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Una raccolta imprevista. Opere dalla Collezione di Annamaria e Claudio Verna
In mostra una selezione di oltre 100 opere appartenenti alla collezione privata del pittore Claudio Verna e di sua moglie Annamaria, che racconta una storia lunga più di sessanta anni, fatta di amicizie e incontri con alcuni degli esponenti più importanti del panorama dell’arte italiana.
Comunicato stampa
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Questa collezione non è una collezione. E’ una storia lunga più di sessanta anni, fatta di amicizie, incontri , amori non sempre eterni, magari alleanze, ma tutti vissuti con passione e animo aperto.
Mi è stata sempre compagna inseparabile Annamaria, tanto che la maggior parte delle opere sono a lei dedicate, fino al paradosso del 1997 quando, nella casa di campagna di Rapicciano, per festeggiare i miei primi 60 anni, esposi già una selezione degli amici artisti e il titolo della mostra era “Per Anna con affetto”, come è scritto nella maggior parte, appunto, delle dediche. Ebbene, quasi tutti pensarono al compleanno possibile di Annamaria e la riempirono di regali. Solo pochissimi non caddero nel tranello che, un po’ volutamente e un po’ no, avevo messo in atto.
Per indicare un inizio, espongo un ritrattino che mi fece un coetaneo diciottenne, nel 1956, così come io avevo fatto il suo. Eravamo giovani, vivevamo in provincia e sapevamo veramente poco: ma ci univa, insieme con altri, una dedizione assoluta a quelli che allora credevamo gli ideali dell’arte.
Poi Firenze, la scoperta dell’astrazione e la conoscenza di veri e propri professionisti, anche se la parola è terribile. Con le prime mostre, anche i primi scambi con i compagni di strada, poi con i più anziani e i più giovani.
E poi Roma, un lungo silenzio durato cinque anni, dedicato alla sperimentazione anche extra pittorica per risolvere i miei dubbi e le mie incertezze. Ma quando tornai ad esporre, nel 1967, le polemiche non riguardavano più la contrapposizione tra astratto e figurativo, ma il diritto stesso della pittura ad esistere. Mi schierai, trovai nemici ma anche alleati: ecco il motivo di tanti quadri “analitici” degli anni settanta, ma anche pittori figurativi di straordinaria cultura e intelligenza.
E i cosiddetti Maestri? Non ho mai resistito alla tentazione di conoscerli, di visitare i loro studi, insomma, se possibile, di diventarne amico. Di ogni loro quadro esposto potrei raccontare la storia, a volte solo curiosa a volte bellissima.
E i viaggi? Ne sono testimonianza inevitabile le tante foto, ma soprattutto mi è rimasta dentro la magia di tanti studi, l’accoglienza (quasi) sempre cordiale se non addirittura calorosa. Mi rammarico di non conoscere le lingue ma grazie ad amici o interpreti ho avuto bellissime conversazioni con gli autori più diversi: e qualche opera che però abbiamo deciso di escludere da questa rassegna.
Molti dei lavori esposti sono frutto, come già detto, di scambi con altri artisti, altri regali solo qualche volta un po’ sospetti. Il tempo, come sempre, gioca il suo ruolo spietato e tutte le opere, senza distinzione, ne risentono: qualcuna è inevitabilmente scaduta, ma in compenso altre hanno aumentato il loro impatto visivo e sembrano molto più belle di un tempo.
Una precisazione: di tanti artisti io e Anna abbiamo molte opere. Ma abbiamo scelto, quando possibile, di esporre la più piccola, magari quella con dedica, per ragioni di spazio ma anche per non suggerire nessuna scala di valori.
Questo spetta a chi vorrà vederle, capire lo spirito con cui sono diventate nostre e, perché no, amarle.
Claudio Verna
GLI ARTISTI
Aricò, Barbarini, Baretta, Baruchello, Battaglia, Bendini, Bentivoglio, Berdini, Berti, Biggi, Binga, Boille, Brook, Burri, Calderara, Capogrosso, Carrino, Casiraghi, Catania, Ceccobelli, Cerone, Ciai, Cioffi, Consagra, Consolazione, Cossyro, Cotani, Cuniberti*, Dadamaino, De Luca, De Sanctis, Dessì, Di Giugno, Di Stasio, Dynys, Dompé, Dorazio, Dugo, Eustachio, Fato, Fedele, Folci, Fortuna, Franchina, Frappi, Gastini, Giuman, Gramiccia, Griffa, Grillo, Guarneri, Guccione, Guerrini, Guerzoni, Klerr, Iacchetti, Laudisa, Licini, Loffredo, Lorenzetti, Magnoni, Maraniello, Marchegiani*, Masi, Mattia, Melotti, Menegon, Mirabella, Montealegre, Montessori, Morales, Nannucci, Napoleone, Nativi, Nucci, Nunzio, Olivieri, Ortelli, Pace, Palmieri, Pardi, Patelli, Peill, Pellegrini, Perilli, Perrone, Piattella, Pinelli, Pirozzi*, Polizzi, Giò Pomodoro, Pozzati, Pozzi, Pulsoni, Pupillo, Raciti, Rambaudi, Raponi, Raspi, Renzogallo, Riccetti, Ruggeri, Sanna, Scialoja, Scordia, Simonetti, Sirello, Sonego, Sordini, Sottile, Stauffer, Strazza, Stuky, Summa, Tadini, Tirelli, Tolve*, Tomassoni, Troiani, Turcato, Uncini, Vago, Verga, Zen, Ziliotto
*Per ragioni varie, questi artisti non sono presenti in mostra.
