La Fondazione Edoardo Garrone, presso la propria sede a Genova - in Via San Luca 2 - ospita “Cloudy Dunes”, installazione-evento dell’artista e architetto argentino Tomas Saraceno.



Con l’impiego di 6 videoproiettori e oltre 1000 metri di tubi per cavi elettrici, Saraceno dà vita a una struttura sperimentale, all’interno della quale il visitatore può muoversi sullo sfondo delle suggestive immagini - filmate dallo stesso artista - dello straordinario paesaggio naturale del Lencois Maranhenses Park nel nord del Brasile, dove bacini di acqua piovana emergono tra le dune di sabbia bianca.



L’opera, di forte impatto e contemporaneità, crea un originale dialogo con i decori affrescati della sala cinquecentesca di Palazzo Ambrogio Di Negro in Banchi, storico palazzo dei Rolli, che oggi ospita la sede della Fondazione Edoardo Garrone.



L’installazione sarà inaugurata il 17 aprile a partire dalle 18 e resterà aperta al pubblico fino al 22 aprile, con orario 16-19. Ingresso libero.

Per informazioni 010/ 8681530 info@fondazionegarrone.it.



Nell’intento di rendere l’iniziativa un’occasione di formazione e coinvolgimento per i giovani, la mattina dell’inaugurazione, in una sorta di “evento nell’evento”, un gruppo di studenti dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova parteciperà attivamente con Tomas Saraceno all’allestimento dell’opera.

Con questa iniziativa, la Fondazione Garrone conferma il proprio impegno nella formazione per l’arte contemporanea, già testimoniato con “Residenza per Giovani Curatori”, il progetto di promozione dell’arte italiana e delle pratiche curatoriali realizzato in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e giunto quest’anno alla sua seconda edizione.







Con opere ospitate a New York, Londra, Parigi, Barcellona, Berlino, in Italia Tomas Saraceno è noto per “Biosphere” – la grande installazione gonfiabile allestita lo scorso anno nel cortile di Palazzo Ducale a Genova – ed è stato di recente scelto dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per la collettiva “GREENWASHING. Ambiente: Pericoli, Promesse e Perplessità”. A colpire sono l’impatto e la grandiosità delle sue opere, solo in apparenza utopiche: basate sull’utilizzo di fonti di energia rinnovabile o dotate di una propria funzionalità (sono spesso abitabili), le sue piattaforme modulari e le enormi strutture gonfiabili sono concepite secondo una visione sistemica, che richiama l’attenzione su temi quali la sostenibilità dello sviluppo e il rapporto tra uomo e natura.