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Straniamento. Seemingly familiar or seemingly unfamiliar
In occasione della 15a edizione del Korea Film Fest, sette artisti coreani propongono un dialogo artistico tramite opere pittoriche, scultoree, fotografiche e videoinstallazioni
Comunicato stampa
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Un tuffo nella cultura coreana, alla scoperta di alcuni dei suoi più rappresentativi artisti contemporanei. Prende il via giovedì 30 marzo la mostra “Straniamento. Seemingly familiar or seemingly unfamiliar” a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, in occasione del Korea Film Festival, l’appuntamento che da 15 anni avvicina Firenze alla cultura di questo paese attraverso un palinsesto ricco di eventi. Un’esposizione di una ventina di opere, tra videoinstallazioni, fotografie, opere pittoriche e sculture animerà lo spazio di arte contemporanea in piazza delle Murate, a ingresso libero, visitabile dal martedì al sabato dalle 14,30 alle 19,30, fino al 29 aprile. Protagonisti sette artisti coreani, in parte noti al pubblico italiano grazie alla Biennale di Venezia, in parte presentati per la prima volta. Il vernissage si svolgerà giovedì 30 alle 18 mentre alle 18,30 uno dei sette artisti, Jongku Kim, sarà presente per realizzare dal vivo un’opera site specific destinata a essere ospitata dalla mostra; una performance originale in cui l’autore lavorerà su tela con polvere d’acciaio, materiale che negli ultimi anni è al centro della sua sperimentazione.
Oltre a Jongku Kim, in mostra ci sarà Chanhyo BAE, con alcune opere della sua serie fotografica “Existing in Costume”, in cui ritrae sé stesso fingendosi un aristocratico dei secoli scorsi. Gli altri saranno Minjeong GUEM, che indaga il tema dello spazio sfruttando i più svariati strumenti espressivi, dalla scultura allo spettacolo, Sungpil HAN, che predilige fotografia, moving image e installazioni, Yiyun KANG, internazionalmente nota per opere di “videomapping”, Seoungwon WON, che rielabora la sua opera fotografica con la meticolosità di un collage, Jihye YEOM, che utilizza installazioni video per raccontare scenari geopolitici. Le curatrici sono Jiyoung LEE, rappresentante della Platform A e Kko-kka LEE, ex-responsabile Pianificazione e Sviluppo Programma Accademico alla Busan Biennale 2016.
Il titolo della mostra, “Straniamento”, vuol richiamare una sensazione di lontananza e alienazione: il paesaggio, tema principale delle opere esposte, viene declinato in forme innovative e originali, rivela aspetti insoliti e prospettive inattese. Una vera immersione a 360 gradi in una cultura ancora poco nota al pubblico occidentale, attraverso il linguaggio visuale, per riscoprire sentimenti condivisi e valori comuni.
Vernissage 30 marzo ore 18; performance ore 18.30.
Aperture dello spazio: dal martedì al sabato 14.30-19.30. Ingresso libero
Artisti: Chanhyo BAE, Minjeong GUEM, Sungpil HAN, Yiyun KANG, Jongku KIM, Seoungwon WON, Jihye YEOM
Curatori: Jiyoung LEE e Kko-kka LEE
Direzione artistica Le Murate. Progetti Arte contemporanea, Valentina Gensini
Organizzatori: Comune di Firenze, Mus.e, Le Murate. Progetti Arte contemporanea, Toscana Korea Association.
In collaborazione con Korea Film Fest, Riccardo Gelli
Sponsor Arts Council Korea
Le Murate. Progetti Arte contemporanea,
Piazza delle Murate Firenze. Tel: +39 0552476873
Mail: info.pac@muse.comune.fi.it
BIOGRAFIE ARTISTI
Chan-Hyo BAE
Fin dal completamento degli studi alla Scuola di Belle Arti ‘Slade’ (UCL, Londra) nel 2007, Chan-Hyo Bae ha espresso nel suo lavoro sentimenti di estraniazione culturale ed emotiva, sperimentati dall’artista durante il periodo di studio in Inghilterra. La sua serie Existing in Costume (Esistendo in Costume), con meticolosa ricerca del dettaglio, crea scene elaborate di sé stesso come nobildonna occidentale, dall’epoca Elisabettiana fino all’età della Reggenza. Questa ricerca dell’individuo all’interno di una narrazione identitaria collettiva nazionalistica viene ulteriormente sviluppata nelle sue ultime opere che prediligono come soggetto il regno delle fiabe occidentali, storie che hanno permeato la nostra cultura e plasmato la nostra psiche. La sua ricerca attuale descrive il soggetto della punizione in riferimento all'esercizio del potere.
