Nell'arte, come nella vita, oltre le bufale che pascolano indisturbate e in ogni dove, vige la presenza silente dei pacchi. Pacchi e scatole. Contenitori.
Adesso la parola "contenitore" è spesso utilizzata per designare ambienti chiusi atti ad esposizioni e faccende del genere. Perfino un Museo, in questo clima sì contaminato, rischia di perdere la propria identità museale e divenire stupido parco giochi e contenitore. Siamo moderni, e governa il soldo, a discapito di tutto, davvero tutto.

Ma dentro un pacco cosa c'è? cosa può esserci? E soprattutto c'è qualcosa? Qualcosa c'è sempre, anche della semplice aria fritta, qualcosa c'è.

L'idea di Inside è data dalla frequentazione di Christo, l'artista per intenderci e non il figlio di Dio. Christo impacchetta e lo fa alla grande, ci toglie dallo sguardo qualcosa restituendocela più forte e potente, celandola, e anche custodendola, da occhi inquinati che non sanno più vedere la bellezza e l'arte e, quando lo fanno, sono "costretti" da un sistema funzionale al business.

Inside è una mostra dove non mostro ma vendo scatole piene, pacchi e pacchetti, le mie opere impacchettate.
I pacchetti, come insegnano le agenzie di viaggio, hanno prezzi convenienti.
In questo viaggio, in Inside, si gioca e si azzarda.

In Inside vi è il libero arbitrio nell'acquistare tramite la forma del contenuto il contenuto stesso: motore è l'intraprendenza, sapendo che ciò che ne viene, ciò che sarà una volta rotte le scatole, è il dentro, ed è il dentro che ognuno si sceglie di avere.