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Teresa Di Martino
sculture
Comunicato stampa
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Terra madre – madre terra è un dualismo che porta alla vita ed al suo principio.
E’ un incrocio che Teresa utilizza per fare sculture portatrici di significati e simbolismi profondi.
L’artista usa l’argilla, per le sue opere, materiale prettamente femminile, plasmabile e modellabile, ma è femminile anche perché è terra.
E’ nel concetto della Dea Madre Terra, custode degli uomini, che genera e accoglie, l’amore che si ritrova nelle sculture, infatti, queste sono metafore della vita e della spiritualità, come pure il materiale, appunto l’argilla, di cui sono fatte. Donna e terra concepiscono vita ed in entrambi si ritrovano ancestrali simbolismi.
La donna di Teresa non segue i canoni attuali della bellezza, non è filiforme anzi in lei si coglie la bella rotondità della madre.
E’, anche, nell’abbraccio amorevole che avvolge il bimbo, pure con lo sguardo, in un’empatia solidale e rassicurante, che si ritrova il concetto di “Mamma”, opera dove anche gli animali, giustapposti nelle loro caselle, si riconoscono.
Osservando le sculture si coglie un mondo al femminile accentuato dai tratti sempre curvilinei, morbidi e dalle situazioni descritte.
“L’attesa al balcone” è donna che, guardando fuori in spazi aperti, riflette sul suo io, medita sull’esistere: cerca se stessa.
Nell’opera “Casa di bambole”, sogni e illusioni dell’ex fanciulla, si sono infranti e ora adulta si ritrova ingabbiata, nella funzione assegnatale dalla società, diventata non un essere autonomo pensante ma parte integrante, madre, figlia, sorella o amante, che della casa è un’estensione.
La donna che accudisce, pulisce, lucida, per una casa linda… sempre più linda … alienante, tanto che la ragione, il tempo e la vita continuano a costruirle muri intorno sino ad ingabbiarla completamente.
Ecco il gioco dentro- fuori, ecco i sogni che bisogna abbandonare, ecco la ricerca della libertà: aria per vivere.
Nell’opera “La prova”, costituita da un muro con una scala che vi si poggia, c’è la “prova” della vita, superamento degli ostacoli o fallimento di sogni ed aspirazioni.
In tutte le opere dell’artista si coglie una sottile malinconia che si tramuta spesso in rassegnazione alla routine del vivere.
La donna, i suoi sentimenti, le sue angosce, le sue gioie e le sue attese, è protagonista delle opere e l’argilla, terra, che viene plasmata sino a diventare arte, risponde agli intenti dell’artista.
16 / 4/ 2006 Federica Murgia
E’ un incrocio che Teresa utilizza per fare sculture portatrici di significati e simbolismi profondi.
L’artista usa l’argilla, per le sue opere, materiale prettamente femminile, plasmabile e modellabile, ma è femminile anche perché è terra.
E’ nel concetto della Dea Madre Terra, custode degli uomini, che genera e accoglie, l’amore che si ritrova nelle sculture, infatti, queste sono metafore della vita e della spiritualità, come pure il materiale, appunto l’argilla, di cui sono fatte. Donna e terra concepiscono vita ed in entrambi si ritrovano ancestrali simbolismi.
La donna di Teresa non segue i canoni attuali della bellezza, non è filiforme anzi in lei si coglie la bella rotondità della madre.
E’, anche, nell’abbraccio amorevole che avvolge il bimbo, pure con lo sguardo, in un’empatia solidale e rassicurante, che si ritrova il concetto di “Mamma”, opera dove anche gli animali, giustapposti nelle loro caselle, si riconoscono.
Osservando le sculture si coglie un mondo al femminile accentuato dai tratti sempre curvilinei, morbidi e dalle situazioni descritte.
“L’attesa al balcone” è donna che, guardando fuori in spazi aperti, riflette sul suo io, medita sull’esistere: cerca se stessa.
Nell’opera “Casa di bambole”, sogni e illusioni dell’ex fanciulla, si sono infranti e ora adulta si ritrova ingabbiata, nella funzione assegnatale dalla società, diventata non un essere autonomo pensante ma parte integrante, madre, figlia, sorella o amante, che della casa è un’estensione.
La donna che accudisce, pulisce, lucida, per una casa linda… sempre più linda … alienante, tanto che la ragione, il tempo e la vita continuano a costruirle muri intorno sino ad ingabbiarla completamente.
Ecco il gioco dentro- fuori, ecco i sogni che bisogna abbandonare, ecco la ricerca della libertà: aria per vivere.
Nell’opera “La prova”, costituita da un muro con una scala che vi si poggia, c’è la “prova” della vita, superamento degli ostacoli o fallimento di sogni ed aspirazioni.
In tutte le opere dell’artista si coglie una sottile malinconia che si tramuta spesso in rassegnazione alla routine del vivere.
La donna, i suoi sentimenti, le sue angosce, le sue gioie e le sue attese, è protagonista delle opere e l’argilla, terra, che viene plasmata sino a diventare arte, risponde agli intenti dell’artista.
16 / 4/ 2006 Federica Murgia
22
aprile 2006
Teresa Di Martino
Dal 22 aprile al 12 maggio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE LA BACHECA
Cagliari, Via Dei Pisani, 1, (Cagliari)
Cagliari, Via Dei Pisani, 1, (Cagliari)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 17,30-20,30
Vernissage
22 Aprile 2006, ore 17.30
Autore
Curatore