Minjeong GUEM
Minjeong Geum, vive e lavora a Seoul. Utilizza una varietà di mezzi espressivi tra cui la scultura, il video, lo spettacolo e l’installazione site-specific. La memoria collettiva e lo spazio sono questioni fondamentali nella sua ricerca. Concentrandosi sul contesto storico e la densità che certi spazi posseggono, l'artista deduce specifiche caratteristiche interne ed architettoniche come struttura della sua rappresentazione visuale. L’artista ricrea spazi privati e pubblici, realizzando resoconti nuovi ed ambigui. Guem ha conseguito un DFA dall'Università di Yonsei, Seoul, un MFA ed un BFA dall'Università di Hongik, Seoul. Ha completato importanti progetti d’arte pubblica commissionati da Lexus e Samsonite in Seoul e Busan. Nel 2014, Guem prese parte a 'Green River', un progetto di Residenza d’Artista di scambio Corea / Taiwan realizzato in Tamsui, Taiwan. I suoi lavori sono parte di collezioni private e pubbliche incluso il Museo d’Arte di Kumho e Museo d’Arte di Seoul.
Sungpil HAN
Sungpil Han crea arte principalmente attraverso la fotografia, il moving image ed installazioni per sostenere ed esaminare argomenti filosofici, problemi ambientali, ricerche di archetipi e relazioni tra realtà e le sue rappresentazioni, intese come gli antipodi di “vero” e “falso”. Assieme all’indagine sulla complessità delle diverse culture, l’artista esplora anche il soggetto della natura, proponendo nuove interpretazioni del nostro quotidiano. La sensibilità di Sungpil include nel suo lavoro umorismo e nel contempo elementi sublimi di bellezza. Sungpil ha conseguito un BFA in fotografia dall'Università di Chung-Ang, Corea e un Master in Curatela del Design Contemporaneo, un programma congiunto offerto dall’Università di Kingston ed il Museo di Design di Londra.
Yiyun KANG
Yiyun Kang è internazionalmente riconosciuta per i suoi progetti di video mapping. Piuttosto che concentrarsi sulla creazione di oggetti, lei esplora lo sviluppo di ambienti relazionali attraverso installazioni che si attuano nello spazio tramite proiezioni site specific. Il suo lavoro è stato esposto in diversi musei e gallerie d’Europa, Asia e Stati Uniti, ha partecipato vari programmi di residenza, incluso quello del Victoria and Albert Museum (Londra) ed il Museo Nazionale di Art Contemporanea della Corea. Il suo lavoro è stato mostrato a Museo di Arte di Seoul, Museo di Arte Contemporaneo di Taipei e alla Biennale dell'Architettura di Venezia del 2014. Ha conseguito una Laurea in Belle Arti all'Università Nazionale di Seoul ed un Master in Belle Arti al dipartimento di Design & Media Art dell’ UCLA (California, USA). A seguito del Master in Belle Arti (MFA) negli Stati Uniti, Kang lavorò, ed insegnò in Corea per 3 anni, per poi successivamente trasferendosi a Londra, dove attualmente lavora e studia per conseguire un Dottorato al Royal College of Art .
