Incontrarsi, mostrare, spiegare, discutere, condividere, rivedere, indagare, analizzare… dodici artisti italiani, opere inedite, la presenza di tutti non solo per l’inaugurazione ma anche nei giorni (alcuni) che precedono e seguono l’apertura, a conferma di un progetto visivo e al contempo dialettico, denso di emozioni individuali e collettive. Una mostra come occasione di intenso dialogo, momento “terapeutico” tra dodici artisti che rappresentano la storia della Romberg, il suo passato e le ipotesi sul futuro, le vicende ormai consolidate e le nuove identità autoriali. Le opere, non a caso, avranno una funzione fondamentale in relazione allo sguardo in avanti. Saranno ipotesi estetiche sui percorsi che ognuno vorrà intraprendere, indicheranno tentativi decisi per stimolare commenti, critiche, scarti, adesioni. Un vero laboratorio di gruppo, una terapia galleristica in cui il pubblico e il collezionismo diventeranno l’anello finale di una catena che rallenta il suo ritmo mondano, creando maggior calma e supportando le riflessioni più sensibili. La Romberg sentiva quest’esigenza per respirare con passo morbido e creare il laboratorio espositivo della discussione visuale. Il muro come lavagna mobile dove mettersi in gioco, senza paure ma con la fermezza delle relazioni pericolose eppure utili. Una terapia di gruppo a dodici posti che attende il tredicesimo “a tavola”. Voi, però, non preoccupatevi: quel posto “fastidioso” sfaterà il tabù del numero tredici e si amplierà per accogliere il pubblico, gli addetti ai lavori, i collezionisti e tutti coloro che animeranno questa anomala riunione.



Sugli schienali di dodici sedie ci sono questi nomi:

Simone Bergantini

Emilio Cafiero

Benedetto Di Francesco

Sebastiano Guerrera

Enzo Lisi

Claudio Marini

Luca Piovaccari

Massimo Pulini

Massimo Rossetti

Claudio Spoletini

Santo Tomaino

Daniele Vezzani



Li avete conosciuti negli anni o mesi trascorsi, ne avete apprezzato le qualità iconografiche, vi hanno mostrato il loro talento con mostre di esigente raffinatezza e bella costruzione teorica. Oggi disvelano il proprio laboratorio interiore, aprendosi come normalmente non accade. Indicano le vie da intraprendere e attendono qualsiasi buon aiuto. Quello degli altri artisti e, soprattutto, il Vostro.