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Stefano Pasquini / Fabio Torre – Allotropie
Next Art Gallery diviene NAG Contemporary, accentuando l’impegno di lavorare con le espressioni più attuali dell’arte. La mostra Allotropie celebra l’opera di due nuovi nomi NAG: Stefano Pasquini e Fabio Torre, invitati a esporre, insieme, dal critico aretino Fabio Migliorati, curatore dell’evento.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Next Art Gallery diviene NAG Contemporary accentuando l’impegno di portare ad Arezzo reali espressioni del mondo contemporaneo. L’intento è far conoscere e apprezzare opere d’arte che comunichino l’amore per il nuovo, rintracciando il nesso tra le attuali forme e le atemporali istanze dell’Arte. Con la mostra allotropie inizia, infatti, un percorso che si concluderà con un’importante esposizione nel luglio 2010, quando i collezionisti e il pubblico potranno ammirare le opere della rinnovata scuderia NAG Contemporary... Allotropie è l’esposizione bi-personale dell’opera di Stefano Pasquini e Fabio Torre, due artisti bolognesi invitati dal critico aretino Fabio Migliorati, curatore della mostra.
Allotropia significa «crescita diversa» e si tratta di un termine, in uso in chimica e in linguistica, che qui si riferisce all’evoluzione del mezzo espressivo (pittorico) in forme diversamente valide e diversamente fruibili. Se Stefano Pasquini usa l’episcopio per dipingere, lambendo le rive di un fare emozionale, mosso e liquido tanto da sembrare informale, Fabio Torre parte dalla fotografia, per non distaccarsi dalla fedeltà al reale. Il suo sentire è misura, ossessione che si ripete in ogni opera, stabilmente, senza compromettersi con quell’incertezza che trova invece ampia applicazione nel lirismo di Pasquini, così sporco di casualità mai disdegnante ineluttabili accidenti. Macchie d’esterno incidono sul testo della pittura, evitando però d’inquinare l’ambiente cromatico: svelto più del pennello che lo cosparge. Fabio Torre, d’altro canto, riflette sulla natura del compiuto e del reale, per via di sagome in bianco e nero: figlie di una luce artificiale, mediata tensione alla derivazione naturale contaminata dal senso dell’ombra, metafora della conoscenza incompiuta delle cose.
Fabio Migliorati
Allotropia significa «crescita diversa» e si tratta di un termine, in uso in chimica e in linguistica, che qui si riferisce all’evoluzione del mezzo espressivo (pittorico) in forme diversamente valide e diversamente fruibili. Se Stefano Pasquini usa l’episcopio per dipingere, lambendo le rive di un fare emozionale, mosso e liquido tanto da sembrare informale, Fabio Torre parte dalla fotografia, per non distaccarsi dalla fedeltà al reale. Il suo sentire è misura, ossessione che si ripete in ogni opera, stabilmente, senza compromettersi con quell’incertezza che trova invece ampia applicazione nel lirismo di Pasquini, così sporco di casualità mai disdegnante ineluttabili accidenti. Macchie d’esterno incidono sul testo della pittura, evitando però d’inquinare l’ambiente cromatico: svelto più del pennello che lo cosparge. Fabio Torre, d’altro canto, riflette sulla natura del compiuto e del reale, per via di sagome in bianco e nero: figlie di una luce artificiale, mediata tensione alla derivazione naturale contaminata dal senso dell’ombra, metafora della conoscenza incompiuta delle cose.
Fabio Migliorati
13
giugno 2009
Stefano Pasquini / Fabio Torre – Allotropie
Dal 13 giugno al 26 luglio 2009
arte contemporanea
Location
NAG 1
Arezzo, Via Bicchieraia, 20, (Arezzo)
Arezzo, Via Bicchieraia, 20, (Arezzo)
Orario di apertura
Lunedì-domenica, 16.30/19.30;
fine settimana, anche 10.30/13.00:
e sempre aperto, su appuntamento.
Vernissage
13 Giugno 2009, ore 18.30
Autore
Curatore