Jongku KIM
Scultore di formazione, Kim lavora primariamente con polvere di acciaio sulla tela neutra fin dagli ultimi anni ‘90. Macinando faticosamente sbarre metalliche, Kim riduce il ferro solido in polvere, trasformando un materiale forte e freddo in uno morbido e delicato. Usando forme calligrafiche, Kim applica la polvere sopra la tela come un flusso poetico di coscienza, mentre la colla poliuretanica ne ferma la sua volatilità sul supporto. Create orizzontalmente, le tele sono successivamente elevate verticalmente, permettendo alla gravità di portare verso il basso le polveri ancora sciolte. Le parole scritte in coreano non sono lette né da sinistra a destra né il contrario, ma fluiscono in un percorso non lineare. Non è importante capire ogni parola perché il significato del poema si arrende al significato espresso dal dipinto nel suo complesso come panorama poetico. Nella sua de-materializzazione dell’acciaio, una materia prima per la guerra ed il mercantilismo moderno, Kim rappresenta l’umiliazione del genere umano nella sua continua necessità di progresso.
Seoungwon WON
Realtà e illusione in queste scene si mescolano così magistralmente da renderle inscindibili, creando una realtà tangibile alternativa dove elementi caratterizzanti della fotografia vengono usati per rendere questa “verità” inconfutabilmente vivida. Per arrivare a questo risultato l’artista compie innumerevoli e meticolose modifiche alle sue fotografie, mentre disegna a primo getto, rivelando così molto chiaramente il processo di conflitto tra coscienza e subconscio. Il lungo viaggio per trovare cose e scene nella realtà comincia quando un schizzo di idea è realizzato. Poi, le centinaia di scene raccolte dalla macchina fotografica durante il viaggio sono montate come un fine collage. Come per gli ‘oggetti trovati’ dei surrealisti, le cose, frutto dell’incontro di coincidenze e inevitabilità, incarnano l'intenzione e il desiderio dell'artista. È nelle aperture di spazio e tempo che cose ultraterrene sono create con un sforzo così grande e, sebbene ultraterrene, queste nascono dalla realtà.
Jihye YEOM
Dopo avere partecipato ad innumerevoli programmi di residenza d’artista in Ghana, Iran, Palestina, Brasile, e Colombia, Yeom attualmente vive e lavora a Seoul, Corea. La sua opera si focalizza su storie sociopolitiche in relazione a luoghi, principalmente lavorando con installazioni video a canale singolo. La sua mostra più recente è stata All Exiles Have A Hidden Luck (Tutti gli Esili Hanno Una Fortuna Nascosta) al Centro d’ Arte Sonje (Seoul 2015) in cui esplora il complesso ed ironico concetto di esilio che al contempo è volontario ed involontario, sociale ed estremamente individuale, trasferimento fisico e nomadismo mentale. Jihye Yeom ha conseguito un BFA dall'Università Nazionale di Seul, un Master dal Central Saint Martins ed un MFA a Goldsmiths, l'Università di Londra.
Oltre a Jongku Kim, in mostra ci sarà Chanhyo BAE, con alcune opere della sua serie fotografica “Existing in Costume”, in cui ritrae sé stesso fingendosi un aristocratico dei secoli scorsi. Gli altri saranno Minjeong GUEM, che indaga il tema dello spazio sfruttando i più svariati strumenti espressivi, dalla scultura allo spettacolo, Sungpil HAN, che predilige fotografia, moving image e installazioni, Yiyun KANG, internazionalmente nota per opere di “videomapping”, Seoungwon WON, che rielabora la sua opera fotografica con la meticolosità di un collage, Jihye YEOM, che utilizza installazioni video per raccontare scenari geopolitici. Le curatrici sono Jiyoung LEE, rappresentante della Platform A e Kko-kka LEE, ex-responsabile Pianificazione e Sviluppo Programma Accademico alla Busan Biennale 2016.
Il titolo della mostra, “Straniamento”, vuol richiamare una sensazione di lontananza e alienazione: il paesaggio, tema principale delle opere esposte, viene declinato in forme innovative e originali, rivela aspetti insoliti e prospettive inattese. Una vera immersione a 360 gradi in una cultura ancora poco nota al pubblico occidentale, attraverso il linguaggio visuale, per riscoprire sentimenti condivisi e valori comuni.
Vernissage 30 marzo ore 18; performance ore 18.30.
