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Ugo Rondinone – Giorni felici
La mostra, organizzata e prodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, presenta una serie di lavori inediti
Comunicato stampa
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Dopo aver partecipato alla collettiva "EGOmania", Ugo Rondinone torna alla Galleria Civica di Modena con una personale intitolata "Ugo Rondinone. Giorni Felici", curata da Milovan Farronato in collaborazione con Angela Vettese.
La mostra, organizzata e prodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, presenta una serie di lavori inediti - alcuni dei quali pensati appositamente per questa mostra - ed è la prima grande rassegna in Italia dell'autore svizzero, dal vasto curriculum internazionale.
La personale, ospitata nella Sala Grande e nelle Sale Nuove di Palazzo Santa Margherita, sarà inaugurata sabato 16 settembre 2006 alle ore 12, nell'ambito del festivalfilosofia, dedicato quest'anno al tema dell'Umanità, in programma a Modena, Carpi e Sassuolo il 15,16 e 17 settembre 2006 (www.festivalfilosofia.it).
Ugo Rondinone è stato definito un artista visionario intrappolato nella realtà. La sua poetica infatti che fa uso di stili e tecniche che contemplano la fotografia, la scultura, la pittura e altri mezzi, ci permette di entrare in un suo mondo interiore, dominato da melanconia e rassegnazione; noi stessi siamo accompagnati dalle opere in un percorso analogo di analisi interiore.
Metaforicamente, ogni sua mostra si dipana come un corridoio su cui si affacciano varie porte che conducono ad altrettante stanze e ad altrettanti ingressi dove si incontrano emozioni e stati d'animo differenti: dall'armonia allo sconforto alla sensazione di essere vittima di continue metamorfosi. Tra i suoi paesaggi, i suoi clown abbandonati per terra, i suoi alberi tridimensionali bianchi, le sue colonne sonore minimali il visitatore può sentirsi come disorientato e perso in un labirinto mentale. Lo stesso che l'artista tratteggia, per esempio, nei suoi enormi dipinti in bianco e nero di foreste portate al di fuori del tempo o definisce attraverso articolate strutture in plexiglas.
Rondinone è come un viaggiatore capace di trattenere a sè e riportare agli altri le proprie memorie; che si tratti di un fitto groviglio di rami e fogliame o di una distesa infinita di acque calme, egli mostra sempre un senso di arrendevolezza di fronte alla vita, alla sua grandezza, alla responsabilità che ci impone l'essere uomini. Nessuna sfida in questo modo di intendere l'esistenza, ma piuttosto un'accettazione del nostro destino sia dolce che malinconica.
Ogni suo lavoro sembra corrispondere a un haiku, un breve componimento giapponese dalla struttura aperta, che definisce in poche parole la natura o un atto quotidiano semplicissimo. "Una pioggia di catene", "una nevicata di carta", "una serie di linee dell'orizzonte" sono al contempo sintetiche indicazioni di materiali impiegati o descrizioni esaustive di alcuni suoi interventi.
Alla Galleria Civica di Modena lo spettatore sarà sospinto tra poderose pareti oblique specchianti variamente istoriate dall'artista con tenui disegni; dovrà fronteggiare muraglie spigolose e aggressive che forse nascondono nel loro interno immagini e rivelazioni o forse intendono dare forma al vuoto.
Dovrà seguire attraverso oltre trecento fotografie in bianco e nero con accompagnamento sonoro una ricerca sentimentale che sembra naufragare: due figure infatti si rincorrono e si cercano in uno scenario ovattato dalla neve senza mai trovarsi, percorrendo costantemente direzioni opposte.
Lo spettatore si imbatterà infine nella ripetizione ossessiva di uno stesso elemento appeso al soffitto a disegnare improbabili festoni e nel mistero di un fumo azzurro e trasognato.
Accompagnerà la mostra una pubblicazione studiata appositamente dall'artista.
Note Biografiche
Ugo Rondinone è nato nel 1964 a Brunnen in Svizzera, vive e lavora a New York. La sua opera ricorre a un ampio spettro di possibilità espressive pur rimandando costantemente alle stesse tematiche esistenziali, indagate in ogni minima sfumatura.
Si è avvalso della pittura, del video, della fotografia, della scultura e del suono, ma ha sempre dato a ogni suo lavoro un'impronta ambientale e installativa e un tono delicatamente melanconico.
