Toshiro Yamaguchi percorre un viaggio iniziatico nel lavoro creativo delle composizioni che crea. I pezzi nati dal suo ingegno plastico sono aperture che rompono il velo dell'immagine quotidiana, per osservare la realtà vera grazie alla decomposizione della logica che l’artista offre.
L'opera proposta nell’esposizione di Cherasco racconta l'idea che muove la sua ultima creazione, nella quale comunica l'azione distruttiva sull'ambiente naturale, e la capacità reattiva e rigeneratrice che possiede questo, opponendosi all'agente aggressore. –«Le produzioni di Toshiro – dicono i curatori - riflettono il segno di eternità della materia che si trasforma ed organizza come entità viva. I pezzi esposti sono progettati seguendo un ordine geometrico, rappresentazione della ragione che opprime la percezione sensoriale astratta dell'ambiente; ma in essi si produce una rottura caotica, che trasgredis¬ce la logica ordinata e scompone il concetto del quadro per esprimersi con libertà ed energia. Nell'opera di Toshiro il colore trionfa sul supporto materico, inondando la sala delle sue tonalità varie, con un deambulare irregolare come se i polsi sostenessero i pezzi, producendo istanti distinti nella loro osservazione. Questa proposta cerca di spiegare l'ambivalenza della comprensione dell'ambiente che possiede l'essere umano, che delimita la sua comprensione alla logica della ragione, quando può essere più ricco se si apre lo sguardo e accompagna la sua esistenza al ritmo che la natura ha in sé».
L'artista organizza i suoi pezzi con libertà creativa che, dietro un design profondo della sua espressione impregnato di un messaggio solido, sfociano in opere di composizione monolitica, il cui denso bagaglio concettuale che le rinchiude danno vita alle sue produzioni.