‘The Complete Stories of Truman Capote’ è il titolo scelto dall’artista
americano Tom Burr per l’installazione di una nuova serie di sculture
ispirate alla figura del famoso scrittore, oltre che dalla sua
letteratura. L’artista è affascinato dall’intera traiettoria della
carriera di Capote e dall’estrema differenza tra gli anni di grande
popolarità che vedono l’uscita di ‘Altre Voci, Altre Stanze’,
‘Colazione da Tiffany’ e di ‘A Sangue Freddo’, e quelli invece più
tardi in cui incontra difficoltà nella scrittura e nei quali il
visibile abuso di se stesso appare chiaro anche dalle sue apparizioni
pubbliche, specie televisive.

I quattro nuovi lavori presentati sono composti da pannelli
incernierati dipinti di bianco, alcuni con superfici specchianti,
piegati attraverso le cerniere in forme che ricordano molto
schematicamente oggetti d’arredo, in stretto rapporto con pareti,
pavimento e con lo spazio attorno ad essi. Burr interviene poi sulle
superfici con materiali relativi a Capote, sovrapponendo un aspetto
narrativo a strutture che rileggono l’arte Minimal, suggerendo allo
stesso tempo un senso di riposo e distensione ma anche di instabilità e
di calcolato precario equilibrio, proprio come capita nella vita e
nelle opere di Capote.

Tom Burr (New York, 1963) vive e lavora a New York. Il suo lavoro è
stato oggetto di esposizioni personali presso Istituzioni pubbliche
quali il Kunstwerein Braunschweig (‘Low Slung’, 2000) e presso il
Whitney Museun of American Art (‘Deep Purple’, 2002), oltre che in
gallerie private negli Stati Uniti ed in Europa. Tra le più recenti
partecipazioni a mostre collettive in Istituzioni pubbliche ricordiamo
quelle presso il Migros Museum di Zurigo, The Andy Warhol Museum di
Pittsburgh, Whitney Biennial presso il Whitney Museum of American Art
di New York (2004), Charlottenburg Exhibition Hall di Copenhagen,
Centre National d’Art Contemporain di Grenoble (2002).

Roma Roma Roma nasce dalla collaborazione tra Gavin Brown (Gavin
Brown’s Enterprise, New York), Franco Noero (Galleria Franco Noero,
Torino) e Toby Webster (The Modern Institute, Glasgow)