E’ giovedi’ 13 maggio la data da inserire in calendario, per tutti gli appassionati di arte contemporanea e frequentatori di una delle strutture alberghiere più esclusive del capoluogo toscano. Assoluta protagonista, la scultura che Ugo Riva decide di presentare al Four Seasons Hotel di Firenze, permettendo ai suoi raffinati ambienti ed incantevoli spazi verdi, di diventarne la sede museale fino al 31 settembre 2010.


Non è stato difficile pensare ad una diversa collocazione per la mostra del maestro bergamasco, che si propone di essere un omaggio alla città di Firenze, laddove lo stesso Hotel a cinque stelle, oltre a rappresentare un fondamentale punto di riferimento per il turismo internazionale, ha restituito alla città un patrimonio artistico-culturale dal valore e prestigio difficilmente quantificabili. Ed è cosi’ che il Four Seasons, con un particolare sguardo al magnifico Parco della Gherardesca, apre i suoi sentieri all’espressione dell’artista che con esso dialoga, usando un linguaggio comune, quello dell’arte.


Dietro ad una grande esposizione, non poteva che esserci una grande curatrice come Antonina Zaru che, al timone della Capricorno Gallery, si è dedicata con passione alla selezione di venti lavori, tutti di straordinaria suggestione poetica e che degnamente rappresentano l’evoluzione artistica del maestro. Nato a Bergamo, e mai vissuto a Firenze, riesce a trasferire nelle sue opere tutta la sua devozione per la Rinascimentale ricerca della perfezione, che si esprime al meglio nelle rappresentazioni femminili in bronzo: donne in tutte le possibili espressioni dominano l’universo poetico di Riva che a volte le vuole misteriose oppure madri pietose; a volte spose in attesa, altre amanti tiranne della gioia della carne.


E’ un arte grandissima quella che il Four Seasons ospita in maniera permanente per tutta la stagione estiva e che inaugura con i prima tepori della primavera, affinchè appassionati visitatori e gli stessi fiorentini, già fedeli agli eccellenti servizi del prestigioso Hotel, possano rendersi partecipi di un viaggio unico, alla riscoperta dei sentimenti e delle pulsioni più ricorrenti nell’universo dell’uomo contemporaneo.