Sabato 18 settembre, in occasione dell’apertura di “MKT” - il primo Centro di creatività, formazione e cultura del tempo libero - negli spazi espositivi di Via Ala di Stura 71-int.18 a Torino, inaugura la mostra Underground. Una collettiva che riunisce artisti emergenti messicani e italiani, in un evento espositivo che spazia dalla pittura all’arte grafica, fino alla scultura. Una ventina i lavori in mostra, ai quali vanno ad aggiungersi opere di grandi maestri del Novecento (Treccani, Arman, Dalì, Guglielminetti, Mastroianni, Bueno) riunite in una sezione denominata “Degustazioni contemporanee”.

Gli artisti in mostra per questa prima “puntata” di Underground sono Jorge Juan Diaz Rivera e Felipe Herediaz, pittori e docenti d’arte presso l’università di Città del Messico. Le loro opere si contraddistinguono per il forte legame con la cultura e la simbologia indoamericana, latinoamericana e africana. La terra è loro principale elemento di creazione, chiamato (allusivamente, nel caso di Herediaz; direttamente, con l’utilizzo di sabbia, pietre e cortecce, nel caso di Diaz Rivera) a fungere da tramite tra la realtà e un mondo magico fuori dal tempo. In un viaggio immaginario di “ritorno alle origini”. A completare la sezione messicana, sono in esposizione i lavori d’incisione realizzati da Elba Rosa Montoya Castro, riflessioni lucide e angosciate sull’esistenza.
La sezione dedicata all’arte emergente italiana presenta invece le opere del Manifesto Agarthisti. Il gruppo, costituito da Fabrizio Santona, Ugo Ingrassia e Bruno Capellino, espone una serie di lavori che vanno dalla scultura alla fotografia, con interventi pensati appositamente per lo spazio espositivo di MKT. Proprio come l’installazione “Il trionfo di Giuda” (realizzata da Santona), una provocatoria rilettura in chiave contemporanea dell’ “Ultima cena” leonardesca.