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Testimonianze artistiche a Pergola tra Medioevo e Rinascimento
Un avvenimento importante, con un itinerario dislocato per il centro storico di Pergola, volto a riscoprire aspetti della vita artistica, politica ed economica del centro cesanense – particolarmente legato alle signorie dei Malatesta e Montefeltro, senza dimenticare l’influenza di Gubbio, città alla quale deve la propria origine – in un periodo le cui testimonianze sono in gran parte andate perdute.
Comunicato stampa
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Fino al 7 novembre 2004 si tiene a Pergola (PU) la mostra-evento “Testimonianze artistiche a Pergola tra Medioevo e Rinascimento. Un ritorno, una scoperta, una mostra”, organizzata dal Comune di Pergola, dalla Provincia di Pesaro e Urbino, dalle Soprintendenze per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico delle Marche di Urbino e della Lombardia Occidentale, con il Patrocinio della Regione Marche, della Comunità Montana del Catria e Cesano e la collaborazione della Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola.
Un avvenimento importante, con un itinerario dislocato per il centro storico di Pergola, volto a riscoprire aspetti della vita artistica, politica ed economica del centro cesanense – particolarmente legato alle signorie dei Malatesta e Montefeltro, senza dimenticare l’influenza di Gubbio, città alla quale deve la propria origine – in un periodo le cui testimonianze sono in gran parte andate perdute.
Punto di partenza non può che essere il Museo dei Bronzi Dorati (custode del famoso gruppo archeologico del 1° secolo a.C.) dove, dopo quasi 200 anni, è stato ricomposto il “Polittico della Chiesa di San Giacomo”. Un pentattico del 1500, forse opera di Girolamo Nardini, diviso nel 1811 dai commissari napoleonici che lasciarono nella chiesa la cornice e i dipinti delle lunette, sottraendo le cinque tavole (Madonna col Bambino, Santa Gertrude, San Giacomo, San Benedetto, San Tommaso), ora di proprietà della Pinacoteca di Brera.
Fra i pezzi pregiati da segnalare la neo restaurata “Statua di San Secondo” in raffinato stile gotico, risalente alla prima metà del 1400. Una scultura in marmo non priva di misteri, con la critica divisa nell’attribuzione fra Scuola Umbra, Scuola Tirolese e ambito adriatico (area veneziana, Istria o Dalmazia).
Ancora del 1400 è il Vesperbild: una stupenda pietà in pietra dura interamente policromata. L’opera è praticamente un inedito, anticamente conservata nella Chiesa di Sant’Agostino (l’attuale Cattedrale) nel tempo venne quasi dimenticata fino ad essere relegata nella casa parrocchiale.
Un’appendice della sezione museale è dedicata a documenti cartacei (statuti comunali, codici malatestiani, pergamene) e parte del medagliere dei Malatesta-Montefeltro proveniente dalla Biblioteca Oliveriana di Pesaro.
L’itinerario prosegue con la Chiesa di Santa Maria di Piazza, l’edificio sacro più antico della città dove, durante i lavori di restauro per il sisma che colpì le Marche e l’Umbria nel 1997, sono affiorate pitture del XV secolo. In seguito alla rimozione dell’imponente altare ligneo, sulla parete di fondo del presbiterio, è emersa l’intera area dipinta. Purtroppo l’apertura di una nicchia ha rovinato la parte centrale dell’affresco, raffigurante una Crocifissione, con il Cristo fra i due ladroni, la Madonna e i Santi ai piedi della croce. Tutto intorno, entro medaglioni circondati da fronde arboree, sono rappresentati busti di figure maschili e femminili recanti cartigli con lunghe iscrizioni in caratteri gotici.
E’ ancora presto per fornire uno studio esauriente dell’opera, che i critici, seppur cautamente, sembrano attribuire alla bottega dei Bellinzoni di Parma.
Nella sala consigliare del Palazzo Comunale è presentata “L’Assunta fra i santi Giorgio, Girolamo, Francesco e Antonio da Padova”. Una monumentale pala d’altare proveniente dalla ex Chiesa di San Giorgio della Romita. Databile 1520, è probabilmente opera del fiorentino Francesco (Fra Ambrogio) della Robbia.
Nella Cattedrale si può ammirare il “Reliquiario di San Secondo”. Un capolavoro preziosissimo, raro esempio di oreficeria quattrocentesca ancora esistente in territorio pesarese. Il reliquiario presenta una tipologia composita e inconsueta, con il busto del santo, in argento, racchiuso entro un’elaborata edicola gotica in rame dorato.
Ultima tappa dell’itinerario è la Cappella del Palazzolo, un piccolo edificio prezioso custode dei dipinti del sanseverinate Lorenzo d’Alessandro, considerati dalla critica “uno dei momenti più alti della pittura a fresco del 400 marchigiano”.
Ma le scoperte pergolesi non sono ancora finite. Alcuni anni fa, nell’ambito di ricerche legate alla catalogazione dei beni ecclesiastici, nei sotterranei del Duomo era emerso, senza che gli fosse attribuita particolare attenzione, il frammento di un affresco che riproduceva il volto di Cristo: è il volto del Cristo di Santa Maria di Piazza, anch’esso esposto per la prima volta dopo secoli di abbandono.
“Con quest’ultimo particolare sembra concludersi – scrive nel catalogo della mostra Maria Rosaria Valazzi, ispettrice della Soprintendenza di Urbino – in una sorta di singolare circolarità di motivi, quel percorso che ha portato al riconoscimento di numerosi frammenti del passato di Pergola, dall’inaspettato, e per questo di ancor più evidente interesse, spessore storico”.