Mi è stata sempre compagna inseparabile Annamaria, tanto che la maggior parte delle opere sono a lei dedicate, fino al paradosso del 1997 quando, nella casa di campagna di Rapicciano, per festeggiare i miei primi 60 anni, esposi già una selezione degli amici artisti e il titolo della mostra era “Per Anna con affetto”, come è scritto nella maggior parte, appunto, delle dediche. Ebbene, quasi tutti pensarono al compleanno possibile di Annamaria e la riempirono di regali. Solo pochissimi non caddero nel tranello che, un po’ volutamente e un po’ no, avevo messo in atto.
Per indicare un inizio, espongo un ritrattino che mi fece un coetaneo diciottenne, nel 1956, così come io avevo fatto il suo. Eravamo giovani, vivevamo in provincia e sapevamo veramente poco: ma ci univa, insieme con altri, una dedizione assoluta a quelli che allora credevamo gli ideali dell’arte.
Poi Firenze, la scoperta dell’astrazione e la conoscenza di veri e propri professionisti, anche se la parola è terribile. Con le prime mostre, anche i primi scambi con i compagni di strada, poi con i più anziani e i più giovani.
E poi Roma, un lungo silenzio durato cinque anni, dedicato alla sperimentazione anche extra pittorica per risolvere i miei dubbi e le mie incertezze. Ma quando tornai ad esporre, nel 1967, le polemiche non riguardavano più la contrapposizione tra astratto e figurativo, ma il diritto stesso della pittura ad esistere. Mi schierai, trovai nemici ma anche alleati: ecco il motivo di tanti quadri “analitici” degli anni settanta, ma anche pittori figurativi di straordinaria cultura e intelligenza.
E i cosiddetti Maestri? Non ho mai resistito alla tentazione di conoscerli, di visitare i loro studi, insomma, se possibile, di diventarne amico. Di ogni loro quadro esposto potrei raccontare la storia, a volte solo curiosa a volte bellissima.
E i viaggi? Ne sono testimonianza inevitabile le tante foto, ma soprattutto mi è rimasta dentro la magia di tanti studi, l’accoglienza (quasi) sempre cordiale se non addirittura calorosa. Mi rammarico di non conoscere le lingue ma grazie ad amici o interpreti ho avuto bellissime conversazioni con gli autori più diversi: e qualche opera che però abbiamo deciso di escludere da questa rassegna.
Molti dei lavori esposti sono frutto, come già detto, di scambi con altri artisti, altri regali solo qualche volta un po’ sospetti. Il tempo, come sempre, gioca il suo ruolo spietato e tutte le opere, senza distinzione, ne risentono: qualcuna è inevitabilmente scaduta, ma in compenso altre hanno aumentato il loro impatto visivo e sembrano molto più belle di un tempo.
Una precisazione: di tanti artisti io e Anna abbiamo molte opere. Ma abbiamo scelto, quando possibile, di esporre la più piccola, magari quella con dedica, per ragioni di spazio ma anche per non suggerire nessuna scala di valori.
Questo spetta a chi vorrà vederle, capire lo spirito con cui sono diventate nostre e, perché no, amarle.
Claudio Verna
GLI ARTISTI
Aricò, Barbarini, Baretta, Baruchello, Battaglia, Bendini, Bentivoglio, Berdini, Berti, Biggi, Binga, Boille, Brook, Burri, Calderara, Capogrosso, Carrino, Casiraghi, Catania, Ceccobelli, Cerone, Ciai, Cioffi, Consagra, Consolazione, Cossyro, Cotani, Cuniberti*, Dadamaino, De Luca, De Sanctis, Dessì, Di Giugno, Di Stasio, Dynys, Dompé, Dorazio, Dugo, Eustachio, Fato, Fedele, Folci, Fortuna, Franchina, Frappi, Gastini, Giuman, Gramiccia, Griffa, Grillo, Guarneri, Guccione, Guerrini, Guerzoni, Klerr, Iacchetti, Laudisa, Licini, Loffredo, Lorenzetti, Magnoni, Maraniello, Marchegiani*, Masi, Mattia, Melotti, Menegon, Mirabella, Montealegre, Montessori, Morales, Nannucci, Napoleone, Nativi, Nucci, Nunzio, Olivieri, Ortelli, Pace, Palmieri, Pardi, Patelli, Peill, Pellegrini, Perilli, Perrone, Piattella, Pinelli, Pirozzi*, Polizzi, Giò Pomodoro, Pozzati, Pozzi, Pulsoni, Pupillo, Raciti, Rambaudi, Raponi, Raspi, Renzogallo, Riccetti, Ruggeri, Sanna, Scialoja, Scordia, Simonetti, Sirello, Sonego, Sordini, Sottile, Stauffer, Strazza, Stuky, Summa, Tadini, Tirelli, Tolve*, Tomassoni, Troiani, Turcato, Uncini, Vago, Verga, Zen, Ziliotto
*Per ragioni varie, questi artisti non sono presenti in mostra.
05
giugno 2019
Una raccolta imprevista. Opere dalla Collezione di Annamaria e Claudio Verna
Dal 05 giugno al 26 luglio 2019
arte contemporanea
Location
MONITOR
Roma, Via Sforza Cesarini, 43a-44 , (Roma)
Roma, Via Sforza Cesarini, 43a-44 , (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 13-19
Vernissage
5 Giugno 2019, h 19-21