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Tracce 2006 – Vertigine
Sei artisti under 30 invitati ad interpretare la vertigine. Terra capovolta, stanze anti-gravità, specchi frantumati e stazioni di equilibrio, memorie di corpi, i progetti presentati da Massimiliano Galliani, Fabio Bonetti & Gianluca Rossi, Simone Ferrarini, Simona Tarabelloni, Marco Bigazzi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si terrà sabato 29 luglio alle 17 presso il Castello di Sarzano a Casina (Re) l’inaugurazione della quinta biennale per giovani artisti TRACCE 06, promossa dall’associazione EFFETTO NOTTE. L’evento ruoterà attorno al tema della VERTIGINE e vedrà una molteplicità di installazioni e performance, happenings e risonanze alla ricerca delle mille forme in cui si manifesta: terra capovolta, stanze anti-gravità, specchi frantumati e stazioni di equilibrio, memorie di corpi, sono i progetti presentati nel parco, nel mastio e nell’ex-chiesa dai sei promettenti artisti under 30. Oltre ad EFFETTO NOTTE, curano la mostra quest’anno due giovani critici reggiani, Francesca Baboni e Stefano Taddei. Gli artisti invitati – Marco Bigazzi, Massimiliano Galliani, Simona Tarabelloni, Fabio Bonetti & Gianluca Rossi, Simone Ferrarini - propongono installazioni che vertono sulla contaminazione dello spazio, e interpretano l’idea di vertigine in senso prevalentemente metaforico.
Il progetto Santo cuoio di Bonetti & Rossi nell’ ex - chiesa, si affida al recupero della memoria del santo protettore, San Bartolomeo apostolo, citato nei vangeli apocrifi, protettore dei macellai e morto scuoiato vivo. A ricordarlo, frattaglie di organi sotto sale ( idea della conservazione del ricordo e della morte), braccia e gambe in gesso che sbucano dagli ossari del pavimento e cinque formelle in legno con figurine sagomate, inserite ad incasso nelle nicchie della parete, che rimandano in chiave ironica ad alcuni episodi della vita. L’idea centrale dell’intervento è di utilizzare gli spazi esistenti come parte integrante del lavoro, che va quindi a interagire direttamente (in simbiosi) con la chiesa, creando un senso di vertigine nel visitatore, intesa come spaesamento percettivo, con l’introduzione di elementi stranianti che nulla hanno a che fare con i riferimenti alla vita del santo ( una voliera, un finto muro nella cornice come a creare una seconda parete).
Simone Ferrarini (finalista al premio Italian Factory 2004) sceglie di agire all’esterno del castello, nel parco intorno al mastio. Con il progetto Equilibrio, la vertigine diventa mancanza di equilibrio. L’artista si diverte a giocare con uno squilibrio apparente, creando un tracciato ginnico simile a quei percorsi – vita a tappe che si trovano nei parchi pubblici, per esercitare l'equilibrio mentale delle persone. Ad ogni tappa –in tutto una decina - che gli osservatori incontrano con l’aiuto di una mappa (elemento ulteriore di azione), viene impiantato un punto di spiegazione, con indicazioni sulle azioni da compiere. Gli esercizi che propone sono piccoli gesti eticamente squilibrati che mettono alla prova l'equilibrio dell'osservatore.
Il progetto di Massimiliano Galliani Le ragioni di una chiesa, si riallaccia alla memoria storica e medievale del Castello di Sarzano. Il discorso verte sulla concezione tolemaico – aristotelica della chiesa, che si opponeva alla teoria eliocentrica galileiana e copernicana. Galliani torna al passato ragionando per assurdo, immaginando il primo scontro tra religione e scienza, come se la chiesa già nell’anno mille conoscesse le problematiche a venire e volesse imporre le sue ragioni sul fatto che la sfericità della terra comporti un capovolgimento e una relativa caduta. L’intento di Galliani è quindi quello di presentare il mondo come se fosse capovolto, agendo in una stanza del mastio, servendosi di una lente capovolgente e di giochi di forza magnetici. All’esterno del mastio, l’artista installa una catena saldata di 5 metri come una vera e propria scultura tendente verso l’alto, che sfida le leggi della gravità.
Sempre all’interno del mastio, Marco Bigazzi ( assistente di Flavio Favelli ), nella Stanza del metacolloquio, propone un’idea di vertigine legata all’ idea di una stanza antigravitazionale. I mobili fissati alla parete ( sedie e appendiabiti) come fossero sul pavimento verniciati di bianco e illuminati da luci al neon colorate, danno l’idea di percezione sbagliata e propongono un ambiente – parlatoio che evoca una seduta psicologica collettiva. Alle pareti cinque fotografie di luci naturali riproducono la visione sfocata di chi perde l’equilibrio per un’improvvisa perdita dei sensi.
Nel progetto di Simona Tarabelloni (studentessa a Brera) la vertigine viene intesa come vertigine fisica ( distorsione della realtà esterna) e mentale (re-iterazione continua della realtà). L’opera è composta da una installazione che induce un senso d’instabilità fisica nell’osservatore, frammenti di specchio di varie forme sospesi con fili di nylon trasparenti in continuo movimento che riflettono in modo discontinuo la realtà circostante. Incrementa l’effetto anche una realizzazione grafico-pittorica sequenziale ad implicare un bombardamento visivo e concettuale (vertigine mentale) e relativa alterazione.