Aperture dello spazio: dal martedì al sabato 14.30-19.30. Ingresso libero
Artisti: Chanhyo BAE, Minjeong GUEM, Sungpil HAN, Yiyun KANG, Jongku KIM, Seoungwon WON, Jihye YEOM
Curatori: Jiyoung LEE e Kko-kka LEE
Direzione artistica Le Murate. Progetti Arte contemporanea, Valentina Gensini
Organizzatori: Comune di Firenze, Mus.e, Le Murate. Progetti Arte contemporanea, Toscana Korea Association.
In collaborazione con Korea Film Fest, Riccardo Gelli
Sponsor Arts Council Korea
Le Murate. Progetti Arte contemporanea,
Piazza delle Murate Firenze. Tel: +39 0552476873
Mail: info.pac@muse.comune.fi.it
BIOGRAFIE ARTISTI
Chan-Hyo BAE
Fin dal completamento degli studi alla Scuola di Belle Arti ‘Slade’ (UCL, Londra) nel 2007, Chan-Hyo Bae ha espresso nel suo lavoro sentimenti di estraniazione culturale ed emotiva, sperimentati dall’artista durante il periodo di studio in Inghilterra. La sua serie Existing in Costume (Esistendo in Costume), con meticolosa ricerca del dettaglio, crea scene elaborate di sé stesso come nobildonna occidentale, dall’epoca Elisabettiana fino all’età della Reggenza. Questa ricerca dell’individuo all’interno di una narrazione identitaria collettiva nazionalistica viene ulteriormente sviluppata nelle sue ultime opere che prediligono come soggetto il regno delle fiabe occidentali, storie che hanno permeato la nostra cultura e plasmato la nostra psiche. La sua ricerca attuale descrive il soggetto della punizione in riferimento all'esercizio del potere.
Minjeong GUEM
Minjeong Geum, vive e lavora a Seoul. Utilizza una varietà di mezzi espressivi tra cui la scultura, il video, lo spettacolo e l’installazione site-specific. La memoria collettiva e lo spazio sono questioni fondamentali nella sua ricerca. Concentrandosi sul contesto storico e la densità che certi spazi posseggono, l'artista deduce specifiche caratteristiche interne ed architettoniche come struttura della sua rappresentazione visuale. L’artista ricrea spazi privati e pubblici, realizzando resoconti nuovi ed ambigui. Guem ha conseguito un DFA dall'Università di Yonsei, Seoul, un MFA ed un BFA dall'Università di Hongik, Seoul. Ha completato importanti progetti d’arte pubblica commissionati da Lexus e Samsonite in Seoul e Busan. Nel 2014, Guem prese parte a 'Green River', un progetto di Residenza d’Artista di scambio Corea / Taiwan realizzato in Tamsui, Taiwan. I suoi lavori sono parte di collezioni private e pubbliche incluso il Museo d’Arte di Kumho e Museo d’Arte di Seoul.
Sungpil HAN
Sungpil Han crea arte principalmente attraverso la fotografia, il moving image ed installazioni per sostenere ed esaminare argomenti filosofici, problemi ambientali, ricerche di archetipi e relazioni tra realtà e le sue rappresentazioni, intese come gli antipodi di “vero” e “falso”. Assieme all’indagine sulla complessità delle diverse culture, l’artista esplora anche il soggetto della natura, proponendo nuove interpretazioni del nostro quotidiano. La sensibilità di Sungpil include nel suo lavoro umorismo e nel contempo elementi sublimi di bellezza. Sungpil ha conseguito un BFA in fotografia dall'Università di Chung-Ang, Corea e un Master in Curatela del Design Contemporaneo, un programma congiunto offerto dall’Università di Kingston ed il Museo di Design di Londra.
Yiyun KANG
Yiyun Kang è internazionalmente riconosciuta per i suoi progetti di video mapping. Piuttosto che concentrarsi sulla creazione di oggetti, lei esplora lo sviluppo di ambienti relazionali attraverso installazioni che si attuano nello spazio tramite proiezioni site specific. Il suo lavoro è stato esposto in diversi musei e gallerie d’Europa, Asia e Stati Uniti, ha partecipato vari programmi di residenza, incluso quello del Victoria and Albert Museum (Londra) ed il Museo Nazionale di Art Contemporanea della Corea. Il suo lavoro è stato mostrato a Museo di Arte di Seoul, Museo di Arte Contemporaneo di Taipei e alla Biennale dell'Architettura di Venezia del 2014. Ha conseguito una Laurea in Belle Arti all'Università Nazionale di Seoul ed un Master in Belle Arti al dipartimento di Design & Media Art dell’ UCLA (California, USA). A seguito del Master in Belle Arti (MFA) negli Stati Uniti, Kang lavorò, ed insegnò in Corea per 3 anni, per poi successivamente trasferendosi a Londra, dove attualmente lavora e studia per conseguire un Dottorato al Royal College of Art .
