La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo riapre gli spazi espositivi di Palazzo Re Rebaudengo a Guarene d’Alba (CN), e inaugura sabato 29 maggio 2004 dalle ore 19,00 la mostra Tell me Why a cura di Filippo Maggia.

L’esposizione, interamente prodotta dalla Fondazione, presenta i lavori di sette giovani artiste: Martina Della Valle, Elisabetta Senesi, Michela Formenti,
Silvia Camporesi, Alice Grassi, Leonora Bisagno e Sabine Delafon, queste ultime rispettivamente nate in Svizzera e in Francia ma entrambe residenti in Italia.



“Gli appuntamenti a Guarene sono diventati momenti importanti per la fotografia italiana, e questo è per me motivo di grande soddisfazione. Nell’ambito di un anno dedicato alla donna nell’arte e nella cultura anche gli spazi espositivi di Palazzo Re Rebaudengo accolgono i lavori di 7 giovani artiste “ dichiara Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione.



Invitate da Filippo Maggia, curatore per la fotografia della FSRR, molte delle giovani artiste sono alla prima significativa esperienza espositiva.

I progetti, tutti inediti e appositamente realizzati per la mostra, riflettono un approccio particolare e certamente significativo alla realtà (e alla normalità): un mosaico di suggestioni ed emozioni che inducono il visitatore a riflettere -tell me why , appunto- su un mondo visto e interpretato attraverso lo sguardo e mediato dalla sensibilità femminile.



Fotografia, video, e installazioni sono le forme che la visione assume nelle opere delle sette artiste, accomunate, come si è detto, da un avvicinarsi alla realtà estremamente singolare: è infatti sempre percepibile la presenza dell’artista, la sua diretta partecipazione all’indagine conoscitiva che diviene poi processo creativo lungo un percorso che si snoda come un racconto di sé.

“Presenti con i loro corpi nelle fotografie, o accennate, come ombre, o ancora tangibili nella materia, sulla superficie delle immagini, le sette artiste sembrano lasciare che il mondo scivoli attraverso di loro e, senza più alcuna necessità di affermazione o di rivalsa in quanto donne. Esse fanno della delicatezza e della sensualità gli strumenti interpretativi utili a rappresentare ciò che interessa loro e che, pare di capire, appartiene loro” spiega Filippo Maggia.