli, monti, percorrendo strade talvolta lunghe e dirette verso la meta, spesso tortuose e ricche di deviazioni, di scelte da prendere, come in un labirinto in cui i colori ci possono certamente aiutare con un gioco di memoria visiva, ma anche sorprendere come accadde alla protagonista del Mago di Oz… perché per arrivare alla nostra essenza la vita ci impone decisioni, rinunce, convinzioni ed errori, percorsi talvolta assurdi ma che, insieme, compongono il nostro “io”.
Ed ecco che i colori di Bressani ci appagano lo spirito e cancellano inquietudini, come la magia di un arcobaleno, dandoci un senso di appartenenza al mondo che spesso nella frenesia della quotidianità e dei drammi della vita, ci sembra aver perso… come quando finisce un brano musicale… o ancora quando il sole sembra spegnersi oscurato da un forte temporale…
Entrare nel mondo colorato delle sue incisioni contemporanee, delle sue sculture vestite, ci consente di fare un altro viaggio fantastico nel tempo, nella dimensione, nella tecnica, scoprendo un mondo astratto sapientemente celato nelle rughe del figurativo, perché anche laddove tutto sembra scritto ed elementare, si nasconde sempre un’essenza più profonda, una necessità di ricerca. Proprio come i colori sono e generano luce ed energie, così l’Arte è vitamina ed energia fondamentale della nostra vita, comunicando ogni istante qualcosa di nuovo.
Serena Mormino
Curatrice e Critica d'Arte
Curatrice MUSEO DEL PARCO
Centro Internazionale di Scultura all'Aperto Portofino
Presidente Associazione Culturale AMARTE
01
aprile 2017
Stefano Bressani – Picasso Re Loaded. Verso il Cielo
Dal primo aprile al 24 maggio 2017
arte contemporanea
Location
ARCA – EX CHIESA DI SAN MARCO
Vercelli, Piazza San Marco, 1, (Vercelli)
Vercelli, Piazza San Marco, 1, (Vercelli)
Orario di apertura
Sabato e Domenica h 10.00 – 12.00 e 16.30 – 19.30
Mercoledì – Appuntamento con l’Arte h 18.00 – 19.30
Vernissage
1 Aprile 2017, ore 17.00
Autore
Curatore