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Turi Simeti
L’esposizione, curata da Matteo Lampertico e Valerio Tazzetti, interessa l’intero arco dell’attività di Simeti, a partire dai primi anni Sessanta fino ai giorni d’oggi e offre l’opportunità di seguire il percorso creativo di questo protagonista dello Spazialismo italiano.
Comunicato stampa
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È dedicata a uno degli esponenti di spicco dello Spazialismo italiano, il siciliano Turi Simeti, la personale che da giovedì 12 giugno a domenica 20 luglio 2014 sarà allestita nello Spazio Ersel di Torino (Piazza Solferino 11).
L’esposizione, curata da Matteo Lampertico e Valerio Tazzetti, interessa l’intero arco dell’attività di Simeti, a partire dai primi anni Sessanta fino ai giorni d’oggi e offre l'opportunità di seguire il percorso creativo di questo protagonista dello Spazialismo italiano. Con questo termine si fa riferimento a un gruppo di artisti attivi negli anni Sessanta nel solco delle ricerche iniziate da Lucio Fontana e Piero Manzoni e che comprende fra gli altri Enrico Castellani, Franco Scheggi, Agostino Bonalumi e Dadamaino. Questi artisti condividono il rifiuto della poetica Informale che aveva dominato la scena artistica europea negli anni Cinquanta e propugnano una pittura rigorosamente monocroma, in cui la spazialità viene affidata alla effettiva tridimensionalità della superficie piuttosto che ad artifici pittorici o prospettici. Queste posizioni sono condivise anche da altri giovani artisti europei, ad esempio i tedeschi del gruppo Zero (Mack, Uecker, Piene) che espongono in diverse occasioni in Italia, prima presso la galleria Azimut, fondata da Piero Manzoni, e poi nella mostra collettiva, cui partecipa anche Turi Simeti, intitolata “Zero Avangarde”, tenutasi nel 1965 prima nello studio di Lucio Fontana a Milano e poi in altre città italiane.
Dopo queste esperienze, il percorso di Turi Simeti si sviluppa con esemplare coerenza nei decenni successivi. L’artista prosegue nella sua ricerca, aggiungendo elementi d’interferenza e continuità alla semplicità dei suoi monocromi. Le estroflessioni aggettanti, spesso decentrate e di forma ovale, scandiscono ritmicamente la superficie dei suoi dipinti trasformandoli in rilievi plastici.
Nel corso degli anni Settanta Turi Simeti, grazie anche ai contatti con gli artisti tedeschi, espone frequentemente in Germani e Svizzera (Zurigo, Bochum, Monaco, Basilea e Düsseldorf).
Le sue opere sono presenti in numerosi musei tedeschi e in importanti collezioni private e pubbliche italiane (GAM di Torino, CIMAC di Milano). Negli ultimi tempi la sua opera è stata oggetto di mostre personali a Londra e New York ed è stata inserita nella retrospettiva dedicata al gruppo Zero organizzata alla Galleria Stein di Milano.
Allo Spazio Ersel, oltre alle opere dell’artista, saranno esposti i manifesti originali della mostra collettiva “Zero Avangarde”.
L’esposizione, curata da Matteo Lampertico e Valerio Tazzetti, interessa l’intero arco dell’attività di Simeti, a partire dai primi anni Sessanta fino ai giorni d’oggi e offre l'opportunità di seguire il percorso creativo di questo protagonista dello Spazialismo italiano. Con questo termine si fa riferimento a un gruppo di artisti attivi negli anni Sessanta nel solco delle ricerche iniziate da Lucio Fontana e Piero Manzoni e che comprende fra gli altri Enrico Castellani, Franco Scheggi, Agostino Bonalumi e Dadamaino. Questi artisti condividono il rifiuto della poetica Informale che aveva dominato la scena artistica europea negli anni Cinquanta e propugnano una pittura rigorosamente monocroma, in cui la spazialità viene affidata alla effettiva tridimensionalità della superficie piuttosto che ad artifici pittorici o prospettici. Queste posizioni sono condivise anche da altri giovani artisti europei, ad esempio i tedeschi del gruppo Zero (Mack, Uecker, Piene) che espongono in diverse occasioni in Italia, prima presso la galleria Azimut, fondata da Piero Manzoni, e poi nella mostra collettiva, cui partecipa anche Turi Simeti, intitolata “Zero Avangarde”, tenutasi nel 1965 prima nello studio di Lucio Fontana a Milano e poi in altre città italiane.
Dopo queste esperienze, il percorso di Turi Simeti si sviluppa con esemplare coerenza nei decenni successivi. L’artista prosegue nella sua ricerca, aggiungendo elementi d’interferenza e continuità alla semplicità dei suoi monocromi. Le estroflessioni aggettanti, spesso decentrate e di forma ovale, scandiscono ritmicamente la superficie dei suoi dipinti trasformandoli in rilievi plastici.
Nel corso degli anni Settanta Turi Simeti, grazie anche ai contatti con gli artisti tedeschi, espone frequentemente in Germani e Svizzera (Zurigo, Bochum, Monaco, Basilea e Düsseldorf).
Le sue opere sono presenti in numerosi musei tedeschi e in importanti collezioni private e pubbliche italiane (GAM di Torino, CIMAC di Milano). Negli ultimi tempi la sua opera è stata oggetto di mostre personali a Londra e New York ed è stata inserita nella retrospettiva dedicata al gruppo Zero organizzata alla Galleria Stein di Milano.
Allo Spazio Ersel, oltre alle opere dell’artista, saranno esposti i manifesti originali della mostra collettiva “Zero Avangarde”.
12
giugno 2014
Turi Simeti
Dal 12 giugno al 20 luglio 2014
arte contemporanea
Location
ERSEL
Torino, Piazza Solferino, 11, (Torino)
Torino, Piazza Solferino, 11, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 18
Autore
Curatore