Sbarcano a Gli eroici furori Arte contemporanea. Sono gli URBANSOLID, i due giovani artisti emersi come i primi street artist di scultura in Europa, battezzando i muri più scrostati di Milano con le loro opere.
Colours come back to life…gli angoli desolati della città rinascono, e il mesozoico ricompare cadenzando nuova vita. I cervelli debordano dal cranio, fuoriesce la materia grigia che assumendo altri colori si diffonde…times are changing, i tempi stanno cambiando…forza, coraggio.
La materia, non più grigia, mutatis mutandis si diffonde…attention please!...le menti assopite si danno nuove forme, i cervelli pensano in modi nuovi…una serie di teste si turano il naso per esprimere tutto il disagio che sentono dentro.
Qualcosa impazzisce. Le menti creano, desiderano, è libertà di fare e di proporre…dal vortice dei media parte la rivolta…
I telecomandi non comandano più…sono catturati in una stretta morsa tra le fauci…quasi come risposta a una risata satanica…
E non si ascolta nemmeno più la solita musica, i soliti rumori, anche l’orecchio impazzisce e non partecipa più al brusio della città, al frenetico caos urbano di clacson e auto roboanti preferisce il silenzio assoluto di nuove identità appese ad un muro cadente…ai margini di possibili epopee…alle derive isolate e claudicanti…anche le lande della periferia si colorano e acquistano luce e vena comunicativa.
Dalla preistoria ai giorni nostri…è il mesozoico contemporaneo, si manifesta con uno scheletro di dinosauro fossile…rosa shocking.


Classe 1978, diplomati all’Accademia di Brera, gli URBANSOLID sono gli unici autori di street art di scultura in Europa. Lavorano soprattutto con gesso e cemento, con la logica del multiplo ripetuto in infinite varianti. Esordiscono durante il Salone del Mobile 2010, collocando a sorpresa sul ponte tra Porta Genova e via Tortona a Milano una serie di mezze teste che si turano il naso. Da lì collettive e una prima personale da Omnia, che in passato ha ospitato writer come Bros e Sonda. Reduci da una performance davanti al palazzo della Borsa a Milano in piazza Affari dove una piramide di lingotti “d’oro” ha troneggiato dalle sei del mattino e i lingotti distribuiti ai passanti a simboleggiare l’atto di generosità assoluta della donazione gratuita di un valore contro la fatiscenza dei soldi e le altalene della Borsa.


Quando e in che mondo potremo trovare un lingotto d’oro a terra, se non in quello tratteggiato dal fervido immaginario dell’Arte che ripensa, ridisegna, inventa e ricompone???