Arte storicizzata ed economia? Un vincolo indissolubile in nome del patrimonio culturale, con l’aiuto e il sostegno di Unesco, Sovrintendenze, Fondazioni bancarie e anche della sensibilità della gente comune; dalla conservazione al restauro di ville, antiche pinacoteche, sculture preziose, l’arte di ieri è (nominalmente) al sicuro, non fosse altro che per l’eccezionale appeal turistico-culturale nel 90% del territorio patrio.
In definitiva, la catena di vantaggi che, partendo dagli investimenti economici, si traduce in offerta culturale per poi ricadere, nuovamente, tra le risorse economiche del paese è consolidata. Innegabilmente altro è il legame fra arte contemporanea “vivente” e l’impresa, soprattutto a Nord-Est. Soprattutto quando il consolidato modello produttivo fondato sulla filosofia del “fare”, vive la crisi e le sconfitte con competitors mondiali che giocano seguendo altre regole. L’urgenza, ora, è di trovare nuovi strumenti durevoli per contrastare la crisi e, inaspettatamente (ma non troppo), la soluzione può avere il volto proprio del contemporaneo artistico.

Il convegno prosegue alle ore 19 presso lo studio Zorzi, Cortellazzo-Wiel e Associati che per l’occasione mette a disposizione i propri spazi, un esperimento di contaminazione fattiva che risponde alle provocazioni lanciate dal dibattito pomeridiano con WORKS, esposizione di un solo giorno aperta al pubblico.



INTERVENGONO al convegno
Chiara Bertola, responsabile artistico della Fondazione Querini Stampalia
Flavio Del Monte, Fondazione Nicola Trussardi
Enrico Gusella, critico d’arte e curatore
Giancarlo Politi, direttore Flash Art
Andrea Riello, Presidente Industriali Veneti
Pierluigi Sacco, Docente di Economia dell’arte, Università IUAV di Venezia
Gail Cochrane, Direttore Fondazione Spinola Banna per l’Arte

Moderatore: Valerio Dehò, storico e critico d’arte