Eventi collaterali
Sabato 29 luglio alle ore 17 performance di danza contemporanea della compagnia ERA ACQUARIO di Parma diretta da Lucia Nicolussi Perego.
Sabato 5 agosto alle ore 21.30 apertura notturna straordinaria Biennale con happenings e intrattenimenti.
Il progetto Santo cuoio di Bonetti & Rossi nell’ ex - chiesa, si affida al recupero della memoria del santo protettore, San Bartolomeo apostolo, citato nei vangeli apocrifi, protettore dei macellai e morto scuoiato vivo. A ricordarlo, frattaglie di organi sotto sale ( idea della conservazione del ricordo e della morte), braccia e gambe in gesso che sbucano dagli ossari del pavimento e cinque formelle in legno con figurine sagomate, inserite ad incasso nelle nicchie della parete, che rimandano in chiave ironica ad alcuni episodi della vita. L’idea centrale dell’intervento è di utilizzare gli spazi esistenti come parte integrante del lavoro, che va quindi a interagire direttamente (in simbiosi) con la chiesa, creando un senso di vertigine nel visitatore, intesa come spaesamento percettivo, con l’introduzione di elementi stranianti che nulla hanno a che fare con i riferimenti alla vita del santo ( una voliera, un finto muro nella cornice come a creare una seconda parete).
Simone Ferrarini (finalista al premio Italian Factory 2004) sceglie di agire all’esterno del castello, nel parco intorno al mastio. Con il progetto Equilibrio, la vertigine diventa mancanza di equilibrio. L’artista si diverte a giocare con uno squilibrio apparente, creando un tracciato ginnico simile a quei percorsi – vita a tappe che si trovano nei parchi pubblici, per esercitare l'equilibrio mentale delle persone. Ad ogni tappa –in tutto una decina - che gli osservatori incontrano con l’aiuto di una mappa (elemento ulteriore di azione), viene impiantato un punto di spiegazione, con indicazioni sulle azioni da compiere. Gli esercizi che propone sono piccoli gesti eticamente squilibrati che mettono alla prova l'equilibrio dell'osservatore.
Il progetto di Massimiliano Galliani Le ragioni di una chiesa, si riallaccia alla memoria storica e medievale del Castello di Sarzano. Il discorso verte sulla concezione tolemaico – aristotelica della chiesa, che si opponeva alla teoria eliocentrica galileiana e copernicana. Galliani torna al passato ragionando per assurdo, immaginando il primo scontro tra religione e scienza, come se la chiesa già nell’anno mille conoscesse le problematiche a venire e volesse imporre le sue ragioni sul fatto che la sfericità della terra comporti un capovolgimento e una relativa caduta. L’intento di Galliani è quindi quello di presentare il mondo come se fosse capovolto, agendo in una stanza del mastio, servendosi di una lente capovolgente e di giochi di forza magnetici. All’esterno del mastio, l’artista installa una catena saldata di 5 metri come una vera e propria scultura tendente verso l’alto, che sfida le leggi della gravità.
Sempre all’interno del mastio, Marco Bigazzi ( assistente di Flavio Favelli ), nella Stanza del metacolloquio, propone un’idea di vertigine legata all’ idea di una stanza antigravitazionale. I mobili fissati alla parete ( sedie e appendiabiti) come fossero sul pavimento verniciati di bianco e illuminati da luci al neon colorate, danno l’idea di percezione sbagliata e propongono un ambiente – parlatoio che evoca una seduta psicologica collettiva. Alle pareti cinque fotografie di luci naturali riproducono la visione sfocata di chi perde l’equilibrio per un’improvvisa perdita dei sensi.
Nel progetto di Simona Tarabelloni (studentessa a Brera) la vertigine viene intesa come vertigine fisica ( distorsione della realtà esterna) e mentale (re-iterazione continua della realtà). L’opera è composta da una installazione che induce un senso d’instabilità fisica nell’osservatore, frammenti di specchio di varie forme sospesi con fili di nylon trasparenti in continuo movimento che riflettono in modo discontinuo la realtà circostante. Incrementa l’effetto anche una realizzazione grafico-pittorica sequenziale ad implicare un bombardamento visivo e concettuale (vertigine mentale) e relativa alterazione.
Eventi collaterali
Sabato 29 luglio alle ore 17 performance di danza contemporanea della compagnia ERA ACQUARIO di Parma diretta da Lucia Nicolussi Perego.
Sabato 5 agosto alle ore 21.30 apertura notturna straordinaria Biennale con happenings e intrattenimenti.
29
luglio 2006
Tracce 2006 – Vertigine
Dal 29 luglio al 20 agosto 2006
giovane arte
Location
CASTELLO DI SARZANO
Casina, Via G. Graziani, 11, (Reggio Nell'emilia)
Casina, Via G. Graziani, 11, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
venerdì 20.30 – 22.30
Sabato, domenica e festivi 16-19
Vernissage
29 Luglio 2006, ore 17
Sito web
www.effettonotte.it
Autore
Curatore