Ha realizzato quadri di grandi dimensioni di foreste in bianco e nero accompagnati da un commento sonoro che invade lo spazio e invita l'osservatore a partecipare al mistero e alla nostalgia che l'immagine pittorica trasmette. Lo stesso scenario diventa tridimensionale in I Never Sleep. I've Never Sleep at All. I've Never Hada Dream. All of That Could Be True (1999), un paesaggio composto da alberi privi di ogni aggettivazione coloristica poichè ricoperti di scotch scuro.
Love Invents Us, Cry Me A River, Guided by Voices o Dog Days Are Over - sue celebri frasi - diventano insegne luminose con i colori dell'arcobaleno, destinate ad essere presentate all'esterno, sopra gli ingressi o i tetti delle sedi espositive.
Ricorrenti sono anche alcuni elementi, come i clown distesi a terra, la pelle nera che ricopre interi ambienti e i travestimenti negli scatti fotografici.
In tutte le forme espressive è sempre possibile riconoscere la cifra personale dell'artista e il suo vocabolario con cui continuamente riformula e riscrive il suo intimo mondo poetico.
Ha tenuto mostre personali presso il Centre d'Art Contemporain di Ginevra (1996), Le Consortium di Digione (1997), l'Herzliya Museum of Contemporary Art a Herzliya, Israele (2001), il Musée National d'Art Moderne - Centre George Pompidou, a Parigi (2003), il Migros Museum, a Zurigo (2004). Ha inoltre partecipato, tra le altre, alla Biennale di San Paolo (1996), alla Biennale di Istambul (1999) e alla storica mostra "Let's Entertein" presso il Walker Art Center di Minneapolis (2000).
Recentemente ha partecipato alla collettiva "EGOmania", alla Galleria Civica di Modena (2006). Tra le ultime mostre personali si segnalano quelle tenute alla White Chapel di Londra e all’Ausstellungshalle zeitgenössische Kunst di Münster.
La mostra, organizzata e prodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, presenta una serie di lavori inediti - alcuni dei quali pensati appositamente per questa mostra - ed è la prima grande rassegna in Italia dell'autore svizzero, dal vasto curriculum internazionale.
La personale, ospitata nella Sala Grande e nelle Sale Nuove di Palazzo Santa Margherita, sarà inaugurata sabato 16 settembre 2006 alle ore 12, nell'ambito del festivalfilosofia, dedicato quest'anno al tema dell'Umanità, in programma a Modena, Carpi e Sassuolo il 15,16 e 17 settembre 2006 (www.festivalfilosofia.it).
Ugo Rondinone è stato definito un artista visionario intrappolato nella realtà. La sua poetica infatti che fa uso di stili e tecniche che contemplano la fotografia, la scultura, la pittura e altri mezzi, ci permette di entrare in un suo mondo interiore, dominato da melanconia e rassegnazione; noi stessi siamo accompagnati dalle opere in un percorso analogo di analisi interiore.
Metaforicamente, ogni sua mostra si dipana come un corridoio su cui si affacciano varie porte che conducono ad altrettante stanze e ad altrettanti ingressi dove si incontrano emozioni e stati d'animo differenti: dall'armonia allo sconforto alla sensazione di essere vittima di continue metamorfosi. Tra i suoi paesaggi, i suoi clown abbandonati per terra, i suoi alberi tridimensionali bianchi, le sue colonne sonore minimali il visitatore può sentirsi come disorientato e perso in un labirinto mentale. Lo stesso che l'artista tratteggia, per esempio, nei suoi enormi dipinti in bianco e nero di foreste portate al di fuori del tempo o definisce attraverso articolate strutture in plexiglas.
Rondinone è come un viaggiatore capace di trattenere a sè e riportare agli altri le proprie memorie; che si tratti di un fitto groviglio di rami e fogliame o di una distesa infinita di acque calme, egli mostra sempre un senso di arrendevolezza di fronte alla vita, alla sua grandezza, alla responsabilità che ci impone l'essere uomini. Nessuna sfida in questo modo di intendere l'esistenza, ma piuttosto un'accettazione del nostro destino sia dolce che malinconica.
