Se la mente e la parola vivono indipendentemente dal corpo, è anche vero che le emozioni si esprimono pienamente attraverso i gesti.

Il lavoro di Tom Johnson esposto nell’auditorium di Maison Musique su dieci pannelli aerei dal 10 dicembre al 10 gennaio 2006, si sviluppa su assi di percezione visiva di uno spazio limitato: la vista degli interni che circondano l’artista quando si ritira la sera in camera sua, dopo le performances verbali al Castello di Rivoli.

Mentre all’interno della mostra “La Sindrome di Pantagruele” il performer parla in piedi, completamente immobilizzato dentro una scatola di metallo, nella personale “OVERNIGHT” Fobidden emotions – Allowed words (DI NOTTE: emozioni proibite – parole concesse n.d.t.), l’artista racconta attraverso dieci disegni a carboncino in formato orizzontale 70 x 100 cm e altrettanti fogli di un diario di bordo, cosa vede e vive in uno stato di veglia all’interno della sua camera, dal suo letto, in un’atmosfera di silenzio ovattato e di raccoglimento.

I disegni e le testimonianze di Johnson raccontano della familiarità di oggetti back stage che gli ricordano casa, così come di quelle forme architettoniche che meglio concettualizzano lo spazio più intimo dell’artista. La realizzazione di questi disegni è l’oggettivazione di un’alienazione emotiva sovente ricercata dal performer, quasi in una spasmodica rincorsa al controllo dei sentimenti come la paura, la nostalgia, il desiderio.

Dormitorio temporaneo dell’artista newyorkese in soggiorno a Rivoli, la piccola stanza della foresteria di Maison Musique è una “scatola” altra, che lo contiene interamente, dandogli l’occasione di esprimere e descrivere con i gesti delle mani il paesaggio che lo circonda fuori dalla sua scatola abituale (the box). Quella che si è portato dietro da NY e dentro la quale esprima la sua missione artistica – con la sola testa all’esterno - sei giorni alla settimana. La mostra- progetto “Overnight” è a cura di Monica Mantelli.