La mostra fotografica non ha un titolo ma nasce, nell'intenzione dell'artista, dall'idea di esporre a realtà, quella meno presente eppure costantemente vicino ai nostri occhi, la realtà “altra”, quella dove non vi sono protagonisti di “fiction” tv, belli ed ambiti nuovi Re Mida, ma quella in cui le pareti d’aria dell’ipocrisia ci costringono a girare gli occhi per paura, per orrore, per troppa fretta.

Sono scatti volutamente sfocati poiché sfocata è la vita che in essi appare, una vita che l'artista vede in bilico senza un passato ma soprattutto senza un futuro.