Jongku KIM
Scultore di formazione, Kim lavora primariamente con polvere di acciaio sulla tela neutra fin dagli ultimi anni ‘90. Macinando faticosamente sbarre metalliche, Kim riduce il ferro solido in polvere, trasformando un materiale forte e freddo in uno morbido e delicato. Usando forme calligrafiche, Kim applica la polvere sopra la tela come un flusso poetico di coscienza, mentre la colla poliuretanica ne ferma la sua volatilità sul supporto. Create orizzontalmente, le tele sono successivamente elevate verticalmente, permettendo alla gravità di portare verso il basso le polveri ancora sciolte. Le parole scritte in coreano non sono lette né da sinistra a destra né il contrario, ma fluiscono in un percorso non lineare. Non è importante capire ogni parola perché il significato del poema si arrende al significato espresso dal dipinto nel suo complesso come panorama poetico. Nella sua de-materializzazione dell’acciaio, una materia prima per la guerra ed il mercantilismo moderno, Kim rappresenta l’umiliazione del genere umano nella sua continua necessità di progresso.
Seoungwon WON
Realtà e illusione in queste scene si mescolano così magistralmente da renderle inscindibili, creando una realtà tangibile alternativa dove elementi caratterizzanti della fotografia vengono usati per rendere questa “verità” inconfutabilmente vivida. Per arrivare a questo risultato l’artista compie innumerevoli e meticolose modifiche alle sue fotografie, mentre disegna a primo getto, rivelando così molto chiaramente il processo di conflitto tra coscienza e subconscio. Il lungo viaggio per trovare cose e scene nella realtà comincia quando un schizzo di idea è realizzato. Poi, le centinaia di scene raccolte dalla macchina fotografica durante il viaggio sono montate come un fine collage. Come per gli ‘oggetti trovati’ dei surrealisti, le cose, frutto dell’incontro di coincidenze e inevitabilità, incarnano l'intenzione e il desiderio dell'artista. È nelle aperture di spazio e tempo che cose ultraterrene sono create con un sforzo così grande e, sebbene ultraterrene, queste nascono dalla realtà.
Jihye YEOM
Dopo avere partecipato ad innumerevoli programmi di residenza d’artista in Ghana, Iran, Palestina, Brasile, e Colombia, Yeom attualmente vive e lavora a Seoul, Corea. La sua opera si focalizza su storie sociopolitiche in relazione a luoghi, principalmente lavorando con installazioni video a canale singolo. La sua mostra più recente è stata All Exiles Have A Hidden Luck (Tutti gli Esili Hanno Una Fortuna Nascosta) al Centro d’ Arte Sonje (Seoul 2015) in cui esplora il complesso ed ironico concetto di esilio che al contempo è volontario ed involontario, sociale ed estremamente individuale, trasferimento fisico e nomadismo mentale. Jihye Yeom ha conseguito un BFA dall'Università Nazionale di Seul, un Master dal Central Saint Martins ed un MFA a Goldsmiths, l'Università di Londra.
30
marzo 2017
Straniamento. Seemingly familiar or seemingly unfamiliar
Dal 30 marzo al 29 aprile 2017
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MAD – MURATE ART DISTRICT
Firenze, Piazza Delle Murate, (Firenze)
Firenze, Piazza Delle Murate, (Firenze)
Orario di apertura
dal Martedi al Sabato dalle ore 14.00 alle ore 19.30
Vernissage
30 Marzo 2017, ore 18 Sala Ketty La Rocca - ore 18.30 performance live dell'artista Jongku Kim che realizzerà un’opera site specific
Autore
Curatore