Sabato 5 novembre V.M.21artecontemporanea inaugura Take 5, la prima collettiva della galleria a cura di Giuliana Stella. La curatrice ha unito in questa mostra 5 giovani artiste, Sara Basta, Francesca Checchi, Mariana Ferratto, Luana Perilli e Manuela Ruga (già sue allieve all’Accademia di Belle Arti di Roma) che hanno compiuto un percorso di studi simile, riuscendo a sviluppare ricerche artistiche molto diverse l’una dall’altra.

“In occasione di questa mostra il numero 5 si ripete più volte, divenendo di conseguenza un riferimento interessante e curioso, gioco e simbolo di un avventura dove unione e contrapposizione sono gli elementi che emergono”. G.Stella.

Le cinque giovani utilizzano linguaggi artistici e tecniche molto diversi, che spaziano dal disegno alla fotografia, fino all’installazione e al video; le opere presentate in comune hanno “una propensione al contatto fisico ed essenziale con i materiali delle proprie opere prendendo vita con naturalezza attraverso il loro ritmo ed il loro respiro. Le accomuna anche un approccio disincantato con l’immagine, con cui sembrano per lo più instaurare un gioco seducente ed ironico, forti di una femminilità attenta ad indagare nuove percezioni ed aperta ad altri possibili stati dell’essere….”. G. Stella

Il lavoro di Sara Basta è composto da una serie di disegni a matita su carta e da una serie di fotografie in un alternarsi continuo tra realtà e fantasia, in cui gli stessi elementi bidimensionali si ripetono. Francesca Checchi presenta “Lananal”, installazione formata da tre televisori, collocati sul pavimento uno di seguito all’altro. Mariana Ferratto propone un video che documenta un’azione compiuta da lei stessa all’interno della galleria. Luana Perilli presenta “Aim (if you’re brave enough)”, un installazione composta da video e fotografie nata da una riflessione sulla memoria collettiva e privata e sui luoghi comuni che ad essa appartengono. Manuela Ruga realizza nello spazio della galleria un installazione dal titolo “Gruenau”, ricreando una sorta di suo “giardino interno”.