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Unpacking the archive
Unpacking the archive interpreta l’archivio come luogo delle dicotomie: in esso coesistono ordine e disordine, dato storico e racconto personale, un sistema determinato e infinite combinazioni: l’ordine dell’archivio ospita tutti i disordini possibili
Comunicato stampa
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:1projects Roma, Piazza Scipione Ammirato 1/C
1:1projects è felice di presentare Unpacking the Archive, una collaborazione con gli studenti del corso Laboratorio di Allestimento Cornelia Lauf, della Facoltà di Design e Arti presso lo Iuav di Venezia.
La Iuav è l’unico ateneo italiano dedicato nella sua totalità all'insegnamento della progettazione di tutto ciò che riguarda gli spazi e l'ambiente abitati dall'uomo: edifici, città, paesaggi, ma anche oggetti di uso quotidiano, eventi culturali, teatrali e multimediali, grafica. Il corso di laurea in Arti Visive diretto da Angela Vettese alterna attività laboratoriali, dedicate alla sperimentazione progettuale e lezioni negli ambiti teorico-critici, storici e scientifici.
1:1projects è una piattaforma per la creazione, lo sviluppo e la promozione di progetti di arte contemporanea e organizza mostre, proiezioni, laboratori, incontri e seminari, in collaborazione con artisti, critici, curatori, teorici.
L’ufficio di 1:1projects a Roma è uno spazio polifunzionale e flessibile: è la sede in cui lavora l’associazione, ospita un archivio di arte contemporanea, ed è anche uno spazio di studio, visione, ascolto e discussione oltre che un luogo di scambio di nuove forme di produzione e distribuzione legate all’arte. Il workshop curato da 1:1projects nel mese di novembre con un gruppo di studenti del corso Laboratorio di Allestimento ha portato alla realizzazione della mostra Unpacking the archive, primo evento espositivo ospitato nello spazio non-profit.
Unpacking the archive assume come punto di avvio l’archivio, in questo caso quello specifico dello spazio romano di 1:1projects. La mostra curata da Valentina Carollo, Riccardo Giacconi, Stéphanie Roisin, Giulia Marzìn, Guiomar Valdemoro indica un percorso, prima concettuale e poi espositivo, che indaga l’idea stessa di archivio.
L’archivio di 1:1projects contiene portfolio e materiali audio e video di artisti italiani e stranieri. L’archivio è aperto al pubblico ed è stato pensato come uno strumento di ricerca e di distribuzione a disposizione di studenti, artisti, curatori e critici che desiderano approfondire la propria conoscenza delle pratiche artistiche contemporanee. Un archivio però – così come la collezione di un museo – non è uno strumento passivo: il workshop si è incentrato proprio sulla possibilità di interrogarlo e interpretarlo.
Unpacking the archive interpreta l’archivio come luogo delle dicotomie: in esso coesistono ordine e disordine, dato storico e racconto personale, un sistema determinato e infinite combinazioni: l’ordine dell’archivio ospita tutti i disordini possibili. Nell’archivio, come nella collezione, il significato di ogni singolo elemento è dato dalle relazioni che esso intrattiene con il percorso narrativo nel quale è inserito. Si può pensare ad un archivio come ad un ipertesto, a cui è sotteso un criterio che regoli le scelte operate al suo interno, insieme alle relazioni che ne scaturiscono secondo nessi più o meno espliciti. L’energia potenziale di un oggetto archiviato è quella del racconto, e il ruolo del fruitore è quello di storyteller.
Unpacking the archive presenta un nucleo di opere di Johanna Billing, Tim Brennan, Stanislao di Giugno, Iain Forsyth e Jane Pollard, Elena Nemkova, Alessandro Sarra che suggeriscono ciascuna una particolare interpretazione di archivio. Il percorso proposto non parte da artisti il cui lavoro si basa sul tema dell’archivio, ma ritrova nelle loro opere delle possibili rappresentazioni della visione proposta: l’archivio come generatore di racconti. La mostra si configura quindi come una piattaforma, un luogo di scambio e di confronto durevole e continuo nel tempo.