Un avvenimento importante, con un itinerario dislocato per il centro storico di Pergola, volto a riscoprire aspetti della vita artistica, politica ed economica del centro cesanense – particolarmente legato alle signorie dei Malatesta e Montefeltro, senza dimenticare l’influenza di Gubbio, città alla quale deve la propria origine – in un periodo le cui testimonianze sono in gran parte andate perdute.
Punto di partenza non può che essere il Museo dei Bronzi Dorati (custode del famoso gruppo archeologico del 1° secolo a.C.) dove, dopo quasi 200 anni, è stato ricomposto il “Polittico della Chiesa di San Giacomo”. Un pentattico del 1500, forse opera di Girolamo Nardini, diviso nel 1811 dai commissari napoleonici che lasciarono nella chiesa la cornice e i dipinti delle lunette, sottraendo le cinque tavole (Madonna col Bambino, Santa Gertrude, San Giacomo, San Benedetto, San Tommaso), ora di proprietà della Pinacoteca di Brera.
Fra i pezzi pregiati da segnalare la neo restaurata “Statua di San Secondo” in raffinato stile gotico, risalente alla prima metà del 1400. Una scultura in marmo non priva di misteri, con la critica divisa nell’attribuzione fra Scuola Umbra, Scuola Tirolese e ambito adriatico (area veneziana, Istria o Dalmazia).
Ancora del 1400 è il Vesperbild: una stupenda pietà in pietra dura interamente policromata. L’opera è praticamente un inedito, anticamente conservata nella Chiesa di Sant’Agostino (l’attuale Cattedrale) nel tempo venne quasi dimenticata fino ad essere relegata nella casa parrocchiale.
Un’appendice della sezione museale è dedicata a documenti cartacei (statuti comunali, codici malatestiani, pergamene) e parte del medagliere dei Malatesta-Montefeltro proveniente dalla Biblioteca Oliveriana di Pesaro.
L’itinerario prosegue con la Chiesa di Santa Maria di Piazza, l’edificio sacro più antico della città dove, durante i lavori di restauro per il sisma che colpì le Marche e l’Umbria nel 1997, sono affiorate pitture del XV secolo. In seguito alla rimozione dell’imponente altare ligneo, sulla parete di fondo del presbiterio, è emersa l’intera area dipinta. Purtroppo l’apertura di una nicchia ha rovinato la parte centrale dell’affresco, raffigurante una Crocifissione, con il Cristo fra i due ladroni, la Madonna e i Santi ai piedi della croce. Tutto intorno, entro medaglioni circondati da fronde arboree, sono rappresentati busti di figure maschili e femminili recanti cartigli con lunghe iscrizioni in caratteri gotici.
E’ ancora presto per fornire uno studio esauriente dell’opera, che i critici, seppur cautamente, sembrano attribuire alla bottega dei Bellinzoni di Parma.
Nella sala consigliare del Palazzo Comunale è presentata “L’Assunta fra i santi Giorgio, Girolamo, Francesco e Antonio da Padova”. Una monumentale pala d’altare proveniente dalla ex Chiesa di San Giorgio della Romita. Databile 1520, è probabilmente opera del fiorentino Francesco (Fra Ambrogio) della Robbia.
Nella Cattedrale si può ammirare il “Reliquiario di San Secondo”. Un capolavoro preziosissimo, raro esempio di oreficeria quattrocentesca ancora esistente in territorio pesarese. Il reliquiario presenta una tipologia composita e inconsueta, con il busto del santo, in argento, racchiuso entro un’elaborata edicola gotica in rame dorato.
Ultima tappa dell’itinerario è la Cappella del Palazzolo, un piccolo edificio prezioso custode dei dipinti del sanseverinate Lorenzo d’Alessandro, considerati dalla critica “uno dei momenti più alti della pittura a fresco del 400 marchigiano”.
Ma le scoperte pergolesi non sono ancora finite. Alcuni anni fa, nell’ambito di ricerche legate alla catalogazione dei beni ecclesiastici, nei sotterranei del Duomo era emerso, senza che gli fosse attribuita particolare attenzione, il frammento di un affresco che riproduceva il volto di Cristo: è il volto del Cristo di Santa Maria di Piazza, anch’esso esposto per la prima volta dopo secoli di abbandono.
“Con quest’ultimo particolare sembra concludersi – scrive nel catalogo della mostra Maria Rosaria Valazzi, ispettrice della Soprintendenza di Urbino – in una sorta di singolare circolarità di motivi, quel percorso che ha portato al riconoscimento di numerosi frammenti del passato di Pergola, dall’inaspettato, e per questo di ancor più evidente interesse, spessore storico”.
29
maggio 2004
Testimonianze artistiche a Pergola tra Medioevo e Rinascimento
Dal 29 maggio al 07 novembre 2004
arte antica
Location
MUSEO DEI BRONZI DORATI
Pergola, Largo S. Giacomo, 2, (PESARO E URBINO)
Pergola, Largo S. Giacomo, 2, (PESARO E URBINO)
Biglietti
intero 6€; ridotto (gruppi minimo 15 persone, soci Coop, età maggiore 65 anni) 5€; scolaresche 4€; bambini 6-11 anni: 3€; gratuito: disabili, bambini sotto i 6 anni, capogruppo
Orario di apertura
fino al 30 giugno e dal 1° ottobre al 07 novembre 9.30/12.30 - 15.30/19.30 chiuso il lunedì. Dal 1° luglio al 31 agosto 9.30/13.00 - 16.00/20.00 aperto tutti i giorni. Sono previste aperture serali su appuntamento. Dal museo partiranno, a orari da concordare, gruppi organizzati per le visite alle altre sedi espositive
Sito web
www.pergolatramedioevoerinascimento.it