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Umberto Ippoliti – I segni dell’anima
Personale di Umberto Ippoliti
Comunicato stampa
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I segni dell’anima
I suoi lavori sono sviluppati su legno, carta, tela e rappresentano quella ricerca di “un se stesso” che come un naufrago disperso nell’oceano dell’arte, cerca attraverso il linguaggio delle parole e del colore quell’approdo che non trova. Il segno è potente, deciso, i colori caldi, ma umili come quelli che utilizza: materiali di recupero bitume, gomma-lacca, pigmenti su cui Umberto Ippoliti interviene energicamente, dando all’immagine un assetto grandioso.Tutte le sue tele si dividono in una zona di pensiero dove affronta valori etici itinerando nel tempo e nella storia, ed una grande, fredda, asciutta, dove appaiono simboli tribali, i simboli dell’anima. Lavora su di una semplice parete di grandi dimensioni in una zona “forte” come il Testaccio di Roma. Tutto corrisponde luogo, linguaggio ed immagine.Tutto è parte di lui, della sua opera, perché forte è il messaggio, violento l’impatto.
Le sue tele in silenzio urlano: gridano la sua ricerca, la sua rabbia, la sua inquietudine. E’ un grido strozzato, soffocato negli elementi che toccano l’intimo umano, la nostra anima. Le sensazioni sono disorientanti: l’artista ci fa compiere lo stesso viaggio che compie lui quando crea, veniamo travolti, sprofondiamo nei colori, nel suo linguaggio, nel rumore della sua arte, per poi esserne respinti e di nuovo attratti.Umberto Ippoliti si definisce un “esploratore dell’arte” che cerca, scava instancabile catturando parti di un passato che destruttura, ed inserendo immagini che sono la simbologia della vita: foglie, canne di palude, semi, croci. Le croci entrano nel suo pensiero e sulla tela come coscienza primaria e diventano violenza attuale, segno, simbolo. La sua unica fede è il colore.
“I segni dell’anima”, sono un interagire di “frammenti” e percezioni, dove la vecchia scrittura di una pagina ingiallita entra nel colore come il sibilare del vento attraverso le canne di palude rilascia il rumore della vita, il graffio dell’anima. Il segno è arido ma tocca l’intimo in un rapporto di silenzio meditativo eppur forte, come forti sono le simbologie.
a cura di Barbara Vincenzi
Umberto Ippoliti è presente negli Stati Uniti, le sue opere Sono presso collezioni private e pubbliche a NewYork, Miami, Hon Kong, Dallas a Nizza, Parigi, Stoccolma, Milano, Roma.
Bitume, rabbia, polvere, ansia, sudore, cani, grida, solitudine, fame,chiodi, gommalacca, vino, legno, malinconia, simboli, colla, carta,rondini, curiosità, libri, plastica, segatura, puzza, poltrona, stracci,colori, pigmenti, stanchezza, scala, mani sporche,ambizione, extracomunitari, generosità, monte deicocci, Roma, inquietudine, acqua, la sera...Parole come farfalle dicartapesta appese su di un muroscrostato o burattini ritagliati da una pagina di un vecchiogiornale ingiallito.Che senso possano avere tante parole? non mi é del tutto
chiaro e francamente me ne frego. Il vero artista e' uno che offre possibilità alla gente.Cose da conoscere. Io non voglio la bellezza statica, voglioche i miei quadri si possano usare, per capire e diventareliberi. Moderno, antico, cosa vuol dire! Guardi un quadro e si apre qualcosa in te. Ci sono cosemorte, cose vive e cose irradianti. L'arte e' irradiante. Porterò i miei lavori a Ferrara e la conquisterò con il brutto che piace e non con il bello effimero.
Umberto Ippoliti
I suoi lavori sono sviluppati su legno, carta, tela e rappresentano quella ricerca di “un se stesso” che come un naufrago disperso nell’oceano dell’arte, cerca attraverso il linguaggio delle parole e del colore quell’approdo che non trova. Il segno è potente, deciso, i colori caldi, ma umili come quelli che utilizza: materiali di recupero bitume, gomma-lacca, pigmenti su cui Umberto Ippoliti interviene energicamente, dando all’immagine un assetto grandioso.Tutte le sue tele si dividono in una zona di pensiero dove affronta valori etici itinerando nel tempo e nella storia, ed una grande, fredda, asciutta, dove appaiono simboli tribali, i simboli dell’anima. Lavora su di una semplice parete di grandi dimensioni in una zona “forte” come il Testaccio di Roma. Tutto corrisponde luogo, linguaggio ed immagine.Tutto è parte di lui, della sua opera, perché forte è il messaggio, violento l’impatto.
Le sue tele in silenzio urlano: gridano la sua ricerca, la sua rabbia, la sua inquietudine. E’ un grido strozzato, soffocato negli elementi che toccano l’intimo umano, la nostra anima. Le sensazioni sono disorientanti: l’artista ci fa compiere lo stesso viaggio che compie lui quando crea, veniamo travolti, sprofondiamo nei colori, nel suo linguaggio, nel rumore della sua arte, per poi esserne respinti e di nuovo attratti.Umberto Ippoliti si definisce un “esploratore dell’arte” che cerca, scava instancabile catturando parti di un passato che destruttura, ed inserendo immagini che sono la simbologia della vita: foglie, canne di palude, semi, croci. Le croci entrano nel suo pensiero e sulla tela come coscienza primaria e diventano violenza attuale, segno, simbolo. La sua unica fede è il colore.
“I segni dell’anima”, sono un interagire di “frammenti” e percezioni, dove la vecchia scrittura di una pagina ingiallita entra nel colore come il sibilare del vento attraverso le canne di palude rilascia il rumore della vita, il graffio dell’anima. Il segno è arido ma tocca l’intimo in un rapporto di silenzio meditativo eppur forte, come forti sono le simbologie.
a cura di Barbara Vincenzi
Umberto Ippoliti è presente negli Stati Uniti, le sue opere Sono presso collezioni private e pubbliche a NewYork, Miami, Hon Kong, Dallas a Nizza, Parigi, Stoccolma, Milano, Roma.
Bitume, rabbia, polvere, ansia, sudore, cani, grida, solitudine, fame,chiodi, gommalacca, vino, legno, malinconia, simboli, colla, carta,rondini, curiosità, libri, plastica, segatura, puzza, poltrona, stracci,colori, pigmenti, stanchezza, scala, mani sporche,ambizione, extracomunitari, generosità, monte deicocci, Roma, inquietudine, acqua, la sera...Parole come farfalle dicartapesta appese su di un muroscrostato o burattini ritagliati da una pagina di un vecchiogiornale ingiallito.Che senso possano avere tante parole? non mi é del tutto
chiaro e francamente me ne frego. Il vero artista e' uno che offre possibilità alla gente.Cose da conoscere. Io non voglio la bellezza statica, voglioche i miei quadri si possano usare, per capire e diventareliberi. Moderno, antico, cosa vuol dire! Guardi un quadro e si apre qualcosa in te. Ci sono cosemorte, cose vive e cose irradianti. L'arte e' irradiante. Porterò i miei lavori a Ferrara e la conquisterò con il brutto che piace e non con il bello effimero.
Umberto Ippoliti
20
ottobre 2007
Umberto Ippoliti – I segni dell’anima
Dal 20 ottobre al 10 novembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA DELL’UVA
Ferrara, Via De' Romei, 38, (Ferrara)
Ferrara, Via De' Romei, 38, (Ferrara)
Autore
Curatore