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Strati di terra e di vita
I cinque artisti si confrontano con il tema della cattività e della speranza presentando opere site specific nei tunnel dei rifugi antiaerei che permisero a un paese intero di salvarsi durante il bombardamento alleato del 3 gennaio 1944.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’iniziativa nasce da Marco Da Rold, residente a Pinerolo e conoscitore di questi luoghi avendo spesso accompagnato nei sotterranei gruppi di visitatori. Mettendosi in gioco in prima persona, ha coinvolto Davide Binello, Diego Di Michele, Anna Lami e Diego Scusatone, per un progetto che, proprio nel giorno dell’anniversario della Liberazione d’Italia, vuole essere l’occasione per visitare con uno sguardo nuovo e contemporaneo i rifugi antiaerei costruiti nel ’43 per proteggere la popolazione locale dalle incursioni aeree alleate.
La data del 25 aprile naturalmente non è scelta a caso: nel giorno in cui si festeggia la fine della guerra ma si hanno ancora negli occhi gli orrori e le devastazioni rimaste, si guarda alle nuove battaglie quotidiane: da quelle ambientali causate dall’uomo a quelle personali che ognuno di noi deve combattere con se stesso. Ma la lotta porta in sé la speranza che con lo sforzo di tutti qualcosa può e deve cambiare.
Ecco come Diego Scusatone descrive questo percorso.
I cinque artisti si confrontano con il tema della cattività e della speranza presentando delle opere site specific nei tunnel dei rifugi antiaerei, scendono nelle viscere della terra tra la ruggine e i mattoni nel luogo che permise a un paese intero di salvarsi durante il bombardamento alleato del 3 gennaio 1944.
Il percorso tematico si snoda intorno al concetto del dentro e del fuori, del prima e del dopo, dei luoghi e delle persone; sculture, fotografia e creazioni pittoriche esorcizzano il distacco dai luoghi e dalle cose materiali, proponendo scenari apocalittici, spunti sull'esistenza del singolo e della comunità, di chi c'era prima e di chi verrà dopo questo evento chiave, tutto questo tessendo un filo di speranza, una luce alla fine del percorso.
I cinque creativi riprendono una suggestione che va da Primo Levi a Christian Boltanski, unendola a una riflessione attuale sulla cronaca, sulla guerra, sull’incapacità di autocritica dell'occidente e sulla forza di una piccola comunità di uomini di resistere a ogni costo: pochi metri di terra hanno diviso un manipolo di coraggiosi dalle bombe, dando a un paese la possibilità di essere ricostruito dai suoi stessi protagonisti, e all'arte di riportare quell'impeto a ridare luce a quelle nude pareti umide.
La data del 25 aprile naturalmente non è scelta a caso: nel giorno in cui si festeggia la fine della guerra ma si hanno ancora negli occhi gli orrori e le devastazioni rimaste, si guarda alle nuove battaglie quotidiane: da quelle ambientali causate dall’uomo a quelle personali che ognuno di noi deve combattere con se stesso. Ma la lotta porta in sé la speranza che con lo sforzo di tutti qualcosa può e deve cambiare.
Ecco come Diego Scusatone descrive questo percorso.
I cinque artisti si confrontano con il tema della cattività e della speranza presentando delle opere site specific nei tunnel dei rifugi antiaerei, scendono nelle viscere della terra tra la ruggine e i mattoni nel luogo che permise a un paese intero di salvarsi durante il bombardamento alleato del 3 gennaio 1944.
Il percorso tematico si snoda intorno al concetto del dentro e del fuori, del prima e del dopo, dei luoghi e delle persone; sculture, fotografia e creazioni pittoriche esorcizzano il distacco dai luoghi e dalle cose materiali, proponendo scenari apocalittici, spunti sull'esistenza del singolo e della comunità, di chi c'era prima e di chi verrà dopo questo evento chiave, tutto questo tessendo un filo di speranza, una luce alla fine del percorso.
I cinque creativi riprendono una suggestione che va da Primo Levi a Christian Boltanski, unendola a una riflessione attuale sulla cronaca, sulla guerra, sull’incapacità di autocritica dell'occidente e sulla forza di una piccola comunità di uomini di resistere a ogni costo: pochi metri di terra hanno diviso un manipolo di coraggiosi dalle bombe, dando a un paese la possibilità di essere ricostruito dai suoi stessi protagonisti, e all'arte di riportare quell'impeto a ridare luce a quelle nude pareti umide.
23
aprile 2015
Strati di terra e di vita
Dal 23 al 26 aprile 2015
arte contemporanea
Location
DB PROJECT
Piobesi Torinese, Piazza Vittorio Veneto, 7, (Torino)
Piobesi Torinese, Piazza Vittorio Veneto, 7, (Torino)
Orario di apertura
venerdì 24 aprile ore 15 - 21.30, sabato 25 aprile ore 15 - 20, domenica 26 aprile ore 10 - 20
Vernissage
23 Aprile 2015, ore 17.30
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