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Sveva Taverna – Radici
La mostra racconta il mistero di un piccolo mondo antico che sta scomparendo, attraverso i volti e i corpi di donne dell’entroterra sardo, assorte nella propria dimensione quotidiana, che paiono esser giunte sino a noi dopo aver attraversato i secoli
Comunicato stampa
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Inserita nell’ambito di FotoGrafia, Festival Internazionale di Roma, la mostra Radici di Sveva Taverna, curata dal professore Arturo Mazzarella, racconta il mistero di un piccolo mondo antico che sta scomparendo, attraverso i volti e i corpi di donne dell’entroterra sardo, assorte nella propria dimensione quotidiana, che paiono esser giunte sino a noi dopo aver attraversato i secoli. Venticinque immagini in bianco e nero, che portano il segno della poetica pasoliniana e dello stile granitico di Salvatore Niffoi.
A me la gente piace guardarla in faccia, entrargli dentro come un fulmine a bocca aperta.
Salvatore Niffoi, “La vedova scalza”
Esiste una normalità che sta scomparendo. È la normalità di un mondo contadino, arcaico, ancestrale, per il quale si è battuto strenuamente il nostro ‘vate di carne’ del Novecento, Pier Paolo Pasolini, e che ancora sopravvive, nonostante le violente maree di un tempo in ebollizione. La mostra vuole essere il racconto delle potenzialità umane che questo universo ha saputo esprimere e fa parte di un progetto di ampio respiro teso a documentare le ultime tracce dei popoli ‘vinti’ dalla Storia.
Terra di elezione: la Sardegna aspra e selvaggia dell’entroterra, ritratta attraverso i volti e i corpi delle sue donne, assorte nella propria dimensione quotidiana, che paiono esser giunte sino a noi dopo aver attraversato i secoli.
Susan Sontag ha illuminato il senso della fotografia come arte in grado di dar voce a questa realtà affermando: “Ogni fotografia è un memento mori. Fare una fotografia significa partecipare della mortalità, della vulnerabilità e della mutabilità di un’altra persona.”
Le immagini scelte aspirano a rendere visibili frammenti di verità che attraversano i nostri giorni come lampi improvvisi e che, senza la fotografia, si perderebbero nel nulla.
Biografia dell'autore
Ha 27 anni, romana, laureata in Lettere con indirizzo Storia dell’arte moderna (vecchio ordinamento) con 110 e lode all’Università RomaTre. Tesi: Tra sacro e profano: Pier Paolo Pasolini e le arti figurative.
Ha collaborato ai Toscana Photographic Workshop come assistente di fotografi di fama internazionale tra i quali Michael Ackerman (Vu), David Alan Harvey (Magnum) e Michael Yamashita (National Geographic).
Ha lavorato come fotografa di scena per il Teatro Palladium e le sue foto sono state pubblicate dall’Università RomeTre. Suoi lavori fotografici sono apparsi sui mensili “Archeo” e “PrimaFila”.
A me la gente piace guardarla in faccia, entrargli dentro come un fulmine a bocca aperta.
Salvatore Niffoi, “La vedova scalza”
Esiste una normalità che sta scomparendo. È la normalità di un mondo contadino, arcaico, ancestrale, per il quale si è battuto strenuamente il nostro ‘vate di carne’ del Novecento, Pier Paolo Pasolini, e che ancora sopravvive, nonostante le violente maree di un tempo in ebollizione. La mostra vuole essere il racconto delle potenzialità umane che questo universo ha saputo esprimere e fa parte di un progetto di ampio respiro teso a documentare le ultime tracce dei popoli ‘vinti’ dalla Storia.
Terra di elezione: la Sardegna aspra e selvaggia dell’entroterra, ritratta attraverso i volti e i corpi delle sue donne, assorte nella propria dimensione quotidiana, che paiono esser giunte sino a noi dopo aver attraversato i secoli.
Susan Sontag ha illuminato il senso della fotografia come arte in grado di dar voce a questa realtà affermando: “Ogni fotografia è un memento mori. Fare una fotografia significa partecipare della mortalità, della vulnerabilità e della mutabilità di un’altra persona.”
Le immagini scelte aspirano a rendere visibili frammenti di verità che attraversano i nostri giorni come lampi improvvisi e che, senza la fotografia, si perderebbero nel nulla.
Biografia dell'autore
Ha 27 anni, romana, laureata in Lettere con indirizzo Storia dell’arte moderna (vecchio ordinamento) con 110 e lode all’Università RomaTre. Tesi: Tra sacro e profano: Pier Paolo Pasolini e le arti figurative.
Ha collaborato ai Toscana Photographic Workshop come assistente di fotografi di fama internazionale tra i quali Michael Ackerman (Vu), David Alan Harvey (Magnum) e Michael Yamashita (National Geographic).
Ha lavorato come fotografa di scena per il Teatro Palladium e le sue foto sono state pubblicate dall’Università RomeTre. Suoi lavori fotografici sono apparsi sui mensili “Archeo” e “PrimaFila”.
18
aprile 2008
Sveva Taverna – Radici
Dal 18 aprile al 30 giugno 2008
fotografia
Location
LIBRERIA ARION VIAVENETO
Roma, Via Vittorio Veneto, 42, (Roma)
Roma, Via Vittorio Veneto, 42, (Roma)
Orario di apertura
Dom e Lun 11-21; da Mar a Gio 10-24; Ven e Sab 10-01
Sito web
www.myspace.com/svevataverna
Autore
Curatore