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Suadente e flebile allure
Ad accomunare gli artisti della mostra è un intrinseco essai de départ, un “tentativo di slancio” che si invola dalla realtà
Comunicato stampa
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Ad accomunare gli artisti della mostra è un intrinseco essai de départ, un "tentativo di slancio" che si invola dalla realtà.
Nelle opere di Elisabetta Novello, Beatrice Pasquali e Alberto Zamboni le forme si cristallizzano e vengono sospese, fissate in uno spazio di calma assoluta, dove la contemplazione si fa più assorta e intima. Questo senso di leggerezza traccia un percorso che nel suo incedere diventa sempre più rarefatto, sempre più etereo.
La minuzia del particolare con cui Pasquali dipinge degli uccelli (sul recto e sul verso di alcuni vetri bombati che lo spettatore è invitato a ruotare) ha l'esattezza dei manuali d'ornitologia; tanto i soggetti quanto la tecnica sono sottoposti alla disamina di un'ipotetica lente di laboratorio, spazio neutro dove fluttuano indisturbati.
Lo sguardo che investe gli scorci bucolici o urbani di Zamboni è solenne ma labile, in essi assistiamo a un continuo sfumare del colore e delle forme, a una perdita focale che si perde nelle maglie della memoria e del sogno. Attimi di un ultimo, malinconico, romanticismo in cui ricorre il tema del viaggio, reso palese dalle sagome degli zeppelin o dei cani randagi.
La figurazione si dissolve completamente nel caso della Novello, diventando semi-astratta: dettaglio domestico, centrino in pizzo che si impolvera, che diventa esso stesso cenere. Delicato ordito, reliquia del presente che viene preservata entro superfici in plexiglas, accettando la fatidica consegna al silenzio.
Ma come un aquilone, il loro è uno slancio che non vuole recidere il filo che li tiene ancorati al mondo cui appartengono: cordone ombelicale, sottile raccordo, parvenza di narrazione. Allure, forse flebile, sicuramente suadente.
Elisabetta Novello è nata a Vicenza nel 1974, vive e lavora a Udine.
Beatrice Pasquali è nata a Verona nel 1973, vive e lavora a Bologna.
Alberto Zamboni è nato a Bologna nel 1971, dove vive e lavora.
Nelle opere di Elisabetta Novello, Beatrice Pasquali e Alberto Zamboni le forme si cristallizzano e vengono sospese, fissate in uno spazio di calma assoluta, dove la contemplazione si fa più assorta e intima. Questo senso di leggerezza traccia un percorso che nel suo incedere diventa sempre più rarefatto, sempre più etereo.
La minuzia del particolare con cui Pasquali dipinge degli uccelli (sul recto e sul verso di alcuni vetri bombati che lo spettatore è invitato a ruotare) ha l'esattezza dei manuali d'ornitologia; tanto i soggetti quanto la tecnica sono sottoposti alla disamina di un'ipotetica lente di laboratorio, spazio neutro dove fluttuano indisturbati.
Lo sguardo che investe gli scorci bucolici o urbani di Zamboni è solenne ma labile, in essi assistiamo a un continuo sfumare del colore e delle forme, a una perdita focale che si perde nelle maglie della memoria e del sogno. Attimi di un ultimo, malinconico, romanticismo in cui ricorre il tema del viaggio, reso palese dalle sagome degli zeppelin o dei cani randagi.
La figurazione si dissolve completamente nel caso della Novello, diventando semi-astratta: dettaglio domestico, centrino in pizzo che si impolvera, che diventa esso stesso cenere. Delicato ordito, reliquia del presente che viene preservata entro superfici in plexiglas, accettando la fatidica consegna al silenzio.
Ma come un aquilone, il loro è uno slancio che non vuole recidere il filo che li tiene ancorati al mondo cui appartengono: cordone ombelicale, sottile raccordo, parvenza di narrazione. Allure, forse flebile, sicuramente suadente.
Elisabetta Novello è nata a Vicenza nel 1974, vive e lavora a Udine.
Beatrice Pasquali è nata a Verona nel 1973, vive e lavora a Bologna.
Alberto Zamboni è nato a Bologna nel 1971, dove vive e lavora.
23
giugno 2007
Suadente e flebile allure
Dal 23 giugno al 23 luglio 2007
arte contemporanea
Location
DELLA PINA ARTE CONTEPORANEA
Pietrasanta, Piazza Duomo, 11, (Lucca)
Pietrasanta, Piazza Duomo, 11, (Lucca)
Vernissage
23 Giugno 2007, ore 18.30
Autore
Curatore