La mostra prende spunto dal libro "Giappone, taccuini dal mondo Fluttuante" realizzato da Stefano Faravelli (Torino 1959) nel 2010 dopo un lungo viaggio in Giappone.
Oltre ai materiali originali del libro di Faravelli (tavole e taccuini), sarà esposto anche un piccolo gruppo di quadri ispirati all’universo mitologico giapponese: processioni di inari (le fate-volpi), i gatti di Ise, le sirene. Immagini, queste, nate nella fase successiva al viaggio vero e proprio.
Accanto alle opere di Faravelli le sale della Galleria dell’Incisione accoglieranno una selezione di xilografie giapponesi del XIX e XX secolo: una quarantina di fogli di autori diversi tra cui i più celebri Eisui, Hiroshige, Hokusai, Utamaro e Yoshitoshi, che sviluppano le tematiche amate dagli xilografi dell’ukiyo-e (mondo fluttuante): il paesaggio, la natura e i ritratti femminili.
Accompagna le stampe una raccolta di netsuke e ojime, piccole sculture di avorio o legno nate nel XVII secolo con un fine funzionale (fissare alla cintura del kimono la scatoletta delle medicine o del tabacco) e divenute in seguito oggetto apprezzato dal collezionismo internazionale.

Stefano Faravelli è nato a Torino nel 1959. Ha frequentato il liceo artistico e l'Accademia Albertina. È laureato in filosofia morale.
Pittore, illustratore, scenografo, acquarellista, negli ultimi anni si è orientato soprattutto alla realizzazione di carnet di viaggio, di cui quello sul viaggio in Mali, del 2004, vince il primo premio alla Biennale del Carnet du Voyage di Clermont-Ferrand.
Il carnet più recente, realizzato nel 2010, ha come oggetto il Giappone.
Hanno scritto di lui, tra gli altri: Giovanni Arpino, Guido Ceronetti, Fabrizio Dentice, Franco Fanelli, Nico Orengo, Massimo Rosci, Vittorio Sgarbi, Giorgio Soavi, Marco Vallora.