Proseguendo il suo interesse per la produzione artistica come pratica di ricerca, e in particolare influenzata dalla metodologia
descritta dal matematico Ungherese Imre Lakatos, Collier mette in mostra lo sviluppo del sistema di ciò che egli chiama “geometria
culturale”. Un elemento centrale di questa teoria è il “principio di mediocrità”, ovvero, l’ossessione dell’omogeneità o la mancanza
di una elevata posizione gerarchica all’interno della peculiare area di substrato culturale che si va ad occupare. Come tale, il lavoro
di Collier si riferisce costantemente al cosmico, o meglio al meta-galattico, mentre si manifesta nella quotidianetà. “Host” vede
Collier indagare idee diverse come la comprensione della scala cosmica, il pensiero cosciente, l’evoluzione e il rapporto parassitaospite
attraverso i veicoli del quotidiano come il disegno grafico, il puzzle solving, origami ed altre attività più spicciole.
Collier vive e lavora a Londra ed è regolarmente invitato da istituzioni internazionali, “Muslim Mulliqi Prize” National Gallery
of Kosovo a Pristina; “Traces du Sacré” al Centre George Pompidou, Parigi; Haus der Kunst, Munich, Germany ; “Showinshow,
Flat Time House”, The John Latham Foundation, London, UK; “The Bearable Lightness of Being - The Metaphor of Space 2” ,
evento collaterale della Biennale d’Architettura di Venezia 2010. Recentemente ha tenuto una conferenza dal titolo “The Principle
of Mediocrity (Towards a Geometry of Culture)” al Royal Observatory, Greenwich, Londra. Collier è stato Resident Artist presso la
Delfina Foundation International di Damasco, Siria, nel 2009.