Dove la realtà e la fantasia si congiungono magicamente, Teodoro Quarto, giovane artista romano dal talento cristallino, affinato da studi approfonditi, coglie e imprime sulla tela mondi dal fascino mistico, in grado di coinvolgere e avvolgere lo spettatore, ammaliato dalla potenza dei colori e delle forme.
Dai paesaggi, naturali e non, si evince, non solo la grande padronanza delle tecniche di base, ma anche l’applicazione di commistioni audaci tra la pittura e le grafica, strizzando perfino l’occhio al fumetto, per poi sfociare in tematiche surreali e fantastiche, dalle atmosfere oniriche, talora inquietanti e misteriose, talora calde e rassicuranti.
La natura viene sfidata dall’artista, alla continua ricerca di affascinanti dimensioni parallele, tra realtà desolate e foreste popolate da alberi, che sembrano prenderci per mano e avvilupparci in spirali di rami e foglie.
Alla classicità delle linee compositive si contrappone l’innovativa capacità di stupire con colori vividi e inaspettati: complice la versatilità dell’acrilico, gli specchi d’acqua dipinti dall’artista, ci seducono e le vette dei monti sembrano giganteschi abitanti di sogni tormentosi, quasi capaci di fuoriuscire dalle tele con un balzo.
Le donne, angeli cupi dai volti incantevoli, evocano figure irreali, delle quali però ci sembra di immaginare le gesta eroiche, evanescenti protagoniste delle fantasie del pittore, in grado, grazie alla sua straordinaria creatività, di dipingere le storie dell’inconscio, oltre che le immagini.

Alessandra Rinaldi