Ogni suo lavoro sembra corrispondere a un haiku, un breve componimento giapponese dalla struttura aperta, che definisce in poche parole la natura o un atto quotidiano semplicissimo. "Una pioggia di catene", "una nevicata di carta", "una serie di linee dell'orizzonte" sono al contempo sintetiche indicazioni di materiali impiegati o descrizioni esaustive di alcuni suoi interventi.
Alla Galleria Civica di Modena lo spettatore sarà sospinto tra poderose pareti oblique specchianti variamente istoriate dall'artista con tenui disegni; dovrà fronteggiare muraglie spigolose e aggressive che forse nascondono nel loro interno immagini e rivelazioni o forse intendono dare forma al vuoto.
Dovrà seguire attraverso oltre trecento fotografie in bianco e nero con accompagnamento sonoro una ricerca sentimentale che sembra naufragare: due figure infatti si rincorrono e si cercano in uno scenario ovattato dalla neve senza mai trovarsi, percorrendo costantemente direzioni opposte.
Lo spettatore si imbatterà infine nella ripetizione ossessiva di uno stesso elemento appeso al soffitto a disegnare improbabili festoni e nel mistero di un fumo azzurro e trasognato.
Accompagnerà la mostra una pubblicazione studiata appositamente dall'artista.
Note Biografiche
Ugo Rondinone è nato nel 1964 a Brunnen in Svizzera, vive e lavora a New York. La sua opera ricorre a un ampio spettro di possibilità espressive pur rimandando costantemente alle stesse tematiche esistenziali, indagate in ogni minima sfumatura.
Si è avvalso della pittura, del video, della fotografia, della scultura e del suono, ma ha sempre dato a ogni suo lavoro un'impronta ambientale e installativa e un tono delicatamente melanconico.
Ha realizzato quadri di grandi dimensioni di foreste in bianco e nero accompagnati da un commento sonoro che invade lo spazio e invita l'osservatore a partecipare al mistero e alla nostalgia che l'immagine pittorica trasmette. Lo stesso scenario diventa tridimensionale in I Never Sleep. I've Never Sleep at All. I've Never Hada Dream. All of That Could Be True (1999), un paesaggio composto da alberi privi di ogni aggettivazione coloristica poichè ricoperti di scotch scuro.
Love Invents Us, Cry Me A River, Guided by Voices o Dog Days Are Over - sue celebri frasi - diventano insegne luminose con i colori dell'arcobaleno, destinate ad essere presentate all'esterno, sopra gli ingressi o i tetti delle sedi espositive.
Ricorrenti sono anche alcuni elementi, come i clown distesi a terra, la pelle nera che ricopre interi ambienti e i travestimenti negli scatti fotografici.
In tutte le forme espressive è sempre possibile riconoscere la cifra personale dell'artista e il suo vocabolario con cui continuamente riformula e riscrive il suo intimo mondo poetico.
Ha tenuto mostre personali presso il Centre d'Art Contemporain di Ginevra (1996), Le Consortium di Digione (1997), l'Herzliya Museum of Contemporary Art a Herzliya, Israele (2001), il Musée National d'Art Moderne - Centre George Pompidou, a Parigi (2003), il Migros Museum, a Zurigo (2004). Ha inoltre partecipato, tra le altre, alla Biennale di San Paolo (1996), alla Biennale di Istambul (1999) e alla storica mostra "Let's Entertein" presso il Walker Art Center di Minneapolis (2000).
Recentemente ha partecipato alla collettiva "EGOmania", alla Galleria Civica di Modena (2006). Tra le ultime mostre personali si segnalano quelle tenute alla White Chapel di Londra e all’Ausstellungshalle zeitgenössische Kunst di Münster.
15
settembre 2006
Ugo Rondinone – Giorni felici
Dal 15 settembre 2006 al 07 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA CIVICA DI MODENA – PALAZZO SANTA MARGHERITA
Modena, Corso Canalgrande, 103, (Modena)
Modena, Corso Canalgrande, 103, (Modena)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00
sabato, domenica e festivi 10,30 -18,00
chiuso il lunedì
15,16 e 17 settembre, in occasione del festivalfilosofia, apertura dalle 10,00 alle 23,00
1 novembre, 8 dicembre, 6 gennaio, 10,30 -18,00
25, 26 dicembre, 1 gennaio, 15,00 - 18,00
Vernissage
15 Settembre 2006, ore 12
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore