Il titolo della mostra ha una doppia valenza, poiché fa riferimento sia ai personaggi rappresentati nei dipinti, sia ai protagonisti delle pieces teatrali ospitate su questo palcoscenico. Come i protagonisti teatrali spesso alludono alla vita vera, così le figure dell’artista alludono ad ognuno di noi.
Notarangelo ha voluto riempire lo spazio a sua disposizione creando una sorta di “invasione” da parte delle figure che popolano le sue opere. Si tratta, ovviamente, di un’invasione pacifica, che ha lo scopo non mascherato di invitare il pubblico a guardare e, nel contempo, a riflettere sul simbolismo di ciò che si vede. Erroneamente considerato un pittore naif, in realtà Notarangelo, contrariamente alla spontaneità di questi artisti, riempie le sue composizioni di simboli, più o meno celati, più o meno svelati.
Il primo elemento che colpisce l’occhio di chi guarda è senz’altro la scelta cromatica: i colori sono sempre saturi ma allo stesso tempo morbidi, di immediata percezione e riconoscibilità, tranquilli, rassicuranti, per lo più gioiosi; agli azzurri seguono i verdi, a volte rischiarati dal bianco, altre virati verso il grigio; alle varie tonalità del rosso, che si muove dal rosa all’arancio al viola, si accompagnano i gialli, i marroni, le terre calde.
La composizione, a sua volta, risulta semplice ma al contempo complessa: alle figure stilizzate e sintetizzate ai minimi termini fa da contrasto la ricchezza di particolari: stelle, fiori, sole e luna, barche, pesci, mare e cielo, e foglie, piccole foglie che volano, o cadono, o si appoggiano, o passano, o decorano teste, volti, abiti. Piccole foglie che contribuiscono in maniera determinante a dare quel senso di leggerezza al quale le opere di Tommaso Notarangelo tendono sempre. Anche quando il tema proposto ci inquieta, anche quando si tratta di rappresentare le due coraggiose sorelle siamesi, protagoniste reali di uno sfortunato tentativo di riappropriarsi della loro singola e intima vita. Anche in questo caso, l’artista rappresenta queste creature con colori positivi e circondate da elementi che suggeriscono armonia con il mondo circostante.
Le opere presentate in questa occasione si dividono in due gruppi. Il primo propone una serie di “Ritratti” (intitolati I, II, III, IV, ecc.), ‘esseri’ che, accostai tra loro, costituiscono quasi un filmato in cui l’azione è data da piccoli spostamenti cromatici e simbolici. L’altro ripercorre “Situazioni”, storie che iniziano in un dipinto e proseguono nel successivo, aggiungendo e anticipando elementi che ritornano, come in un gioco che coinvolge la nostra percezione e, conseguentemente, la nostra attenzione.