1:1projects è felice di presentare Unpacking the Archive, una collaborazione con gli studenti del corso Laboratorio di Allestimento Cornelia Lauf, della Facoltà di Design e Arti presso lo Iuav di Venezia.
La Iuav è l’unico ateneo italiano dedicato nella sua totalità all'insegnamento della progettazione di tutto ciò che riguarda gli spazi e l'ambiente abitati dall'uomo: edifici, città, paesaggi, ma anche oggetti di uso quotidiano, eventi culturali, teatrali e multimediali, grafica. Il corso di laurea in Arti Visive diretto da Angela Vettese alterna attività laboratoriali, dedicate alla sperimentazione progettuale e lezioni negli ambiti teorico-critici, storici e scientifici.
1:1projects è una piattaforma per la creazione, lo sviluppo e la promozione di progetti di arte contemporanea e organizza mostre, proiezioni, laboratori, incontri e seminari, in collaborazione con artisti, critici, curatori, teorici.
L’ufficio di 1:1projects a Roma è uno spazio polifunzionale e flessibile: è la sede in cui lavora l’associazione, ospita un archivio di arte contemporanea, ed è anche uno spazio di studio, visione, ascolto e discussione oltre che un luogo di scambio di nuove forme di produzione e distribuzione legate all’arte. Il workshop curato da 1:1projects nel mese di novembre con un gruppo di studenti del corso Laboratorio di Allestimento ha portato alla realizzazione della mostra Unpacking the archive, primo evento espositivo ospitato nello spazio non-profit.
Unpacking the archive assume come punto di avvio l’archivio, in questo caso quello specifico dello spazio romano di 1:1projects. La mostra curata da Valentina Carollo, Riccardo Giacconi, Stéphanie Roisin, Giulia Marzìn, Guiomar Valdemoro indica un percorso, prima concettuale e poi espositivo, che indaga l’idea stessa di archivio.
L’archivio di 1:1projects contiene portfolio e materiali audio e video di artisti italiani e stranieri. L’archivio è aperto al pubblico ed è stato pensato come uno strumento di ricerca e di distribuzione a disposizione di studenti, artisti, curatori e critici che desiderano approfondire la propria conoscenza delle pratiche artistiche contemporanee. Un archivio però – così come la collezione di un museo – non è uno strumento passivo: il workshop si è incentrato proprio sulla possibilità di interrogarlo e interpretarlo.
Unpacking the archive interpreta l’archivio come luogo delle dicotomie: in esso coesistono ordine e disordine, dato storico e racconto personale, un sistema determinato e infinite combinazioni: l’ordine dell’archivio ospita tutti i disordini possibili. Nell’archivio, come nella collezione, il significato di ogni singolo elemento è dato dalle relazioni che esso intrattiene con il percorso narrativo nel quale è inserito. Si può pensare ad un archivio come ad un ipertesto, a cui è sotteso un criterio che regoli le scelte operate al suo interno, insieme alle relazioni che ne scaturiscono secondo nessi più o meno espliciti. L’energia potenziale di un oggetto archiviato è quella del racconto, e il ruolo del fruitore è quello di storyteller.
Unpacking the archive presenta un nucleo di opere di Johanna Billing, Tim Brennan, Stanislao di Giugno, Iain Forsyth e Jane Pollard, Elena Nemkova, Alessandro Sarra che suggeriscono ciascuna una particolare interpretazione di archivio. Il percorso proposto non parte da artisti il cui lavoro si basa sul tema dell’archivio, ma ritrova nelle loro opere delle possibili rappresentazioni della visione proposta: l’archivio come generatore di racconti. La mostra si configura quindi come una piattaforma, un luogo di scambio e di confronto durevole e continuo nel tempo.
17
gennaio 2008
Unpacking the archive
Dal 17 al 24 gennaio 2008
giovane arte
Location
1:1 PROJECTS
Roma, Piazza Scipione Ammirato, 1c, (Roma)
Roma, Piazza Scipione Ammirato, 1c, (Roma)
Orario di apertura
15:00-19:00 e su appuntamento
Vernissage
17 Gennaio 2008, ore 19:00
Autore
Curatore