Il gallerista romano, Alessio Ponti, da sempre molto interessato alla pittura italiana dell'800 e dei primi del'900, ha voluto organizzare una serie di mostre in occasione della ricorrenza del centenario della costituzione del gruppo dei "XXV" della Campagna Romana affinchè ne fossero rivalutati sempre più i singoli artisti che vi presero parte. Una prima esposizione, che s'inaugurerà il 22 aprile prossimo, presenterà una trentina di acquarelli di un artista che fu proprio tra i fondatori dello storico gruppo, Enrico Coleman. Una serie di suoi dipinti, eseguiti tra il 1871 e il 1875, anni di cui si conoscono pochissime sue opere, saranno esposti nella Galleria di via Monserrato e che quindi permetteranno di conoscere meglio il primo periodo artistico di questo pittore: da una forte influenza paterna (Charles Coleman) negli acquarelli del 1871, si arriverà invece alla maturazione di uno suo stile autonomo e personale nelle opere che sono state eseguite dal 1873 in poi. Non a caso, fin da giovanissimo, Enrico Coleman accompagnava sempre il padre, uno degli artisti più originali ed innovatori della pittura romana di metà Ottocento, nelle lunghe perigrinazioni artistiche e venatorie attraverso l'Agro Romano maturando nell'animo quella profonda sensibilità verso la natura che sarà una delle costanti più originali del suo mondo interiore e della sua arte poi. Gli acquarelli esposti nella Galleria raffigurano i soggetti più amati e più tipici di questo artista: paesaggi della Campagna Romana, butteri a cavallo, greggi, cani, cavalli all'abbeveratoio, lotta di tori, carretto del vino, scene di caccia in palude e bufali. Per vizio ereditario Enrico Coleman, infatti, vedeva il mondo con l'occhio del naturalista e del pittore. E sono proprio gli animali i veri protagonisti del cosmo colemiano, i cavalli in special modo. L'uomo è sempre una presenza secondaria, di contorno, ultimo arrivato nella grande composizione del creato. Non mancherannono poi una serie di vedute romane: Cecilia Metella, Tor dei Schiavi, Ponte Nomentano, Tor di Quinto, Monte Mario, La sedia del diavolo e la via Flaminia. Tutti questi acquarelli provengono da una raccolta degli anni'70 del XIX sec. che annovera altri importanti artisti stranieri operanti a Roma in quel periodo, come C.H.Poingdestre, Arthur Glennie, J.T. White, Carletto Rauch e altri, che saranno comunque in mostra, insieme a Coleman, quasi a voler ricreare quell'ambiente artistico-culturale. Anche se non ne abbiamo le prove, è certo che questi pittori si conoscessero e si frequentassero.