La AR Contemporary Gallery di Milano è lieta di ospitare Rapsodia Sintetica: la Florida a Milano, una mostra collettiva di artisti emergenti che vivono e lavorano in Florida.

Rapsodia sintetica non vuole essere una mostra completa in senso lato, quanto piuttosto una rete turbinante gettata da un capo all’altro del paesaggio sub-tropicale della più fervida regione d’arte contemporanea. L’artista A.A. Rucci, ormai un veterano della AR Contemporary, qui curatore della mostra, ha selezionato 7 artisti contemporanei della famosa penisola, in grado di ampliare i confini della pittura e della percezione del pubblico sull’arte della Florida. A prescindere dalle analogie stilistiche o tematiche, e persino da qualunque gusto regionale, Rucci ha messo insieme Leslie Lerner (Sarasota), Maria Malo-Molina (Daytona Beach, Nicole Mauser (Sarasota), Beatriz Monteavaro (Miami Beach), Gean Moreno(Miami), Odili Donald Odita (Tallahassee) and Gavin Perry (Miami Beach).



Recentemente, nelle paludi delle Everglades della Florida, un pitone selvatico lungo più di sei metri, ha scelto come preda un giovane alligatore adulto. Benché il pitone fosse riuscito a ingoiare l’alligatore per intero, l’animale autoctono ha combattuto aspramente riuscendo a esplodere da un fianco del serpente straniero. Entrambe le creature sono morte in un’epica battaglia che ricorda quelle dei film preistorici del sabato pomeriggio.

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Esempi di migrazione, assimilazione e mutamenti evolutivi sono evidenti nei territori selvaggi delle Everglades. Ma Disney e Basel-Miami Beach hanno sostituito il fetore dei rettili e le acque torbide con maschere di dolce nettare, pappagalli multicolori addomesticati, seni rifatti e automobili personalizzate.

Non esistono siti paleontologici in Florida. Niente passato, soltanto correnti sotterranee e la risacca. Ogni cosa viene divorata ed espulsa. Sudore. Denaro. Musica. Carne. Potere. Inganno. Politica. Sanguisughe. Morte. Fetore. Dipinti. Un nuovo stato evolutivo sta sorgendo. Cavalca l’onda, calpesta il corpo. E sta’ in guarda prima che la prossima ti colpisca. Forte.

Roberto Annicchiarico